Site icon La Rondine Finlandia

Il Parlamento vota la fiducia alla ministra Kiuru

Mercoledì 14 ottobre Parlamento ha espresso il suo voto di fiducia a Krista Kiuru, ministra socialdemocratico della famiglia e dei servizi sociali. La fiducia è stata espressa  con 106 voti favorevoli e 79 contrari.
A favore tutti i rappresentanti del governo presenti, il che è bastato per respingere la mozione di sfiducia dell’opposizione, presentata dal Partito di coalizione nazionale. Venerdì scorso, la deputata della coalizione Mia Laiho aveva presentato un atto di accusa contro l’intero governo, in particolare per le attività della ministra Kiuru nell’affrontare la crisi del coronavirus.

In questione erano le linee guida del governo per l’uso delle maschere anti-covid e il rapporto relativo presentato in primavera. L’opposizione ha avanzato il sospetto che il rapporto sull’utilità delle maschere fosse motivato politicamente e che avesse lo scopo di fuorviare i finlandesi. All’epoca, come è noto, l’Istituto finlandese per la salute e il benessere (THL) era stato messo alle dirette dipendenze del ministero in nome dell’emergenza.

In sostanza, si accusa il ministero di aver ritenuto non necessario informare il pubblico sull’uso corretto e sugli ambienti in cui era necessario proteggersi il viso, in contrasto con il piano degli esperti del THL. Il Ministero, si denuncia, avrebbe guidato politicamente quell’organizzazione.

Il ministro Kiuru ha risposto alle critiche in una conferenza stampa prima del voto di mercoledì. Ha sottolineato, soprattutto, che il governo ha sempre fatto affidamento sulle conoscenze specialistiche nel suo processo decisionale, e che nel suo operato si è basato sistematicamente sulla situazione reale della malattia e sulle informazioni epidemiche a sua disposizione al momento in cui prendeva decisioni.

Alla ministra è stato anche chiesto se, col senno di poi, non si sarebbe dovuto raccomandare l’uso delle mascherine già in primavera. “È certamente vero che sono stati commessi errori in un quadro così complesso, ma si trattava di una situazione del tutto nuova. Garantisco, l’esperienza più dura della mia vita”, ha detto Kiuru.

Foto da petteriorpo.fi

Il dibattito si era infiammato negli ultimi giorni, col governo costretto a commentare anche un’interrogazione parlamentare di Petteri Orpo, presidente del partito di Coalizione Nazionale.
Il primo ministro Sanna Marin, chiamata in causa, ha dichiarato che l’Istituto THL è stato ascoltato come struttura competente quando il governo ha valutato la situazione la scorsa primavera, ma gli esperti erano del parere che non fosse necessaria una raccomandazione di uso generalizzato delle mascherine.
“Se guardiamo alla primavera, cosa sarebbe successo se avessimo dato un’ampia raccomandazione sulle mascherine senza averne di disponibili?” ha contestato Sanna Marin.
Ma, ciò dicendo, la leader del governo è sembrata dare sostanza alle accuse dell’opposizione, secondo cui sarebbe proprio questa la vera ragione per cui in primavera si era agito in quel modo. L’opposizione ha accusato il governo di mentire. Sanna Marin, è stato ribadito, aveva fatto una dichiarazione simile sull’inadeguatezza delle mascherine ancora a maggio nella sessione plenaria del parlamento.

Foto da thl.fi

Sul versante dei tecnici, l’amministratore delegato di THL Markku Tervahauta ha dichiarato a Ilta-Sanomat che il suo istituto avrebbe voluto condividere le informazioni sull’importanza e l’uso ortodosso delle maschere facciali con il pubblico in primavera, ma che il Ministero non l’aveva ritenuto necessario. Aggiungendo comunque: “Non ho ricevuto pressioni politiche nella mia posizione di persona esperta.”

Markku Tervahauta il 16 aprile, in effetti, aveva dichiarato a Helsingin Sanomat  che la maschera utilizzata nei luoghi pubblici avrebbe aiutato a proteggere gli altri dal coronavirus, chiarendo in seguito che stava esprimendo, allora, solo una sua opinione personale.

(Per le foto pubblicate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Exit mobile version