Il sindaco di Helsinki e la situazione economica della capitale

Un’intervista rilasciata a Helsingin Sanomat dal sindaco di Helsinki, Jan Vapaavuori, fa il punto sulla situazione di crisi delle amministrazioni comunali, prendendo a esempio quella della capitale, che sintetizza fin troppo bene quella di tutte le altre. Il tono e il contenuto delle sue dichiarazioni, che qui riassumiamo, desta serie preoccupazioni.

Per via dell’attuale pandemia  le statistiche sulla disoccupazione di Helsinki continuano a presentare numeri negativi. Durante la crisi, 8.000 nuovi disoccupati  si sono aggiunti alla lista di chi cerca lavoro a Helsinki. Alla fine di aprile, il tasso di disoccupazione della capitale era del 18 per cento, con più di 63.000 persone in cerca di lavoro, ovvero il 9,4 per cento in più rispetto a un anno fa.
Nella cifra sono comprese anche le 30.000 persone che avevano un contratto a tempo pieno e che sono state licenziate. Il sindaco Jan Vapaavuori, che già in precedenza, a marzo, aveva rilasciato un’intervista parlando del rischio di una crisi colossale dei comuni, ritiene che il governo dovrebbe sostenerli economicamente nel prossimo esercizio finanziario.

Il ruolo delle grandi città in quanto forza trainante dell’economia del paese è di grande importanza. Con le loro entrate fiscali, finanziano le attività dei comuni più poveri tramite i contributi statali, ricorda il sindaco. Se le loro entrate fiscali soffrono, ne soffriranno anche altri comuni.

Helsinki, Espoo, Vantaa e Tampere stanno facendo grandi investimenti puntando al futuro. Le loro iniziative in campo turistico, della ristorazione e delle attività congressuali sono altamente propositive, ma sono proprio questi settori che sono stati severamente colpiti dalla crisi

“Si spera che il governo del paese non rimborsi i comuni per le perdite semplicemente sulla base della popolazione, ma sulla base delle perdite effettive”, afferma Vapaavuori.

foto Marit Henrikson

Anche la solida situazione finanziaria di Helsinki è in sofferenza a causa della pandemia e delle misure di contenimento adottate. Le entrate sono diminuite di circa 450 milioni di euro a causa sia delle minori entrate fiscali sia di agevolazioni di pagamento concesse a molti.
Allo stesso tempo, le spese sono aumentate di almeno 170 milioni di euro. I servizi sociali e sanitari della città hanno accumulato costi aggiuntivi per circa 100 milioni di euro, il distretto ospedaliero di Helsinki e Uusimaa (Hus) per circa 70 milioni di euro.

“In pratica, ciò significa che il margine di copertura annuale della città è inferiore di 620 milioni di euro rispetto al budget”, ha detto Vapaavuori.
Il margine di copertura annuale indica i fondi che il comune ha accumulato per investimenti, rimborsi di prestiti e collocazioni, una volta che le spese correnti siano state coperte. Nel bilancio di quest’anno, il margine di Helsinki era previsto a 635 milioni di euro.

Vapaavuori afferma che non si sa nemmeno quali saranno gli effetti economici della crisi quando sarà terminata. Il calo del PIL potrebbe essere addirittura maggiore del sette per cento dichiarato nel bilancio di previsione.

Inoltre, tra le spese aggiuntive mancano, ad esempio, l’ ulteriore aumento dei costi del servizio trasporti nella regione di Helsinki (HSL) per i comuni che ne fanno parte. HSL ha stimato che il suo deficit finanziario salirà a circa 100 milioni di euro, di cui la quota di Helsinki sarebbe circa la metà.

La situazione sanitaria della pandemia è sotto controllo a Helsinki, almeno per il momento, ma i decessi non sono finiti.
“Questo tanto per ricordare a tutti che il pericolo non è passato”, ha concluso Vapaavuori.

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