Fiskars

Con l’arrivo della primavera, e avendo la possibilità di uscire dai propri confini anche senza travalicare quelli della regione di Uusimaa, si può andare a Fiskars. A meno di 100 chilometri a ovest di Helsinki si trova infatti un paesino perfetto per una gita nel fine settimana.
Incastonato in un paesaggio bucolico di foreste e colline, il centro abitato si snoda lungo una stradina in una successione di casette tradizionali di colori pastello, vecchie fabbriche in mattoni rossi e case operaie oggi trasformate in ateliers e boutique di artigiani e artisti.

Arrivando si ammira per prima un’antica casa in legno; poi il Salone delle Assemblee, l’hotel e il ristorante Fiskars Wärdshus, dopo di che si apre la strada del villaggio. Gli edifici collegati all’antica produzione di ferro sono allineati lungo la strada, ora convertiti in alberghi e laboratori artistici come la fucina vetro Lasistudio. La torre, con ancora il suo orologio originale Könni n. 9, segna l’ora di Fiskars dal 1842.

Il villaggio fu fondato nel 1649 dall’olandese Peter Torwöste che vi installa degli altiforni, dato che nella regione ci sono giacimenti di ferro e il fiume Fiskars assicura acqua in abbondanza. Nel 1822 il farmacista di Turku Johan Jacob Julin acquista le officine, e le fa prosperare, producendo milioni di utensili agricoli e per la casa, fino a creare nel 1967 le celebri forbici arancioni dell’omonima azienda, che si possono comprare, assieme a mille altri oggetti, nel loro emporio in paese.

Foto Jouni Immonen / YLE

L’arrivo di Julin segnò l’inizio di un periodo importante nella storia della ferriera. Mentre sviluppava l’industria, Julin migliorò anche l’agricoltura e la silvicoltura attorno al villaggio: era un progressista, e fece costruire a Fiskars il primo laboratorio di forgiatura e officina meccanica finlandese. Il villaggio era in anticipo sui tempi sia nella sanità che nell’istruzione; varie associazioni offrivano una scelta di attività per il tempo libero, dallo sport alla musica e c’erano anche vigili del fuoco volontari, la cui sede è ancora visibile all’ingresso del paese.

Nel 1883 fu fondata la società a responsabilità limitata Fiskars. All’interno della società per azioni, anche la ferriera divenne parte di un insieme più grande, che influenzò anche il suo successivo sviluppo. Oggi la Fiskars Corporation è un’azienda internazionale i cui prodotti per la casa, il giardino e l’esterno sono rinomati per la loro funzionalità e design all’avanguardia. I marchi principali del Gruppo sono Fiskars, Iittala e Gerber.

  • Foto Anna Maria Follis

Per non dimenticare che non ci si trova a Disneyland ma in un’area piuttosto isolata, dove svariate generazioni hanno lavorato duramente, basta fare un giro nel piccolo ma ben curato museo, che illustra la storia della fabbrica e la vita dei suoi abitanti tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, oggi purtroppo chiuso.

Vicino al museo si trova una piccola locomotiva: il Pikku-Pässi. La ferrovia Fiskars-Pohjankuru fu costruita tra il 1889 e il 1891, con uno scartamento di 750 mm ed è stata la prima ferrovia a scartamento ridotto della Finlandia. La ferrovia fu costruita per il trasporto dalla fabbrica, seguendo il fiume Fiskars, fino al porto di Pohjankuru (5,5 chilometri). Inizialmente, la linea era operativa solo quando il porto di Pohjankuru era privo di ghiaccio, ma quando la linea Karjaa-Turku fu completata nel 1899, la linea Fiskars restò attiva tutto l’anno. Il traffico si fermò nel 1952: aveva quasi esclusivamente traffico merci. Il trasporto passeggeri era effettuato solo in occasione delle grandi celebrazioni estive, e le carrozze erano costituite da vagoni aperti.

foto Wikipedia

Chi volesse fare un po’ di moto può approfittare dei 60 km di sentieri che si possono percorrere a piedi o in mountain bike.
Molte altre attività sono di solito organizzate nei fine settimana, dalle degustazioni nella distilleria locale agli stage di yoga, purtroppo però in questo periodo sono sospese.

A Fiskars, fino a pochi anni fa, si parlava prevalentemente svedese; oggi, con l’arrivo di artisti e artigiani da varie parti del Paese, il finlandese sembra prendere il sopravvento.

Questo paesino di 500 anime dispone di un ufficio del turismo, di un piccolo hotel pittoresco, di un ristorante e di un paio di caffè (oggi soggetti alle restrizioni legate al diffondersi del coronavirus), di  una passeggiata lungo il fiume che lo attraversa ed un’area giochi per i bambini,  insomma tutto quello che occorre per trascorrere una giornata fuori città.


Cartoline finlandesi è una serie di articoli che propone luoghi da scoprire, monumenti da rivisitare e angoli del Paese che non sempre entrano nelle guide turistiche.