La Finlandia interrompe la promozione turistica in Russia

Danni non irrilevanti al settore turistico finlandese

Sono passati appena una dozzina d’anni da quando il Presidente Taria Halonen e Putin inauguravano insieme il treno superveloce Allegro che collegava Helsinki e San Pietroburgo in tre ore e mezza. Si consolidava un canale di comunicazione che sembrava mettere fine definitivamente a un’epoca complicata, alle lungaggini dei controlli di frontiera della guerra fredda, persino alla retorica dei votkaturistit ormai ridimensionati dall’alta velocità (quanto mai si può bere in solo tre ore e mezza?)

Le notizie di oggi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, sono di un genere del tutto diverso. Come se una nuova cortina fosse stata edificata nel giro di pochi giorni. L’ente finlandese per il turismo, Visit Finland, ha sospeso tutto il marketing turistico in Russia, e Visit Finland non ha più un proprio rappresentante sul mercato.

“Lo sviluppo della situazione è stato attentamente seguito e nelle ultime settimane abbiamo preso in considerazione varie opzioni di azione.  Sfortunatamente, abbiamo valutato che la situazione non si svilupperà in modo tale da proseguire le attività di promozione turistica a medio termine”, afferma Kristiina Hietasaari, dirigente di Visit Finland.

Almeno per il momento, Visit Finland non aprirà nuovi mercati per sostituire la Russia, ma si concentrerà sul rafforzamento delle misure in mercati obiettivo già selezionati in Europa e Nord America. “ Le iniziative di vendita e marketing in Russia sono state limitate negli ultimi due anni a causa della pandemia, e quindi la chiusura delle operazioni in Russia non apporterà cambiamenti significativi ai piani di quest’anno”secondo, Hietasaari.

Il blocco del mercato turistico russo sta causando gravi perdite, soprattutto nella Finlandia orientale.  Il turismo russo ha anche portato molti introiti alle imprese turistiche non dirette, poiché ha sostenuto fortemente gli acquisti al dettaglio.  La stagnazione del turismo in Russia, il più grande mercato di riferimento unico, e le conseguenze del divieto di sorvolo imposto dalla Russia al turismo asiatico comporteranno una perdita stimata di 1,5 miliardi di EUR di entrate turistiche annuali.

“L’interruzione dei flussi turistici russi  e la stagnazione a lungo termine del turismo asiatico possono essere compensati solo da una forte crescita negli altri nostri attuali mercati-target.  La concorrenza nel settore si sta ora concentrando in Europa e negli Stati Uniti, dove però la visibilità della Finlandia rischia di essere marginalmente ridotta senza un aumento significativo del marketing”, afferma Hietasaari.

I turisti russi sono il gruppo più numeroso (36% nel 2016) nei flussi turistici in entrata in Finlandia. Nel 2016 i russi hanno speso circa 470 milioni di euro nello stato confinante (nel 2015 circa 1 miliardo di euro; nel 2013 la cifra di 1,3 miliardi di euro) che rappresenta 174 euro per viaggio o 82 euro a persona al giorno. La Finlandia è una delle destinazioni commerciali più popolari tra i residenti delle regioni di confine della Russia nord-occidentale.  Molti investimenti russi nel settore immobiliare e di vacanza sono stati registrati nel corso degli  ultimi 20 anni ed è evidente come questa interruzione non sia di lieve entità per il settore in Finlandia.

(Foto del titolo: Putin e Tarja Halonen inaugurano il treno Pendolino, dicembre 2010, tra Helsinki e S. Pietroburgo. Da highspeedworld.net)