Drastico taglio dei visti per i russi in Finlandia

Sebbene non sia probabile una decisione a livello europeo prima dell’autunno, la Finlandia può ancora limitare i visti turistici per i russi senza violare le regole dell’Area Schengen, ha dichiarato il ministro degli Esteri Pekka Haavisto. Il governo finlandese ha deciso martedì di ridurre significativamente il numero di visti turistici concessi ai cittadini russi alla luce della guerra in corso in Ucraina, ed è inoltre favorevole a porre fine all’accordo di facilitazione dei visti dell’UE con la Russia.

Pekka Haavisto ha dichiarato che la Finlandia limiterà il numero di richieste di visto russo accettate a circa il 10% del livello attuale, e che le modifiche entreranno in vigore all’inizio di settembre.

Al momento la Finlandia accetta circa un migliaio di richieste di visto da parte dei russi ogni giorno, ma prevede di accettarne solo un centinaio a partire dal mese prossimo; il Ministero degli Affari Esteri ha preparato un modello in base al quale la priorità verrebbe data a coloro che richiedono il visto per motivi familiari, di lavoro o di studio.

Haavisto ha aggiunto che il suo ministero collaborerà con il ministero degli Interni per studiare la possibilità di un visto umanitario nazionale. Ciò potrebbe facilitare il trasferimento in Finlandia di giornalisti, dissidenti o attivisti, ad esempio. Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri sta valutando una legislazione che consenta l’introduzione di sanzioni nazionali accanto a quelle concordate a livello europeo.

“Si tratta di questioni a lungo termine, ma che verranno risolte”, ha dichiarato Haavisto ai giornalisti dopo la riunione del consiglio dei ministri martedì 16 agosto.

I viaggi di russi in Finlandia e attraverso la Finlandia verso l’Europa hanno suscitato indignazione in Finlandia da quando le restrizioni sul coronavirus sono state revocate all’inizio di luglio. Alcuni finlandesi si sono chiesti perché i ricchi russi dovrebbero essere autorizzati a trascorrere liberamente le vacanze in Europa mentre il loro Paese conduce una brutale guerra di aggressione in Ucraina. Per aggirare le sanzioni sui viaggi aerei imposte dopo l’inizio della guerra, molti russi si recano all’aeroporto di Helsinki via terra, per prendere voli verso destinazioni di vacanza più lontane.

Secondo Pekka Haavisto, la Finlandia proporrà una soluzione comune sui visti russi con i tre Paesi baltici dell’UE. La Finlandia è favorevole alla sospensione dell’accordo di facilitazione dei visti dell’UE tra la Finlandia e la Russia. In base all’accordo, un visto turistico costa attualmente 35 euro. L’importo salirebbe a 80 euro dopo la cessazione dell’accordo. La questione sarà sollevata alla riunione dei ministri degli Esteri dell’UE alla fine di agosto. Per il ministro finlandese, una posizione comune dell’UE sulla questione sarebbe molto importante in questo momento: la Finlandia non può impedire il transito dei russi che entrano nel Paese con visti da altri Paesi Schengen; l’Area Schengen comprende 22 Stati dell’UE più altri quattro Paesi europei. Grecia, Italia e Spagna – che fanno grande affidamento sul turismo – rilasciano oggi il maggior numero di visti ai russi, ha dichiarato Haavisto. “Se si vuole limitare ulteriormente il flusso di turisti, sarebbe bene concordarlo insieme”, ha aggiunto.

Anche il Primo Ministro Sanna Marin (SDP) aveva dichiarato che le misure finlandesi da sole non possono impedire ai russi di recarsi in Europa. A suo avviso, un approccio comune sarebbe il modo più efficace, in sintonia col suo ministro degli esteri. Marin ha detto che i visti saranno discussi anche quando i ministri competenti per sicurezza e politica estera incontreranno il presidente Sauli Niinistö. Infatti, secondo la legge finlandese, il Presidente della Repubblica  supervisiona la politica estera, non la UE in consultazione con il Gabinetto.

Tuttavia, la maggior parte del resto d’Europa ha adottato una linea più prudente.

(Riunione ad Oslo dei primi ministri nordici col cancelliere tedesco Scholz, 15.8. Foto di Torbjørn Kjosvold, Forsvaret)

“Qualsiasi decisione prendiamo, non dovrebbe rendere più complicato cercare la libertà e lasciare il paese” per i cittadini russi. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha così ripetuto il suo scetticismo su uno stop Ue ai visti turistici per tutti i russi. “Non è la guerra del popolo russo, è la guerra di Putin”, ha ripetuto Scholz durante una conferenza stampa a Oslo, dopo un incontro con i primi ministri di Norvegia, Danimarca, Finlandia, Islanda e Svezia.

(Foto del titolo: facsimile di visto finlandese)