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Voglio sentirvi ballare! Musica dal vivo per tempi estremi

Dall’inizio del nuovo millennio l’industria musicale ha subito un cambiamento radicale. Fino agli anni novanta del secolo scorso, la maggior parte dei guadagni era infatti legato alla vendita di supporti fonografici, i dischi, le cassette e i CD, mentre la musica dal vivo era utilizzata come uno strumento di promozione.

Con l’avvento della digitalizzazione, tutto ciò è cambiato e i musicisti si sono ritrovati a dover suonare dal vivo per campare. Negli ultimi vent’anni si sono riformati gruppi storici, sono nati festival un po’ ovunque e il carrozzone della musica dal vivo si è ingigantito.

In Finlandia, solo negli ultimi tre anni, abbiamo avuto show oceanici, ad esempio il rapper Cheek ha riempito il Mäkimonttu di Lahti di 30.000 persone (per due sere di seguito) per il suo concerto d’addio del 2018, mentre i Metallica hanno suonato davanti a 55.000 persone nel 2019 a Hämeenlinna (che corrisponde all’1% della popolazione del paese!). Ed Sheeran in due date l’anno scorso ha raccolto più di centomila persone. Helsinki è una città con un impressionante numero di festival, che ha il suo apice con il Flow a Suvilahti in Agosto, che nel 2019 ha attratto 83.000 persone in tre giorni.

Allo stesso tempo la capitale finlandese è diventata una celebrata meta per fans dell’elettronica, soprattutto grazie al cosidetto kompleeksi, quel cluster di club all’inizio di Hämeentie, dove si trovano Kaiku, Siltanen, Kuudes Linja e Post Bar.

Purtroppo, le dovute e benvenute restrizioni per fronteggiare l’epidemia, che comprendono la chiusura totale di bar e ristoranti, stanno mettendo in crisi l’industria finlandese della musica live. E non parliamo solo delle rockstar con la villa e piscina che si stanno strappando i capelli (lunghi) su Instagram. Parliamo anche dei buttafuori, dei camerieri, dei mixeristi e dei venditori di magliette, che si troveranno presto a richiedere il sussidio di disoccupazione e dei piccoli bar, ristoranti e sale concerti che andranno in bancarotta. LiveFIN, l’associazione di categoria ha quantificato le perdite da marzo a maggio in 90 milioni di euro, che colpiranno 300.000 persone che lavorano nella categoria.

Ognuno sta correndo ai ripari e avendo a che fare con un ambiente creativo, molti musicisti si sono ingegnati alla meno peggio. Il nostro Luca Sturniolo, raggiunto su WhatsApp a Nokia dove vive, dipinge un quadro abbastanza drammatico. Luca vive di musica da trent’anni e il suo 2020 era partito ‘alla stragrande’ con un calendario pieno di date anche per l’estate. All’inizio di Marzo aveva appena terminato le registrazioni delle parti vocali per il nuovo disco dei Burning Point, gruppo metal di Oulu. Inoltre, il musicista genovese lavora nella scuola secondaria come docente per il club musicale e dà lezioni di musica (basso, chitarra e voce) a casa. Tutte queste fonti di sostentamento economico sono per ora venute a mancare. Molti suoi colleghi hanno cominciato a insegnare online, ma per ora Luca considera le lezioni come “qualcosa che ha bisogno di un rapporto umano” e ricorrerà all’online solo se sarà necessario. La situazione per lui e suoi colleghi “è estrema e i musicisti sono davvero messi male, io sono stato colpito a 360 gradi, fortunatamente ho lavorato molto nei primi mesi dell’anno e ho avuto l’accortezza di mettere via quattro soldi per far fronte a questa situazione, anche se pensavo di usarli per qualcos’altro…”

Per ora Luca ha cominciato a fare streaming live da casa delle sue esibizioni dal vivo sul suo canale Facebook “nella speranza che questa cosa duri il meno possibile.” E se tutto questo dovesse continuare più a lungo? Luca dice che “dovremo ingegnarci per trovare una soluzione a questo delirio…”

Alcune iniziative sono già state prese. Ad esempio alcune fondazioni hanno istituito dei bandi speciali di borse di studio per persone che lavorano nella cultura, anche se mettere artisti in competizione tra loro, in un momento così delicato, sembra una scelta discutibile e qualcuno ha già riparlato dell’utilità di un reddito di cittadinanza.

Inoltre i media si sono mobilitati con iniziative come Keikalla, un portale dove si possono vedere concerti a pagamento e Karanteeni Klubi, un gruppo Facebook che raccoglie eventi ‘corona-free’ in un calendario. Molti club in giro per la Finlandia hanno lanciato concerti in streaming nei loro portali YouTube, come, ad esempio il Vastavirta di Tampere. Il sito Koronakonsertit raccoglie varie date online da tutta la Finlandia. Su YLE, il canale televisivo nazionale, c’è Kaikki kotona (tutti a casa) dove i più importanti musicisti pop e rock finlandesi suonano in studi vuoti. Diverse orchestre sinfoniche del paese offrono anche concerti registrati e streaming da assaporare in poltrona, come l’Orchestra Sinfonica della Radio e l’Orchestra Municipale di Helsinki.

Luca Sturniolo suonerà dal vivo su Facebook il prossimo 3 Aprile alle 5PM (le 4PM italiane) e potrete richiedergli le vostre canzoni preferite!

Segnaliamo anche due fondazioni che hanno deciso di mettere a disposizione fondi speciali per artisti
https://www.top-saatio.fi/fi/hakeminen
https://koneensaatio.fi/koneen-saation-avaa-tateen-alojen-toimijoille-pikahaun-kotiresidenssiin/

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