La municipalità di Inari, centro della più vasta provincia della Finlandia, ha vissuto un boom turistico in gran parte dell’ultimo decennio. Dal 2010, infatti, i viaggiatori che sbarcano all’aeroporto di Ivalo sono quasi raddoppiati e nel 2019 se ne sono contati oltre 230.000, un numero notevole per una località vasta ma con meno di 7000 residenti. Causa la pandemia gli arrivi all’aeroporto sono calati del 52% nel 2020 rispetto al 2019, tenendo presente che alcuni viaggi erano ancora in corso all’inizio del 2020.
Quando lo scorso anno il mondo si è bloccato, per molti versi è sembrato un ritorno a 20 anni prima, quando il turismo invernale non aveva ancora raggiunto il picco. Le strade del paese, che normalmente brulicavano di visitatori da tutto il mondo, erano completamente vuote, i negozi di souvenir chiusi e gli hotel vuoti. Molti imprenditori locali hanno risentito negativamente degli effetti della pandemia lamentando pochi aiuti dal governo e restrizioni in continua evoluzione.

Anche il sindaco della località, Toni K. Laine, in alcuni suoi interventi, si augura che il governo elabori un modello chiaro per dare un effettivo sostegno al Paese.
L’estate ha portato un po’ di sollievo alla situazione: i viaggiatori finlandesi, che normalmente si dirigono in vacanza in tutto il mondo, sembrano essersi diretti in Lapponia, ma il sollievo è solo minimo rispetto alle perdite dell’anno scorso ed il turismo interno non basta da solo a sostenere il settore. Nonostante i tempi difficili, gli operatori non vedono nero ora che le restrizioni vengono revocate e le vaccinazioni stanno procedendo positivamente, C’è la convinzione che le persone sono ansiose di viaggiare man mano che le restrizioni vengono allentate anche perché la Finlandia è considerata come una destinazione di viaggio sicura ed affidabile.
Laine ritiene che la prossima stagione invernale, sarà fondamentale per l’industria del turismo lappone ma se i viaggi internazionali non saranno consentiti per quel periodo, le attività locali saranno ulteriormente colpite e per alcuni saranno inevitabili i fallimenti. Il che, ovviamente, avrà un impatto diretto sull’occupazione nell’area.

La società di Rovaniemi, Apukka Resort, ha investito 9 milioni di euro nella struttura ricettiva Lappish Kammi Suites e crede nella crescita del settore dei viaggi nella Lapponia post-Covid. Gli investimenti del gruppo rafforzano l’importanza internazionale e nazionale di Rovaniemi come destinazione di viaggio, afferma l’amministratore delegato di Visit Rovaniemi Sanna Kärkkäinen.

In Lapponia nell’ultimo decennio: il numero di pernottamenti registrati da clienti internazionali è raddoppiato. Le vendite di alloggi in Lapponia sono aumentate del 13% nel 2019 prima della pandemia.
La Finlandia, e in particolare la Lapponia, ha ben gestito la situazione Covid-19. A Rovaniemi, il capoluogo della regione, le vendite di alloggi hanno superato la media regionale del 2019 con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, due terzi dei visitatori di Rovaniemi provengono dall’estero. I mercati principali sono Cina, Germania e Regno Unito, ma molti italiani hanno incluso negli scorsi anni la zona tra le proprie destinazioni.
(Foto del titolo di G. Nitti con veduta di Ivalo. Per le altre, siamo a disposizione per eventuali diritti)