Da Rauma a Ravenna: l’odissea di Enrico Mazzone tra allagamenti, infortuni e pandemie

Due anni fa intervistammo Enrico Mazzone, un artista italiano che aveva intrapreso un’opera monumentale: illustrare a matita un rotolo di 95×4 metri con disegni ispirati alla Divina Commedia e al Kalevala. L’abbiamo lasciato quando era a un terzo dell’opera all’interno della stazione degli autobus e Rauma e lo ritroviamo al mercato coperto di Ravenna, intento a completare gli ultimi 25 metri in tempo per le celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante l’anno prossimo.

Gli anni passati a Rauma non sono stati privi di imprevisti. Prima un allagamento nei locali della stazione degli autobus ha minacciato la sua opera e costretto a cercare un’altra collocazione, trovata nella Sepän Talo, un edificio di legno nel centro storico di Rauma che seppur molto pittoresco non è provvisto di elettricità. A complicare le cose, oltre un piccolo incendio nella Sepän talo, una caduta in strada ha provocato dolori alla schiena che non gli permettevano di mantenere la posizione prona che usa per disegnare.

La serie di eventi, esacerbati dalla pandemia (che dall’altro lato Enrico dice essere stata uno “sprone” al suo lavoro) lo porta nell’aprile scorso a tornare in Italia, prima nella natia Torino e infine a Ravenna sotto il patrocinio di Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni, noti promotori di Casa Spadoni e del suo Circolo degli artisti. 

Non da poco è stata l’impresa logistica per trasportare l’opera che tra disegno, cassa, cornici, cartoni preparatori e schizzi pesava oltre 700 chili. Cosa che non sarebbe stata possibile senza l’aiuto di Risto Kupari, responsabile delle attività culturali della città di Rauma e della regione del Satakunta.

Enrico Mazzone non ha comunque dimenticato la Finlandia e ha intenzione di ritornare nel 2022 con l’opera completa per la Triennale di Rauma e probabilmente fermarsi per un anno e mezzo.

Per chi è a Ravenna gli orari di apertura sono consultabili sul sito del Mercato Coperto.