Malmö, scontri violenti per un Corano bruciato in pubblico. Un servizio di “Repubblica” fraintende però i fatti

In questo periodo di pandemie virali e mediatiche, impazza il tema del razzismo. Lungi da noi il voler entrare in questa diatriba sempre troppo intricata. Ma quando si scopre che un quotidiano come Repubblica prende un’autentica topica sulle vicende che ieri hanno caratterizzato la città svedese di Malmö, il Frontaliero non può tacere.

Mi riferisco all’articolo che si trova cliccando qui. Titolo: “Svezia: Corteo anti-musulmani: violenza e scontri con la polizia”. Sottotitolo: “Venerdì a Malmö almeno 300 islamofobi di estrema destra hanno scatentato (sic!) una guerriglia in strada confrontandosi con la polizia”

Voi che capireste? che un gruppo di razzisti anti-islamici, probabilmente di destra e con le teste rasate, ha causato disordini bruciando pneumatici e lanciando pietre alla polizia.

E leggendo l’articolo, a firma di Andrea Tarquini, non si hanno dubbi. Cito alcuni trafiletti copiati e incollati dal sito di Repubblica, nella versione da me consultata.

“Gli ultrà svedesi hanno reagito subito: si sono riuniti prima in gruppetti, prendendo a calci o bruciando copie del Corano e gridando slogan anti-musulmani”

“Quando i reparti antisommossa della polizia svedese, in tenuta anticorteo nera, hanno tentato di attaccarli e porre fine alle loro dimostrazioni non autorizzate, gli ultrà hanno reagito in modo estremamente violento, lanciando sassi e bottiglie e altri corpi contundenti contro gli agenti, alcuni dei quali hanno riportato ferite e hanno avuto bisogno di immediate cure mediche.”

Chiaro no? Il leader fascista brucia il Corano, arriva la polizia, i suoi sodali si ribellano e mettono a ferro e fuoco la città. Una storia perfetta con i tempi che corrono.

Se non che, aprendo la pagina Twitter di SV news, che per primo ha riportato la faccenda, si vedono video girati sul posto in cui degli individui tirano sassi alla polizia e altri in cui bruciano degli pneumatici:

In un paio di questi si sente chiaramente la folla urlare in arabo “Allahu Akbar” (Dio è grande).

La Reuters, stamattina, riportava così: “at least 300 people had gathered to protest against anti-Islam activities”.

Strano, viene da pensare: un gruppo di fascistelli danesi che inneggia ad Allah. Chissà che ne avrebbe pensato Jimmy Åkesson, il leader del partito svedese anti-immigrazione, di questi squadristi danesi con la barba nera.

Al frontaliero basta Google per scoprire in cinque secondi che Repubblica ha pubblicato quella che tecnicamente viene definita una bufala. Sarebbero stati in realtà degli islamici, in maggioranza somali, a mettere a soqquadro la città, lanciando pietre verso la polizia, che ha ammesso di avere difficoltà a restaurare l’ordine pubblico. Un esponente dell’estrema destra, dopo aver dato fuoco a una copia del Corano su una pista ciclabile, è stato bloccato dalla polizia e accusato di incitamento all’odio razziale. (Sempre la Reuters commenta: “Earlier in the day, a copy of the Quran had been burned in Malmo by right-wing extremists”.)

Secondo varie fonti, il tutto sarebbe partito dalla richiesta di Rasmus Paludan, esponente politico danese di estrema destra, di tenere un comizio a Malmö questo venerdì. Secondo il Guardian, Paludan, cui era stato negato l’ingresso nel Paese, sarebbe stato fermato proprio lo stesso giorno in macchina dopo aver passato il ponte di  Öresun, e successivamente sarebbe stato espulso.

A questo punto uno dei suoi sodali avrebbe messo in scena la squallida sceneggiata del Corano dato alle fiamme. Come che sia, uno direbbe che è finita lì,  con un cretino che fa una cosa cretina, e poi viene denunciato o rimandato a casa.

Questo quel che riportano praticamente tutte le fonti d’informazione. Una testimonianza riferita dal  Guardian ci informa che “Samir Muric, un noto imam di Malmö, si sarebbe frapposto tra poliziotti e rivoltosi, implorando questi ultimi di fermarsi, per non infangare la religione islamica.” Una testimonianza che conferma, se non altro, in attesa di altre verifiche, chi fossero gli scalmanati in questione.

Convinto che sia stato un fraintendimento, provo a formulare per Repubblica un titolo più accurato, che potrebbe suonare più o meno così: “Islamici inscenano proteste violente e scontri con la polizia svedese a Malmö”. Sottotitolo: “Il pretesto è stata una provocazione da parte di un estremista di destra che ha bruciato il Corano in un parco pubblico.”

Sui giornali svedesi trovate una storia più credibile, anche se i titoli lasciano molto a desiderare pure in questo caso.

I fatti attendono ancora di essere completamente appurati, ma nel frattempo, per quel che si sa, sarebbe corretta una rettifica da parte di Repubblica.

(Le immagino nel testo sono riprese da aftonbladet.se. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste dei diritti)