Helsinki è una città eccentrica: il suo nucleo storico si trova alla foce del fiume Vantaanjoki, a circa sette chilometri da Piazza del Senato e il fulcro della più antica diocesi (Helsingin pitäjä kirkko, la quattrocentesca chiesa di San Lorenzo) oltre il fiume, nell’attuale comune di Vantaa, una quindicina di chilometri dalle verdi cupole della cattedrale engelsiana. Chi voglia smarrirsi in quell’estroso alternarsi di parchi e cemento non tarda ad accorgersi della generosità di un territorio metropolitano in grado di offrire piccole, interessanti presenze storiche del suo non lunghissimo passato anche a buona distanza dal centro e dalle sue arterie principali.
È il caso della chiesa di Huopalahti, nascosta tra le pieghe dello sfrangiato tessuto urbano che avvolge la periferia nord-occidentale della capitale. A dispetto del nome non si trova né nella Grande Huopalahti (Iso Huopalahti), placida fascia urbana di confine distesa attorno ai vasti canneti del golfo di Laajalahti (in prossimità di Espoo), né nella più nota e controversa Piccola Huopalahti (Pikku Huopalahti), quartiere che circonda l’omonima baia un tempo approdo di grandi chiatte, ex discarica di rottami in vendita al miglior offerente.
Era conosciuta all’epoca come “köyhien Stocka”, la “Rinascente dei poveri” , sobborgo trasformato a metà degli anni ’90 in uno stravagante campionario di edilizia popolare, nella porzione meridionale del più sobrio quartiere di Haaga (Etelä-Haaga), tra signorili palazzine anni ‘60 e sonnolenti minimarket.
Il luogo è menzionato già nel 1417 nella forma svedese Hapalax (in riferimento al luogo di provenienza di un membro della locale giuria popolare, Magnus i Hapalax), diventata poi Hoplax, finnicizzata con Haapalahti e, successivamente, Huopalahti ma, si presume, derivata da un toponimo originale finnico, Haapalaksi (haapa= “pioppo”, laksi forma arcaica di lahti, “golfo”). Nel 1873 il floricultore Mårten Stenius destinò 167 ettari dell’area a giardino con vendita di essenze rare ma, col fallimento dell’attività commerciale, la zona venne lottizzata e nacque una nuova garden city o “huvilakaupunki” con sontuose ville fuoriporta per facoltosi helsinkiesi, artisti e intellettuali. Nel 1909 Haaga divenne un “comune sede di mercato” (kauppala) e nel 1917, per decisione del senatore Emil Nestor Setälä, fu istituita la parrocchia di Huopalahti.
Con la crescita della popolazione, prevalentemente svecofona, i finnofoni sentirono il bisogno di uno proprio spazio di aggregazione e nel 1908, su disegno dell’impresario edile Juho Rinne (morto tragicamente l’anno dopo, a soli ventiquattro anni, in un incidente d’ascensore) fu eretta la “Dimora della Finnicità” (Suomalaisuuden pirtti), sede anche della prima scuola di lingua finlandese della zona. Nella nascente parrocchia le messe vennero dapprima officiate nella sala delle feste ma nel 1928, grazie all’impegno dell’architetto Albert Nyberg (autore del celebre obitorio di Vallila, Harjun ruumishuone 1923), l’edificio assunse le fattezze di una chiesa vera e propria con una serie di interventi strutturali e la successiva costruzione dell’imponente torre campanaria.
L’edificio venne consacrato nel mezzo della guerra di continuazione (maggio 1942) dal vescovo Aleksi Lehtonen allorquando l’architetto Toivo Paatela ebbe apportato ulteriori modifiche alle strutture esistenti con la creazione della prima sala parrocchiale. Nel 1972 una ristrutturazione generale ad opera dell’architetto Mirja Castrén rimarcò la vocazione polifunzionale del tempio. Nel 1987, grazie allo studio dell’architetto Kaisa Vepsäläinen, vennero aggiunti al complesso una nuova sala parrocchiale e una capiente refezione.
Nella navata spicca, dietro l’altare, la crocifissione in bronzo dello scultore Harry Kivijärvi (1959), di rara iconografia con la sola figura di Cristo (compito del fedele è immaginare il crocifisso retrostante) e un organo a diciotto registri di provenienza danese (Marcussen & Søn 1962). La pieve comprende anche, nella fascia tra la chiesa e Kauppalankuja, un edificio coevo in legno dipinto di giallo, sede della casa della gioventù di Haaga e noto ai membri della comunità come “Tönö” (termine familiare e colloquiale per “catapecchia”), già dimora del pittore e vignettista Alex Federley mentre, lungo la vecchia direttrice di Vespertie, possiamo ammirare due edifici di legno eretti nello stesso periodo della grande “kirkkopirtti” antistante o “chiesa domestica”, per usare un’espressione neotestamentaria.
L’isolato offre altri luoghi d’interesse, anch’essi ben nascosti all’occhio più pigro: il cimitero degli eroi di guerra di Haaga (Haagan sankarihautausmaa), dove sono sepolti i caduti della guerra d’inverno e di continuazione nati in quello che, allora, era un comune autonomo (la statua, 1947, è opera dello scultore Emil Filén).
Il bassorilievo in memoria dell’architetto Karl August Wrede af Elimä, maestro del revivalismo (tra le opere di maggior rilievo la vecchia biblioteca centrale di Turku in stile neorinascimentale) e alla moglie Gertrud Maria von Rettig, opera dello scultore Jaakko Tolvanen (1966) incastonata nel granito dei mammelloni ai piedi dei quali sorgeva la villa Furuberg, dimora della coppia dal 1908 alla morte (l’edificio venne purtroppo demolito nel 1958).
Più a sud, quasi in prossimità della “piazzetta” (Haagan tori) troviamo un luogo significativo per la storia della letteratura finlandese, villa Hörneborg, acquistata nel 1915 dallo scrittore Joel Lehtonen. Nell’estate del 1934, malato da tempo e oramai incapace di tenere la penna in mano, l’autore si tolse la vita impiccandosi nel suo studio, sotto un soffitto dipinto come un cielo stellato.
Huopalahden kirkko
Vespertie 12, 00320 Helsinki
(Foto del titolo da Wikipedia. Tutte le altre sono di Ondi Ganassini)
Cartoline finlandesi è una serie di articoli che propone luoghi da scoprire, monumenti da rivisitare e angoli del Paese che non sempre entrano nelle guide turistiche.