La settimana che precede la Pasqua ha visto la presenza a Helsinki di una troupe del settimanale “Di martedi”, programma televisivo in onda su La7, condotto da Giovanni Floris. La redazione ha contattato la nostra redazione, ed è toccato a me fare da interprete ed assistente di produzione della troupe guidata dal giornalista Andrea Scazzola con l’operatore di ripresa Manolo Alessandri, che hanno raccolto tra l’altro testimonianze della comunità italiana sui temi del welfare e della felicità in Finlandia.
Il primo appuntamento è stato con il portavoce del governo finlandese per i conti pubblici Pertti Rautio. L’intervista si è tenuta nelle sale del parlamento Finlandese e Rautio ha fatto un resoconto dei costi della politica in Finlandia, sottolineando i diritti-doveri dei 200 parlamentari scelti per rappresentare il popolo finlandese in parlamento.
Nel pomeriggio abbiamo incontrato la famiglia italo-finlandese di Luca Platania, che gestisce la “Pizzeria Luca”, e della moglie Salla-Maria, Business Group Manager per Royal Ravintola, insieme con i piccoli Sebastian e Aurora. Salla-Maria ha illustrato i sostegni che lo Stato e l’amministrazione pubblica garantiscono alle famiglie finlandesi con figli, esibendo anche l’“Äitiyspakkaus”, la scatola con la piccola dote che tutte le famiglie finlandesi ricevono alla nascita di un figlio.
Luca ci ha invece raccontato della sua esperienza di lavoro in Finlandia, e le sostanziali differenze tra la forza lavoro finlandese e quella italiana, in termini di aspettative salariali e di qualità della vita.
Il mattino successivo abbiamo visitato un TE-toimisto, cioè l´ufficio per l`impiego nel centro di Helsinki, e lì abbiamo conosciuto Gabriele Tesco, 29 anni di Catania, da due in Finlandia e padre di tre figli.
Gabriele ha raccontato le procedure che un disoccupato deve seguire per ricevere il sussidio di disoccupazione e gli obblighi di legge imposti dal nuovo modello di salario di sussistenza.
E stata quindi la volta di visitare il Maria01, un ex-ospedale psichiatrico restaurato e dedicato ora alla crescita e sviluppo di start-up finlandesi ed internazionali.
Qui abbiamo incontrato Stefano Mosconi, giovane imprenditore italiano che ci ha raccontato della sua transizione da tecnico informatico Nokia al ruolo di consulente per aziende interessate ad investire in Finlandia. Stefano ha sottolineato con esempi concreti come il welfare Finlandese sia sempre più orientato a creare e incentivare prospettive di lavoro concrete attraverso programmi di integrazione. Ha poi raccontato come i costi della politica e i contributi per i parlamentari o politici locali in Finlandia non siano vissuti come un problema, dal momento che la società finlandese è ancora luteranamente votata, almeno in buona parte, a princìpi di onestà e trasparenza.
Con lui abbiamo incontrato Paolo Borella (nella foto), CEO co-fondatore di Vertical, azienda che sostiene e sviluppa idee di business per imprese, il quale ci ha fatto un excursus su come lo stato finlandese sostiene ed incentiva giovani aziende attraverso finanziamenti pubblici e privati.
A Vantaa, in quella che è avvertita come una periferia di Helsinki, ma che in realtà è una città a tutti gli effetti, abbiamo avuto modo di conoscere la realtà di un giovane Italiano, Timothy Colangelo, 20 anni, studente alla Haaga-Helia University of Applied Sciences di Helsinki. Con l’entusiasmo tipico di chi sta vivendo una condizione di indipendenza e cambiamento rispetto al sistema Italia, Timothy ci ha confermato che ha deciso di investire le proprie energie intellettuali in un paese che “ritengo sia il mio paese di adozione e che amo”!
