Elsa Laula e la nazione senza Stato

Anniversario di una donna e di una bandiera del popolo Sámi

Elsa Laula nacque il 29 novembre 1877 in Svezia e dopo aver sposato il norvegese Tomas Renberg adottò anche il suo cognome. Fu coinvolta fin dall’inizio nelle attività dell’associazione Sámi e nell’organizzazione della prima conferenza Sámi transfrontaliera.  La riunione si tenne a Trondheim, in Norvegia, il 6 febbraio 1917, data ricordata con una giornata nazionale Sámi in comune in Svezia, Norvegia e Finlandia, mentre, dal  2017, il compleanno di Elsa Laula Renberg è diventato il giorno più importante dei Sámi.

Elsa fu molta attiva nella promozione dei diritti civili e dell’organizzazione politica della popolazione Sámi e perché anche le donne avessero un ruolo di rilievo nel processo. Figlia di Lars Tomasson Laula, un allevatore di renne di Ljusfjäll, nel Västerbotten, e di Kristina Josefina Larsdotter, la ragazza crebbe a Såafoe, vicino a Matsdal, Dikanäs nel distretto di Vilhelmina nel sud della Lapponia. Ricevette una formazione da ostetrica a Stoccolma, fra il 1904 e il 1905.

A Stoccolma venne in contatto con le femministe e attiviste per il diritto al voto e divenne una militante agguerrita per i diritti dei  Sámi. Nel 1904, a 27 anni, fondò la prima associazione di Sámi conosciuta al mondo, il Lapska Centralförbundet (Associazione Centrale Lappone), di cui fu la prima presidente. Nello stesso anno pubblicò il suo scritto di denuncia Inför lif eller död? Sanningsord i de lapska förhållandena (Di fronte alla vita o alla morte? La verità sulla condizione Sámi). Il Lapska centralförbundet cessò l’attività per mancanza di fondi.

Nel 1918 si tenne a Östersund la prima assemblea nazionale Sámi in Svezia: in quell’occasione si rifondò l’Associazione Centrale. Già l’anno precedente, Elsa Laula si era dimostrata una delle forze trainanti dietro la prima assemblea generale Sámi a Trondheim, in Norvegia, inaugurata il 6 febbraio 1917, data che fu poi scelta per il Giorno nazionale dei Sámi, ancora in vigore. La festività venne stabilita alla Nordiska samekonferensen (Congresso nordico Sámi) di Helsinki, tenutasi nel 1992.

Assieme al marito, Elsa Laula spinse per la fondazione, nel 1908, della Brurskanken samiske lag (Gruppo Sámi di Brurskanken), una delle prime associazioni di Sámi in Norvegia. In Svezia  erano già state fondate nel 1904 le associazioni Sámi di Fatmomakke e di Tärnaby.

Elsa Laula si impegnò affinché le donne Sámi fossero attive nel lavoro di organizzazione politica dei Sámi e per questo fondò nel 1910 la Brurskankens samiske kvindeforening (Associazione delle donne Sámi di Brurskanken). Fu quest’associazione a prendere l’iniziativa per l’assemblea generale di Trondheim nel 1917. Venne costituito un gruppo di lavoro per organizzare l’assemblea. Elsa Laula era la presidente; del gruppo di lavoro fecero parte, tra le altre, Ellen Olsen Toven, Anna Renfjell ed Ellen Lie, la quale lavorava per il giornale Dagsposten di Trondheim.

Elsa Laula fu molto attiva nella battaglia per i diritti civili dei Sámi e denunciò il fatto, ingiusto, che i Sámi non avessero diritto ad abitare la Lapponia, laddove quel diritto era invece garantito a non-Sámi provenienti dal sud. Il suo spirito combattivo di donna non era poi ben visto dagli uomini della classe dirigente del tempo; così, dopo aver completato la sua formazione da ostetrica, Elsa si trasferì in Norvegia. Lì diede alla luce sei bambini, di cui quattro sopravvissero all’infanzia.

Accanto all’allevamento di renne proseguì la sua attività politica, finché non morì, a 53 anni, di tubercolosi. È sepolta al cimitero di Dolstads a Mosjøen.

