Non nuovo l’imbarazzo della città di Helsinki davanti alla scelta tra conservazione e innovazione, quando si tratta di decidere sull’utilizzo di edifici storici della capitale. Di una certa allergia finlandese per i restauri conservativi si sono avute evidenze nei decenni sin dal secondo dopoguerra, a partire dall’area intorno alla cattedrale Uspenski, ma per restare a tempi più recenti ricordiamo tutti la lunga querelle legata ai vecchi magazzini della stazione ferroviaria, questione che “si risolse” in una notte, con una veloce fiammata che tra il 5 e il 6 maggio 2006 incenerì i vecchi depositi e i loro difensori e spianò la strada ai sostenitori dell’innovazione. E la città si ritrovò la sua Casa della Musica, un modernissimo cubo verde realizzato in pochissimi anni, inaugurato nel 2011.

Che c’è di male, è lecito domandarsi, soprattutto in un’epoca di crisi economica, se a spingere è il partito del fare. Così è stato per la vexata quaestio del possibile Guggenheim, progetto presentato due volte (2011 e 2013) che a lungo ha spaccato in due il mondo politico e civile, tra chi sosteneva l’ineluttabilità di sostenere la grande voglia di modernismo del Paese e quanti chiedevano maggiore rispetto per la qualità ambientale della città, recentemente vittima di processi di cementificazione soprattutto nelle aree di maggiore bellezza (e rendita) della capitale. La vista abbastanza soffocante dei nuovi quartieri di Jätkäsaari, a ridosso del Länsiterminaali (Porto occidentale), sono un’immagine evidente dell’ansia costruttiva del Paese e dei cospicui interessi delle lobbies dell’edilizia. Per non parlare della decisione di cancellare lo storico aeroporto di Malmi, nonostante l’opposizione esplicita e reiterata degli abitanti della zona, che si vedono privati di uno spazio anche naturale, oltre che di un altro monumento civile.
Ultimo nella lista a far discutere oggi è l’ospedale di Lapinlahti, completato nel 1841, il più antico nosocomio psichiatrico della Finlandia, attivo per oltre 160 anni, tra i cui ospiti illustri si ricorda Aleksis Kivi. Si trova in riva al mare, nella zona sud della capitale, accanto al cimitero storico di Hietaniemi.
L’edificio principale era stato progettato da C. L. Engel, all’interno di un parco naturale. Le attività cliniche sono terminate ufficialmente nel 2008, anche se una parte della costruzione è stata utilizzata anche in seguito per attività di studio.

L’edificio principale venne affittato a una società immobiliare nel 2015, ma nel 2018 il contratto decadde di fronte a una richiesta da parte del comune di un aumento degli affitti del 150 %.
Così nacque l’idea della cessione da parte dalla città di Helsinki, che ha portato a una gara d’appalto con un vincitore, la società immobiliare lussemburghese NREP. Che ha presentato un piano secondo il quale ci sarebbe un nuovo utilizzo dell’edificio centrale e una serie di nuove costruzioni nell’area verde.
A questo punto si è scatenata la polemica, promossa in particolare dalla Sovrintendenza ai beni storici.
Risto Rautava (Partito di Coalizione), dell’Assessorato all’ambiente della città di Helsinki, accusa Mikko Härö, direttore generale della Sovrintendenza, di avere cambiato casacca. Che ha fatto di incoerente il sovrintendente?
Mikko Härö ha messo in discussione il piano di sviluppo dell’area preparato dalla NREP.

Dietro la proposta vincente, oltre alla NREP, ci sono la società di consulenza globale M&A Oaklins Merasco e tre studi di architettura: Ark-Byroo, OPUS Architects e Soini & Horto Architects. Joonas Lemström, direttore della NREP, ha dichiarato che il vecchio edificio è in cattive condizioni e una ristrutturazione completa del vecchio ospedale sarebbe impossibile. Lemström stima che i costi del restauro sarebbero di almeno 20 milioni di euro. (Ma va detto che, almeno a giudicare dal servizio fotografico di Petteri Juuti per yle.fi non si ha l’impressione di un luogo fatiscente.)
Anche il consiglio comunale ha tentato di prendere (timide) posizioni. Eveliina Heinäluoma, presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico, in attesa di un pronunciamento ufficiale del suo partito, sostiene che devono essere trovate soluzioni per l’area in modo che gli edifici di pregio non si deteriorino. È importante per il gruppo SDP che i parchi della zona rimangano nell’uso dei cittadini.
Retta Vanhanen, presidente del gruppo parlamentare verde, sottolinea comunque che qualche decisione va comunque presa, per evitare il degrado di edifici antichi e di valore.

Decisa la posizione di Mikko Härö, seondo cui la nuova costruzione pianificata a Lapinlahti è troppo invasiva e ha criticato le nuove attività previste per l’area.
Come spiegare allora, ribatte Risto Rautava, che la commissione di cui faceva parte lo stesso Härö alla fine di febbraio sia stata unanime nella scelta del vincitore del concorso? “Ne va di mezzo la credibilità della città se non rispetta le decisioni della giuria.”
Perché mai Härö avrà rigirato la casacca, si domandano in tanti. Non sarà, viene da pensare, che abbia intravisto già qualche planimetria o render del progetto della Soini & Horto (i progettisti della Tripla di Pasila, per intenderci) traendone motivi di preoccupazione?
Va poi anche detto, replica Mikko Härö, che al concorso ha partecipato un solo candidato, poiché un secondo si è ritirato all’ultimo momento. Per non dire che l’area di Lapinlahti richiederebbe uno sviluppo che tenga conto della storia della cultura cittadina piuttosto che di criteri speculativi.
Ma la cultura non è esclusa, sostiene la direzione della Moomin Characters Oy coinvolta nel progetto: un’ala dell’edificio principale dell’ospedale dovrebbe diventare una Casa di Tove Jansson, accogliendo un gran numero e cimeli dell’artista, oltre che realizzare un albergo, spazi per uffici e servizi. Il parco rimarrebbe di uso pubblico.
La vecchia sauna a nord del parco sarebbe rinnovata e aperta all’utilizzo di un più ampio numero di cittadini. Un pontile sarebbe costruito sulla riva e l’edificio in mattoni rossi sul lato nord, noto come ala Venezia, sarebbe trasformato in un ristorante e una sala riunioni.

I nuovi edifici previsti sarebbero costruiti sul margine meridionale dell’area, dove un hotel diventerebbe una barriera antirumore rispetto alla Länsiväylä, il grande raccordo est-ovest della capitale, più due edifici residenziali per i servizi. Una bufala, dice al riguardo Härö, quella bella barriera antirumore: ci sono tanti modi per realizzarla, vi pare possibile che si debba costruire un hotel?
Martedì l’assessorato per l’ambiente della città di Helsinki ha lasciato sospeso il problema. La questione verrà ripresentata sul tavolo tra un paio di settimane su proposta di Anni Sinnemäki (Verdi), vice sindaco e responsabile delle politiche urbanistiche.

Questo cartello, posto dal comitato nato a difesa del monumento, mette in guardia contro il progetto vincitore e le sue conseguenze. Anche stavolta è nata una petizione popolare per mettere in guardia dai rischi dell’innovazione. Chi è interessato, può sottoscriverla qui.
Per questo articolo, abbiamo tratto i dati essenziali da un report di Yle.fi. Altre notizie qui: https://yle.fi/uutiset/3-11264156
Per le foto utilizzate, siamo a disposizione degli autori per i diritti