Il 20 agosto, il Presidente della Repubblica finlandese, Sauli Niinistö, ha deciso di inviare un contingente militare all’aeroporto internazionale di Kabul per salvaguardare l’operazione di evacuazione da parte della squadra di soccorso finlandese. La decisione è stata preceduta dalle deliberazioni in Parlamento, nel corso di una seduta plenaria per discutere una relazione presentata il 19 agosto, e per decidere si è impiegato un giorno. I parlamentari erano stati richiamati dalla loro pausa estiva per discutere del dispiegamento, poiché il deterioramento della situazione della sicurezza in Afghanistan rendeva più difficile l’evacuazione dei cittadini finlandesi e di altri.
IN merito, il Ministro degli Esteri Pekka Haavisto aveva dichiarato in precedenza che “a Kabul è necessaria una forza di difesa, cioè una forza per proteggere gli operatori finlandesi sul campo e, se possibile, per aiutare gli sfollati in questa operazione all’interno dell’aeroporto di Kabul”.
La decisione di inviare truppe è stata presa in conformità con la legge sull’adozione di decisioni relative alla fornitura e richiesta di assistenza internazionale e questa è la sua prima applicazione.
L’unità assegnata al compito è la più qualificata grazie alla sua vasta esperienza nell’ambito di formazione e gestione delle crisi. Durante l’operazione, l’unità, composta da un numero non precisato di elementi, si parla di alcune decine, opererà sotto la guida nazionale della Finlandia e limitatamente all’aeroporto internazionale di Kabul e nelle sue immediate vicinanze.
In un suo intervento venerdì sera, Niinistö aveva affermato che il successo dell’operazione non poteva essere garantito, “abbiamo visto tutti che la situazione è estremamente poco chiara e quindi molto difficile”, aggiungendo che la situazione cambia continuamente e che l’atmosfera si fa sempre più tesa. “Per questo motivo ogni previsione sul successo dell’operazione di evacuazione è piuttosto difficile. Dipende da che tipo di posizione prenderanno i talebani in futuro. Hanno le chiavi della soluzione nelle loro mani”.
Diversi altri paesi hanno anche inviato unità militari in Afghanistan per assistere nell’evacuazione dei propri cittadini. Il ministero degli esteri finlandese è in contatto con una sessantina di cittadini finlandesi che sono ancora a Kabul ma non sono riusciti a raggiungere l’aeroporto. Circa 34 cittadini finlandesi sono già stati evacuati. Attualmente, la Finlandia intende portare a casa 240 tra cittadini finlandesi o afgani dipendenti diretti della Finlandia.
Riflettendo sulle lezioni dell’Afghanistan, Niinisto aveva affermato che “abbiamo ormai sperimentato quanto sia estremamente difficile impiantare il proprio modello in comunità e società completamente diverse con retroterra differenti”.
In tutto, 2.500 soldati finlandesi hanno preso parte alla gestione della crisi conclusasi a giugno scorso. Secondo dati ufficiali, negli ultimi 20 anni la Finlandia ha speso circa 700 milioni di euro per la stabilizzazione dell’Afghanistan, che è stato il principale destinatario dei suoi aiuti allo sviluppo negli ultimi anni. Pochi giorni fa il governo ha deciso di sospendere la fornitura di tali aiuti ma fornirà 3 milioni di euro tramite l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR per soccorrere i rifugiati afgani.
(Foto del titolo dell’Ufficio della Presidenza della Repubblica. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)