Il ristorante Savoy e l’eredità degli Aalto

Affacciato su Esplanadi, nel cuore di Helsinki, il Savoy serve i suoi ospiti da più di 80 anni, ed è citato in ogni guida turistica che si rispetti.
Il giorno della sua apertura, il 3 giugno 1937, “Helsingin Sanomat” dichiarava:
“Oggi, il nuovo ristorante Savoy è stato aperto nel bellissimo nuovo edificio di A. Ahlström Osakeyhtiö, all’angolo tra Eteläesplanadi e Kasarmikatu; tutto fa pensare che costituirà un punto di ristoro e di incontro popolare sia per i residenti che per i turisti”: ci aveva visto giusto. Ancora oggi infatti ci sono almeno tre buone ragioni per venire in questo storico ristorante: assaggiare i suoi piatti di alta cucina, godere dell’ambiente raffinato e ammirare l’opera degli Aalto (e non necessariamente in questo ordine).

Al momento dell’acquisto del locale da parte dal Financier Group nel 2019, i nuovi proprietari promisero di riportare il ristorante, progettato da Aino e Alvar Aalto, al suo antico splendore, e affidarono il progetto alla designer britannica Ilse Crawford, perché ricreasse un interno nel segno degli Aalto piuttosto che suo.
Alvaar Alto ha lasciato la sua impronta in Finlandia non soltanto progettando dei veri e propri monumenti, come la Finlandia Talo, ma anche immaginando e arrendando spazi commerciali di cui tutti possono ancora oggi godere, come la libreria Akateeminen o appunto il ristorante Savoy.

Questo ristorante e occupa i due piani superiori del “Palazzo dell’industria” (Teollisuuspalatsi), dal 1937 di proprietà della famiglia Ahlström, fondatrice dell’omonimo gruppo immobiliare e finanziario ancora oggi in attività.
Situato all’angolo tra Eteläesplanadi e Kasarmikatu, il Teollisuuspalatsi era stato progettato dagli architetti Valter e Bertel Jung, gli stessi ideatori dell’Hotel Torni, nel 1931.

Il progetto era stato commissionato da Harry Gullichsen, amministratore delegato di Ahlström, e da sua moglie Maire Gullichsen che aveva appena fondato, nel 1935, la casa di design Artek insieme appunto ad Aino e Alvar Aalto e Nils-Gustav Hah.

Gli interni, originali, progettati da Aino e Alvar Aalto mostrano la loro preferenza per gli arredi accoglienti e confortevoli e la loro sensibilità per i materiali naturali di alta qualità: mobili, lampade e oggetti, tutti prodotti da Artek, arredano ancora la sala da pranzo.
Ad esempio, la lampada a sospensione A201 disegnata da Alvar Aalto illumina ancora i tavoli, e la poltrona Club Savoy progettata da Aino Aalto fa ancora bella mostra di sè.

Una fila di lampade originali Campana d’Oro (la lampada a sospensione A330S di Artek, in ottone massiccio) continua a illuminare di luce calda i tavoli rotondi in noce e l’originale tavolo da portata ‘Alvar’s Table‘ si trova come allora al centro del locale.


Solo i grandi vasi Savoy sono stati per il momento rimossi, a causa delle loro cattive condizioni. Alcuni dei vasi più piccoli e più preziosi sono oggi esposti sotto un vetro nella hall. Gli alti e colorati vasi Aalto rimasti sulle tavole nel corso dei decenni sono stati recentemente sostituiti da vasi Savoy piccoli e trasparenti.
Le lampade a stelo A811 che illuminano la terrazza interna sono state invece progettate da Alvar Aalto nel 1965.

L’ottavo piano dell’edificio è costituito dalla sala da pranzo principale e dalla terrazza con vista sulla città e sulla Cattedrale di Helsinki. Quando il clima si fa più caldo, le terrazze all’aperto vengono sistemateper la stagione estiva: un giardino floreale rivolto a ovest e un giardino di erbe aromatiche rivolto a est, dove vengono coltivate erbe e verdure poi utilizzate in cucina. L’alveare che si trova sul tetto dell’edificio fornisce miele ogni autunno.

Sotto il piano del ristorante, al settimo, c’è lo spazio progettato dagli Aalto per ospitare cene private, riunioni di lavoro ed eventi. È composto da un salone e alcuni privée, che possono essere adattati a seconda dell’occasione e del numero di ospiti.

Quando il Savoy aprì nel 1937, serviva raffinati piatti finlandesi combinati con le migliori tradizioni culinarie e tecniche di cucina francesi. Oggi qui si seguono ancora gli stessi principi, facendo tesoro della cucina finlandese e degli ingredienti di stagione.

Dal 2019 il ristorante è guidato dalla Chef Helena Puolakka. La sua ambizione è quella di creare un’esperienza che rispetti la storia del Savoy ma che sia anche stimolante e attuale (ed è quindi proposto anche un menù vegetariano). La cucina è dunque finno-francese, con un leggero tocco russo.
Per esempio, il vorschmack del Savoy, uno stufato di carne di cui si dice la ricetta originale sia stata portata in Finlandia dal Maresciallo Mannerheim, è leggendario. Il piatto originale rimane quindi nel menu, ma ora può essere gustato anche in una forma più leggera: pelmeni (ravioli russi) di vorschmack.

Il suo tavolo preferito, il tavolo Marski, si trova ancora nell’angolo accanto alla cucina, e rimane uno dei più richiesti; ma il ristorante propone anche un “Marskin Menu” in suo onore.

Andare al Savoy, dopo oltre 80 anni, è ancora qualcosa che si fa per le occasioni speciali.

(Le foto degli interni sono riprese da savoyhelsinki.fi. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)


Cartoline finlandesi è una serie di articoli che propone luoghi da scoprire, monumenti da rivisitare e angoli del Paese che non sempre entrano nelle guide turistiche.