“Rifiuti umani”. Anche in Finlandia ci sono gli ultimi

Oulu è il capoluogo dell’Ostrobotnia settentrionale e conta quasi 150 mila abitanti. Non solo è un importante porto commerciale, ma è anche un polo tecnologico del Paese: l’azienda Technopolis è nata qui negli anni ’80 e, insieme al comune di Oulu, ha contribuito a costruire quella che è diventata la “Silicon Valley del Nord”.
La sua bella università, oggi la seconda della Finlandia per numero di iscritti, gode da oltre mezzo secolo di una buona notorietà grazie alla qualità degli studi di ingegneria elettronica e meccanica.

Oggi la città è oggetto di un’intensa discussione, che ha coinvolto il Parlamento, per un caso di diritti umani che coinvolge una consigliera comunale e un “barbone”. Nessuno si meravigli: anche nel Paese più felice del mondo esistono i barboni, e dormono davvero sotto i ponti. Va detto che in Finlandia, negli ultimi 30 anni, è stato enorme lo sforzo per dare una soluzione al problema: secondo i dati disponibili, dal 1987 al 2017 il numero registrato di senzatetto è passato da 18 mila a 6.600. Nella capitale, a quanto si sa, il problema sarebbe in gran parte risolto, grazie al concorso di istituzioni pubbliche, religiose e private (ne hanno parlato anche i media internazionali).

Ma a Oulu, come altrove, il problema in qualche misura esiste ancora, e la presenza di gente senza casa, che di giorno va in giro ovviamente nel centro cittadino, e si accampa sulle panchine vicino alle rivendite del monopolio degli alcolici, crea qualche problema all’arredo urbano di una città che dell’ordine ha sempre fatto un punto d’onore. Come testimonia l’enorme statua di bronzo del “poliziotto del mercato” che troneggia boterianamente all’ingresso della Kauppahalli.

A destare clamore è l’intervento dell’Eduskunnan apulaisoikeusasiamies (“difensore civico” o “ombundsman” del Parlamento) una figura istituzionale che funge da garante della legalità delle azioni delle autorità. Adesso Maija Sakslin, che occupa questa carica, ha espresso un suo giudizio a proposito del consigliere comunale di Oulu Riikka Moilanen (Partito di Centro) che nel settembre dell’anno scorso, parlando del degrado delle aree centrali di Oulu e delle zone pedonali, così si era espressa:

“Adesso vorrei sapere, parlando di sporcizia e di rifiuti, che cosa voglia fare la città di Oulu anche nei confronti di quei ‘rifiuti umani’ (ihmisroska), sorprendentemente abbondanti nella stessa zona, e mi riferisco a quegli sbandati che fanno un uso sistematico di alcool, droghe, altre sostanze, e che hanno eletto Isokatu [Strada maggiore] a loro dimora.”

Markku Korhonen, un ex imprenditore ridottosi negli ultimi tre anni a vivere in una tenda sotto un ponte, si è riconosciuto nella foto che accompagnava un articolo sul quotidiano locale Kaleva e ha denunciato per oltraggio sia il giornale sia la rappresentante comunale.

Oggi Maija Sakslin ha svolto indagini sulla base di quella denuncia e ha dichiarato:
“Secondo me, non si trattava solo della singola espressione usata, ma anche del fatto che compariva in un contesto in cui si parlava di pulizia e spazzatura delle aree pedonali. Quell’affermazione in questo contesto era inappropriata, irrispettosa e offensiva.” ha dichiarato la Sakslin, che ha aggiunto: “La Costituzione finlandese garantisce l’inviolabilità della dignità umana, la libertà e i diritti dell’individuo e obbliga a promuovere la giustizia nella società”.

La stessa Riikka Moilanen ha poi fatto pubblica ammenda, ammettendo che la sua affermazione era inappropriata e si è scusata per l’accaduto.

Markku Korhonen si è dichiarato soddisfatto della presa di posizione del difensore civico, anche se, ha commentato con amarezza, si tratta pur sempre di un marchio che rimane per sempre addosso, indelebile. Come racconta in questo video, intervistato dalla televisione di stato. Ti farebbe piacere, le chiede l’intervistatrice, se venisse di persona la Moilanen a chiederle scusa? Certo, che lo faccia personalmente. E come fa a trovarla? Sono qui davanti dalle sei della mattina alle dieci di sera. Non è difficile.

Markku Korhonen. Foto di Ville Honkonen

Oggi dorme ancora sotto la sua tenda, ma vorrebbe tornare ad avere una casa.

“Non piace a nessuno vivere sotto un ponte. Ma è così sgradevole quando mi presento negli uffici di una società immobiliare che affitta appartamenti. Appena vedono la mia faccia, il mio nome finisce in fondo alla lista dei richiedenti.”

Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.