Uso privato di fondi pubblici, per bellezza

Indagata la presidente dell'ente di controllo del denaro dello Stato

Questione di latitudini. Il caso non desterebbe, altrove, tanto scalpore, ma in Finlandia è sufficiente perché si chieda la testa del capo dell’organo istituzionale che controlla il corretto utilizzo del denaro pubblico, il Valtiontalouden tarkastusvirasto (VTV), l’equivalente della Corte dei conti. Martedì 30 marzo la commissione parlamentare ha deciso di avviare il processo di sospensione dal suo incarico proprio alla presidente dell’Istituto, Tytti Yli-Viikari. La proposta di sospensione è in agenda durante la prossima riunione della Commissione parlamentare che si terrà giovedì 8 aprile.

Il caso è esploso dopo le rivelazioni della settimana scorsa dal tabloid Ilta-Sanomat, in base alle quali Tytti Yli-Viikari avrebbe speso 4.729 euro di denaro pubblico in parrucchieri e trattamenti di bellezza tra il 2018 e il 2020. Il documento riportava anche interrogazioni sull’uso da parte della Presidente del VTV di una carta di credito del suo ufficio per coprire altre spese personali e spese di viaggio. Un’indagine condotta per conto della televisione di stato Yle ha rivelato che le spese di viaggio di Yli-Viikari erano le più alte di tutti i 55 capi degli istituti statali finlandesi per l’anno 2019:

Fonte: Yle.fi

Ma già a gennaio il giornale Iltalehti aveva già sollevato sospetti sulla corretta gestione dell’Istituto di revisione dei conti pubblici: si era parlato di un contratto di lavoro sospetto stipulato per due anni con un dipendente pubblico a condizione che non svolgesse alcuna attività. Il contratto era frutto di un accordo tra Yli-Viikari e Mikko Koiranen, direttore degli affari legali di VTV, e il caso ha portato entrambi i dipendenti pubblici a ricevere una denuncia da parte del Difensore civico del parlamento.

Anu Vehviläinen, foto Wikipedia

La denuncia ha spinto la Commissione di controllo parlamentare ad annunciare che avrebbe avviato un’indagine sulla gestione finanziaria di VTV, comprese le spese di viaggio. Il presidente del parlamento finlandese Anu Vehviläinen ha dichiarato sabato che le spese imputate a Yli-Viikari hanno portato una pubblicità negativa e minato la credibilità dell’istituto di revisione, dal momento che uno dei compiti precipui del VTV è proprio monitorare l’uso dei fondi pubblici. La Vehviläinen ha usato parole molto dure: “La VTV è un istituto dotato di molti poteri e la sua indipendenza è sancita dalla Costituzione. Ma si può dire che una posizione di grande potere ha come controparte anche pesanti responsabilità”.

Tytti Yli-Viikari ha rilasciato una dichiarazione durante il fine settimana negando di aver commesso alcun crimine, ma si è rifiutata di fare altri commenti dal momento che è in corso un’indagine preliminare da parte della Polizia investigativa (Keskusrikospoliisi).

L’eventuale licenziamento di Yli-Viikari dal suo incarico, durato sei anni e in scadenza alla fine di quello in corso, sarà però deciso da una sessione plenaria del Parlamento, solo dopo che il rapporto della Commissione parlamentare sarà stato completato, probabilmente dopo Pasqua.

Katri Kulmuni, foto Wikipedia

L’eventuale dimissionamento per un uso scorretto dei fondi pubblici non sarebbe niente di nuovo in Finlandia, dove agli albori dell’attuale governo, la ministra delle Finanze Katri Kulmuni era stata esonerata dopo la scoperta che aveva speso più di 50 mila euro di fondi pubblici in sei mesi per un corso di tecniche di comunicazione coi media.

Casi ancor più eclatanti abbiamo registrato in Svezia, eclatanti anche qui per l’entità del “crimine”, che ad altre latitudini potrebbe essere valutato modesto o irrisorio. Nel 1995 si era dimessa Mona Sahlin, vice Primo ministro svedese: aveva noleggiato un’auto e acquistato pannolini, sigarette e due confezioni del cioccolato svizzero “Toblerone” con la carta di credito riservata alle spese di servizio da deputata, per un totale di 50mila corone, cioè circa 6 mila euro.

Nel 2006 due ministri del governo svedese Reinfeld,  la ministra della cultura Cecilia Stego Chilo e la ministra  del Commercio, Maria Borelius, avevano ceduto l’incarico confessando di non aver pagato il canone tv per molti  anni e di non aver pagato i contributi alle collaboratrici domestiche.

Cose di normale amministrazione, nei Paesi nordici. Il peso delle responsabilità pubbliche, sottolineato da Anu Vehviläinen, a quanto pare nella UE non è un’unità di misura fissa, come tante altre cose.

(Foto del titolo da vtv.fi. Per le foto utilizzate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.