Per voi giovani: il Nordic Design Apartment

Durante la settimana del design milanese, il Milan Design Week, è sempre interessante informarsi e aggiornarsi sulle novità delle aziende e brand consolidati, ma la cosa più intrigante sono gli incontri coi giovani designer. È bello farsi sorprendere dai loro prodotti: visto che stanno ancora cercando la loro strada, hanno la libertà di esplorare le idee più diverse senza troppe limitazioni.

Quest’anno cominciamo la caccia ai talenti nel nuovo luogo di Ventura Future presso BASE Milano in via Tortona all’interno dell’ex-Ansaldo, storico stabilimento elettromeccanico che ospita oggi diverse manifestazioni e attività culturali e, in particolare, il Museo delle Culture (Mudec). Nella zona che occupano gli studenti del Royal College of Art troviamo in effetti prodotti di due designer finlandesi, Riku Toivonen e Tomi Laukkanen. Dobbiamo però accontentarci di fare foto solo degli oggetti, visto che nessuno dei due giovani è presente di persona.

La prossima fermata è il Salone satellite che è ogni anno un must alla fiera Rho durante il Salone del Mobile. Quest’anno i designer giovani si trovano nello stesso padiglione  con l’S.Project, il nuovo spazio espositivo multisettoriale B2B dove ci sono tra l’altro gli stand della aziende finlandesi Nikari e Woodnotes. Ci fermiamo a salutare e continuiamo verso il fondo della struttura, riservato al design giovane.

“I visitatori si ricordano dei miei lampadari colorati dell’anno scorso che presto saranno in produzione con la ditta finlandese Hakola”, dice Hanna Anonen, che allora divideva uno stand con Tero Kuitunen. Anche quest’anno Anonen presenta prodotti molto allegri dai colori vivaci. “Sono sempre stata attratta dai colori e dalle loro combinazioni. Cerco di fare dei prodotti che mi permettono di giocare e sperimentare in modo coraggioso.”

Oltre ai colori, ad Anonen interessa esplorare la tridimensionalità che rende anche una forma piuttosto semplice molto più interessante e farlo in modo che il prodotto funzioni anche dal punto di vista della produzione.  Prima di studiare design industriale a Lahti e fare il master all’università Aalto, Anonen aveva già una preparazione professionale come falegname.  “Sicuramente mi aiuta a capire certi aspetti tecnici della produzione e conosco bene il legno come materiale.”

“I miei specchi da tavolo hanno trovato ispirazione nei giardini Majorelle a Marrakech, specialmente nel colore blu intenso”, dice Tero Kuitunen e continua: “Lo specchio da parete è una continuazione dello specchio con la frangia che ho presentato l’anno scorso e l’idea per la lampada Tiki che unisce carta con una base in ceramica è nata durante la mia permanenza a Parigi dove ho passato molto tempo nei musei, specialmente nei reparti dell’arte africana e asiatica con tutti gli oggetti che riferivano ai vari riti e vudù”.

Per Kuitunen la partecipazione all’annata 2018 del Salone satellite è servita per ottenere visibilità e per alzare il suo profilo da designer. Ne è risultata tra l’altro la nomina a AD Awards nella categoria di product designer of the year nonché il progetto che tiene Kuitunen occupato una gran parte dell’anno. “Sto lavorando come curatore e creatore del concetto della mostra Wild at Heart nella settimana del design a Vienna. Presentiamo lavori colorati e coraggiosi di 10 designer finlandesi in modo che si dimentichino completamente i vecchie stereotipi. La mostra continuerà a girare passando da Budapest, Stoccolma e Tokio tramite gli istituti di cultura”.

Anche nel successivo stand finlandese incontriamo facce familiari: è uno spazio condiviso da Lassi Alestalo, Henri Judin e Laura Väre. Alestalo e Judin sono a Milano per la seconda volta dopo aver partecipato al Fuorisalone in zona Lambrate due anni fa. Per Väre invece è già la terza volta al Salone satellite, le prime due volte come parte del gruppo Luomo Collective.

 “Abbiamo voluto venire qui in fiera perché a Lambrate veniva perlopiù gente comune giusto per fare un giro a guardare il design. Naturalmente è importante anche sentire commenti dei consumatori ma qui ci sono più professionisti dell’industria”, dicono Alestalo e Judin. Lo stand è stato progettato in piena sintonia. Ognuno dei tre poteva portare gli elementi che voleva e lo scopo era creare un ambiente invitante. “Qui nessun professore  poteva dirci cosa dovevamo fare e come.”