Le foto che la ritraggono evidenziano un atteggiamento serio e deciso, con i pugni chiusi, ed espressione combattiva e dura. Con la sua scomparsa, nel 1931, lo sforzo associativo dei Sámi fu interrotto, ma la sua attività fu significativa per lo sviluppo di associazioni locali e la creazione di organizzazioni governative ed organi di elezione popolare, fino ad arrivare al Sametinget (Parlamento Sámi) con le sue diramazioni in Svezia, Norvegia e Finlandia.

Il seme diffuso da Elsa e da tanti suoi seguaci nei decenni seguenti ha dato frutti ed ora in tutti i paesi ove vivono concentrazioni del popolo Sámi la consapevolezza dei loro diritti e delle ingiustizie subite in passato ha portato ad una riviviscenza accettata e favorita dai governi che un tempo ostacolavano la diffusione e l’uso della loro lingua e cultura.

Il 29 novembre si ricorda quindi la sua nascita innalzando la bandiera Sámi, disegnata da Astrid Båhl, che ha utilizzato i colori del costume tradizionale Sámi; la larghezza delle strisce è proporzionale alla popolazione Sámi sparsa nei quattro Stati dove è divisa: rosso per la Svezia, verde per la Finlandia, giallo per la Russia e blu per la Norvegia che ne ospita la maggior parte. L’anello centrale rappresenta il tamburo rituale magico della tradizione Sámi ed è un simbolo spirituale. La parte in rosso del cerchio rappresenta il sole, la parte blu del cerchio la luna. La striscia verde rappresenta le piante e la natura, Il campo blu rappresenta l’acqua quale elisir di vita. Il campo rosso rappresenta il fuoco, il calore e l’amore. La striscia gialla rappresenta il sole. I colori della bandiera vengono ripresi anche nell’abito tradizionale Sámi.

La legislazione in Finlandia si evolve per riconoscere diritti repressi in passato

Quasi a contrassegnare con azioni concrete la celebrazione del ricordo di Elsa Laula, il ministero della Giustizia finlandese ha istituito un comitato con il compito di preparare gli emendamenti necessari alla legge sul Parlamento Sámi; la durata del mandato del comitato è 1.12.2020-15.5.2021.

Il Parlamento Sámi, di tipo consultivo, ha nominato cinque membri e i loro sostituti nel Comitato preparatorio parlamentare Sámi nel luglio 2020. I membri designati sono Tuomas Aslak Juuso, Anne Nuorgam, Pirita Näkkäläjärvi, Martin Scheinin e Kalle Varis e i deputati Juha-Petteri Alkorva, Veikko.  Inoltre, Siiri Jomppanen è stata nominata nel comitato come esperta per il Parlamento Sámi.

“È davvero importante che la legge parlamentare Sámi venga riformata sulla base dei diritti dei popoli indigeni”, ha dichiarato Tuomas Aslak Juuso, presidente del Parlamento Sámi di Finlandia

I partiti di governo avevano nominato ciascuno un membro ed un membro supplente del Comitato, presieduto da Pekka Timonen, capo del personale del ministero della Giustizia, l’altro esperto è Johanna Suurpää, capo del dipartimento del ministero stesso, Johanna Hautakorpi, consigliere, capo del personale e Yrsa Nyman, consigliere del ministero della Giustizia.

Il lavoro del  Comitato ha come fondamento i diritti fondamentali e altri obblighi costituzionali, i trattati internazionali sui diritti umani vincolanti per la Finlandia, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni e altri sviluppi del diritto internazionale.

Il governo del Primo Ministro Sanna Marin aveva stabilito di proseguire i lavori per la riforma della legge sul Parlamento Sámi e, secondo il programma, il governo rispetta e promuove la realizzazione dei diritti linguistici e culturali di tutti i Sámi, tenendo conto degli accordi internazionali. A sua volta, uno dei principali obiettivi del Parlamento Sámi per il mandato 2020-2023 è promuovere la riforma della legge sul Parlamento Sámi sulla base dei diritti delle popolazioni indigene.

Il popolo Sámi è il solo popolo indigeno riconosciuto come tale in Europa con circa 10 mila unità in Finlandia, ed altri 100 mila distribuite tra Norvegia, Svezia e Russia.

Qui un documentario in lingua Sàmi su Elsa Laula

e qui di seguito un video con l’ inno del popolo Sámi:

(Foto della Nasjonalbiblioteket norvegese)

Gianfranco Nitti
Giornalista e membro italiano dell'Associazione della Stampa Estera, visita regolarmente la Finlandia, in particolare la Lapponia, di cui scrive da anni.