Le frontiere finlandesi chiuse al turismo russo, ma non del tutto

Molte eccezioni nel provvedimento urgente annunciato dal governo

Il governo finlandese ha deciso sulle restrizioni da adottare per l’ingresso di cittadini russi in Finlandia. Le informazioni raccolte dal maggior quotidiano del Paese (spesso definito la “seconda camera del Parlamento”), poi confermate in una conferenza stampa guidata dal ministro degli esteri Pekka Haavisto nel primo pomeriggio di giovedì 29 settembre, le nuove norme sul transito alla frontiera orientale entreranno in vigore goà nella notte tra giovedì e venerdì.

Secondo le previsioni, l’ingresso di turisti russi in Finlandia potrebbe diminuire fino alla metà del livello attuale, ma è difficile al momento fare stime precise. Le misure da adottare alle frontiere dovrebbero in ricalcare le pratiche dell’era della pandemia, con l’eccezione che le restrizioni all’ingresso si applicherebbero solo ai russi.

Sostanzialmente il confine sarebbe chiuso ai cittadini russi ma, e qui sta il punto, dovrebbe essere ancora possibile accedere al Paese per una serie di ragioni speciali. In pratica il divieto di ingresso riguarderebbe esclusivamente i turisti, e l’accesso per motivi speciali anch’esso seguirebbe le linee adottate per le fasi più acute della recente pandemia.

Da quello che è stato annunciato tutti gli ingressi verranno valutati singolarmente, e la guarda di confine ha prediposto risorse sufficiente per implementare la direttiva.
Ma in linea di massima si potrà entrare, ad esempio, per motivi familiari, per incontrare i membri della famiglia ristretta, come figli, genitori e nonni. Si potrà anche entrare in Finlandia per studiare e svolgere un lavoro ritenuto indispensabile (I diplomatici sono inclusi sotto questo cappello).

I valichi del confine orientale finlandese. Grafica di Jasmina Kauta /Yle

L’elenco delle eccezioni comprende anche motivi di carattere umanitario. Di cui godrebbero, ad esempio, membri dell’opposizione politica in Russia.

Se l’accesso viene negato, sul passaporto viene scritta una nota con le motivazioni e il visto viene annullato se la sua validità è scaduta in base al nuovo regolamento.

La conseguenza di un visto annullato comporta anche che il viaggiatore non potrà più entrare nel territorio dell’UE. Questo vale anche, ad esempio, per ingressi al confine di un altro Paese Schengen con un visto rilasciato in Finlandia.

La nuova direttiva si basa su un paragrafo della normativa dell’area Schengen, in base al quale a un turista può essere negato l’ingresso nell’area Schengen per via di un qualche “danno alla reputazione internazionale” di cui quella persona sarebbe portatrice.

L’Estonia è stato il Paese vicino che con maggiore determinazione ha criticato la rilassatezza di certe pratiche di frontiera della Finlandia. La Finlandia è stato l’unico paese dell’UE attraverso il cui confine terrestre i turisti russi hanno raggiunto, ad esempio, l’Estonia e altre aree Schengen. I Paesi baltici e la Polonia avevano completamente bloccato l’ingresso dei turisti russi già un paio di settimane fa.

In questi Paesi, la motivazione secca era stata che tutti i turisti russi rappresentano una minaccia per la sicurezza.

Foto Heikki Haapalainen / Yle

Questo è il punto dolente. In Finlandia la normativa è stabilita dalle autorità governative e, secondo i servizi di sicurezza, non tutti i turisti russi rappresentano una minaccia di questo tipo. Per questo motivo, la Finlandia nella sua decisione dovrebbe appellarsi a un altro criterio, non privo di una certa vaghezza, quello della perdita di reputazione internazionale.

Ma il governo, finora, parlando delle motivazioni alla base delle sue decisioni, non ha ancora detto esplicitamente quali relazioni internazionali con un partner i russi starebbero danneggiando.

(Foto del titolo di Kalle Purhonen / Yle. Per tutte le foto siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.