La mattinata di sabato ci ha riservato lo spettacolo del mar Baltico ghiacciato e uno splendido sole. La troupe, dopo aver osservato con non poca curiosità finlandesi e turisti fare il bagno nelle piscine all’aperto recentemente costruite nel porto meridionale di Helsinki di fronte al palazzo presidenziale, si è spostata nel parco cittadino di Kavopuisto dove ha intervistato Laura Marchiorello, Head of Reception a Elixia, una giovane professionista, mamma di 2 figli (foto del titolo), che ha felicemente abbracciato il progetto della Finlandia felice dove, ha spiegato, è possibile dividere il proprio tempo in maniera soddisfacente tra la famiglia e il lavoro senza per questo sentirsi in colpa nei confronti della società, come spesso accade in Italia, sottolineando come il welfare Finlandese abbia davvero interesse a provvedere alla salute dei propri cittadini.
Il sabato mattina prima della partenza, ultima breve intervista con Simona Vitalini, mamma da pochi mesi, che ha confermato con la sua esperienza i concetti di benessere e welfare legati all’ assistenza sociale in Finlandia.
Le parole ed i racconti degli intervistati lasciano chiaramente trapelare un sentimento di distacco e anche di liberazione da schemi e preconcetti tipicamente italiani. Nel vivere in Finlandia c’è un’accettazione di realtà diverse e a volte difficili: il freddo ed il buio in inverno, la brevità dell’estate, la lingua e non ultimo il rapporto con la tradizione culinaria. Allo stesso tempo emerge la sensazione di un benessere di fondo dovuto al senso di sicurezza e tranquillità che lo stato finlandese trasmette ai propri cittadini, una sorta di super-mamma che osserva e protegge ma allo stesso tempo lascia libertà di decisione.
Gabriel Tesco, uno dei nostri intervistati, alla domanda del giornalista ”ma tu sei contento di vivere qua?” ha risposto con una frase che forse racchiude il pensiero di molti italiani all’estero : “Qua stiamo bene… non ci possiamo lamentare”.
Che sia questa, la felicità? Se lo chiede l’amico Nicola Rainò della Rondine, con cui ho avuto uno scambio di pareri dopo aver visto il programma de La7. In particolare i due filmati, uno sul cosiddetto welfare e l’atro sul reddito di cittadinanza. Nicola ha un’opinione piuttosto critica su questo tipo di “riportini”, come dice lui.
Sostiene che mini-inchieste del genere (periodiche come le crisi politiche italiane) non sono una cosa seria, per due motivi.
Il primo, perché non si può improvvisare un’inchiesta valida in tre giorni mandando reporter che del Paese sanno molto poco, soprattutto senza il tempo di selezionare la gente da intervistare. L’obiezione prevedibile, che in realtà l’inviato si sarebbe preparato prima di partire (leggendo qualche articolo di stampa?), convalida il secondo motivo, a parere del mio amico. E cioè che questi giri di opinione servano in fondo a confermare quello che già si è scritto su un canovaccio in redazione.
E dunque, perché spendere tempo e soldi per scoprire l’acqua “fredda”? “Stiamo camminando nel mare”, viene rivelato nel programma allo Scazzola che trotterella sulla riva ghiacciata, sentendosi per un attimo un Simon Pietro. Oppure per scoprire la Baby-box, quella specie di vasino di Pandora che viene inviata alle neo-mamme finlandesi, e dentro c’è “proprio di tutto”, dalle tutine ai pannolini ai preservativi! E qui gli ospiti di Floris sbarrano gli occhi. Quanta grazia di KELA!
Invece, riuscite a immaginare un inviato che venisse in Finlandia a scoprire che, signore e signori, non è vero affatto quello che vi hanno raccontato: in realtà qui il welfare è in crisi, la scuola ha perso la spinta propulsiva, l’università attraversa un periodo di declino (vedi l’articolo di Mattia Retta ) e si sta studiando la disaffezione scolastica (interessante, vero?), le nuove generazioni escono di casa un po’ più tardi (dove l’ho già sentito?), la felicità è solo una maniera conformistica di accontentarsi sempre, e la corruzione e il familismo si diffondono in maniera preoccupante (magari leggendo l‘articolo di Andrea Magni uscito di recente sulla Rondine.)
Tutto questo farebbe notizia, o no? Sarebbe l’uomo che morde il cane. Questione di tempo, sostiene Rainò. Se mai la Finlandia dovesse subire un rovescio economico, come all’inizio degli anni Novanta, vedrete gli Scazzola piombare qui armati di telecamera a rovistare tra le macerie.
Ma è uno che ama i paradossi, perché questo non accadrà mai.
La Rondine – 6.4.2018