Judin ha progettato per Milano mobili e specchi usando del filo metallico. “Ho giocato con illusioni ottiche. Visto da direzioni diverse l’aspetto degli oggetti cambia e gli specchi Ombre sembrano avere un’ombra obliqua sul muro. Come materiale per il ripiano del tavolo Code è stato usato il terrazzo, e per una versione più bassa è disponibile anche un ripiano in vetro” dice Judin.

“Non l’ho fatto in modo consapevole ma in realtà tutti i prodotti che presento qui creano stilisticamente una collezione”, racconta Alestalo che ha progettato lampade, portavasi pendenti e non e tavolini in metallo aventi come fattore comune la forma rotonda. Ogni prodotto può in qualche modo essere modificato: per la lampada Halo ci sono lastre centrali in metallo in vari colori, i portavasi Hug possono essere appesi in modi diversi e il ripiano del tavolino Mood è girevole, quindi le possibili combinazioni sono innumerevoli.

Väre ha progettato gli specchi da parete Po di forma ovale con un gancio rotondo che fa parte della struttura, il divano Ebba in velluto con dettagli in ottone, le lampade pendenti con una lunga frangia e il tavolino Eden pensato per i fiori ma che funziona anche come contenitore per cose varie, sia dentro che fuori. “La lampada è una versione moderna di quella della nonna. La forma semplice si unisce al movimento della frangia”, spiega Väre. La progettazione del divano invece è partita dalla ricerca di una forma piacevole all’occhio, solo dopo sono state create le proporzioni che rendono il prodotto anche comodo all’uso. “Volevo che il divano avesse un aspetto nobile, perció ho scelto questi materiali. Mi piacerebbe però fare anche una versione diversa con nero al posto dell’ottone.”

La nostra ultima meta finlandese si trova nella zona Isola accanto alla stazione Garibaldi. L’istallazione si chiama Nordic Design Aparment ed è proprio quello: un appartamento completamente ristrutturato in arredato in stile nordico, minimalista ed essenziale. Il progetto è nato come collaborazione tra Myriam Kühne Rauner, un’artista e designer tedesca che vive da vari anni in Italia ed è anche la proprietaria dell’appartamento, e Jutta Yli-Mononen, giornalista freelance e designer finlandese che si è occupata dello styling e dell’arredamento dell’appartamento.  Per entrare suoniamo al citofono e dentro, dietro un cortile interno incontriamo Larissa Immonen, direttore generale di Finarte, azienda finlandese famosa per i suoi tappeti.

Jutta Yli-Mononen Myriam Kühne Rauner (foto Jaanis Kerkis)

“Noi di Finarte e Tapio Anttila Collection siamo stati contattati da Yli-Mononen per diventare i partner del progetto. Lei ha scelto i prodotti e i mobili che voleva per l’appartamento e ha cercato anche tutti i complementi d’arredo e l’oggettistica che danno il tocco finale agli ambienti. Tante piccole cose vengono da mercati delle pulci in Finlandia”, racconta Immonen. Lo scopo era creare un ambiente che rappresenta il minimalismo scandinavo e sia allo stesso tempo uno spazio accogliente in cui ci si può immaginare di vivere. “Io in effetti ho dormito qui questa settimana e mi ci trovo molto bene”.

La nostra conversazione viene interrotta dall’arrivo di un architetto italiano che si dichiara subito molto amante della Finlandia e che sembra essere entusiasta dell’arredo semplice e dei toni e materiali naturali. E non è l’unico, dice Immonen. “Ci sono stati tanti visitatori che hanno detto che trovano l’appartamento molto bello perché tanto diverso da tutto il resto che si vede in giro. Quello che a noi finlandesi sembra un ambiente piuttosto normale è evidentemente per tanti qualcosa di straordinario”.

La buona notizia per gli amanti della semplicità nordica è che la storia di Nordic Design Apartment non finisce con la settimana del design. Tutto l’arredo resterà così com’è e la casa si affitterà in seguito a chi volesse trovare un po’ di pace e funzionalità finlandese nella frenetica metropoli italiana.