L’Italia del turismo è avviata sulla strada del suo rilancio internazionale. A dirlo è il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo all’Associazione Stampa Estera sulle prospettive della ripresa di questa voce importante del bilancio italiano, facendo il punto in un incontro con i corrispondenti dei mass media esteri in Italia, alle cui numerose domande ha risposto, anche consapevole della rilevanza che l’informazione all’estero sulla situazione turistica in Italia può avere nel rianimare flussi fondamentali verso il Bel Paese.
A qualche giorno dalla presentazione di un articolato progetto di promozione e valorizzazione del Paese, diretto sia ai mercati di prossimità che a quelli per i quali, anche in fase post pandemia, sono previste riprese interessanti per il settore turistico e agli hub internazionali che permettono un effetto moltiplicatore, con i giornalisti della stampa estera Garavaglia ha passato in rassegna i temi più attuali connessi alle problematiche del turismo in Italia. Ha citato l’importanza del turismo sostenibile che “non è una moda ma un percorso segnato, il turista è cambiato e l’offerta si deve adeguare. L’Italia è il paese che si presta meglio a questo turismo. In qualche mese è cambiato il mondo ma in realtà il turista stava già cambiando, era già in corso questo differente approccio del turismo n particolare per i giovani”. Ha sostenuto di essere favorevole all’utilizzo dei voucher in agricoltura come nel turismo, considerandolo come strumento di lotta al lavoro nero, specie in un periodo in cui si verifica una carenza di manodopera nel settore.

Rispondendo ad un quesito sull’annosa problematica delle concessioni balneari, ha affermato che nella riforma del settore “l’obiettivo non è fare cassa ma fare ordine”. La riforma delle concessioni non è legata tanto a un aspetto economico. Infatti non si è scelto il criterio del canone nel tema di gara perché spiazzerebbe le piccole imprese familiari”, aggiungendo che poi, “una volta fatto ordine, allora possiamo pensare ai canoni, perché ci sono sperequazioni da comune a comune, da regione a regione”. Il ministro ha sottolineato l’obiettivo, relativo ai flussi verso l’Italia, di voler raggiungere i numeri del 2019 già questo anno pur ammettendo che “non è facile ma meglio darsi asticelle alte. È difficile ma non impossibile”.
Sull’effetto che la crisi russo-ucraina ha sui flussi turistici diretti in Italia dalla Russia, Garavaglia ha detto che “Il peso del turismo russo sul fatturato dell’industria turistica è del 2%, un 2% che chiaramente quest’anno non ci sarà. Ci auguriamo che torni nei prossimi anni. Il nostro obiettivo è recuperare il 98% che manca e compensare con altri mercati. Il turismo russo “è alto-spendente ma il 2% è solo la media. Si riscontra un positivo recupero degli Stati Uniti, in loro c’è voglia di Italia e secondo me può compensare l’assenza dei russi”.
Sulla vecchia questione del mancato coordinamento delle regioni nella promozione turistica. Garavaglia ha ricordato che, se è vero che la Costituzione assegna alle regioni la competenza sul turismo, è anche vero che la stessa Carta indica la via della ‘leale collaborazione’ ed è questo criterio che si cerca ora di utilizzare per evitare le confusioni del passato.

A dare l’indicazione statistica della tendenza di questi trascorsi mesi del 2022 è intervenuta amministratore delegato dell’ENIT, Roberta Garibaldi, che ha evidenziato che i segnali positivi in corso lasciano intravedere un buon andamento per l’estate ed il resto dell’anno, e con un ritorno di flussi nelle città d’arte. Naturalmente, è stato commentato, il 2020 e 2021 non fanno testo nell’esame statistico, ma non possono essere esclusi del tutto dai calcoli.