Sigrid Schauman e la ricerca della luce perfetta

”Arte come espressione dei sensi” è il titolo scelto per questa ampia retrospettiva di Sigrid Maria Schauman, pittrice e critica d’arte di alto profilo, attenta indagatrice dei fermenti intellettuali del suo tempo. Figura non sufficientemente popolare, in campo artistico, in parte perché ricordata dai più come “la sorella di Eugen”. Nel 1904 il fratello Eugen aveva compiuto un attentato mortale contro il governatore della Finlandia, Nikolai Bobrikov, prima di suicidarsi. Diventò col tempo un’icona della resistenza finlandese contro l’Impero russo, ed è stato anche recentemente riconosciuto come uno dei grandi finlandesi di ogni tempo. Jean Sibelius compose in suo onore la marcia funebre In Memoriam. La stessa Sigrid gli ha dedicato un volume biografico, Min Bror Eugen (“Mio fratello Eugen”) pubblicato nel 1964.

Sigrid Maria Schauman era nata il 24 dicembre 1877 a Chuguyev, nel Governatorato di Kharkov dell’Impero russo (l’attuale Ucraina), figlia del generale dell’esercito russo Fredrik Waldemar Schauman e di Elin Maria, figlia del vescovo di Porvoo. Dopo aver vissuto a Radom, in Polonia, gli Schauman si trasferirono in Finlandia nel 1885 dopo la morte della madre. Nel 1899 Sigrid iniziò i suoi studi presso l’Associazione finlandese di disegno artistico a Helsinki, dove tra gli insegnanti ebbe Carl Jahn e Helene Schjerfbeck.

Successivamente si trasferì a Copenaghen, in Danimarca, e continuò a studiare a Firenze e a Parigi, dove si trovò all’Académie de la Palette nel 1910, prima di andare in Egitto. L’orfismo e il simultaneismo dell’epoca rappresentarono per la giovane Sigrid esperienze significative, di cui resta traccia nella sua arte.

Sposò Edvard Wolff, che morì poco dopo la nascita della loro figlia Elisabeth nel 1913. Sigrid dovette far fronte a problemi non piccoli, anche economici, che la convinsero nel 1920 a iniziare a lavorare al giornale Dagens Press (dal 1922 Svenska Pressen, dal 1945 Nya Pressen) in qualità di critico d’arte, attività che svolse regolarmente per quasi 30 anni, pubblicando oltre 1500 recensioni d’arte, interviste e resoconti di viaggio.

Dopo la seconda guerra mondiale, la Schauman lavorò dal 1945 al 1946 come insegnante alla Vapaa Taidekoulu di Kaapelitehdas a Helsinki. Si ritirò nel 1949, ma continuò a dipingere grazie a una sovvenzione concessa dalla Città di Helsinki e poi a una pensione statale per artisti.

Fu membro fondatore nel 1956 del gruppo di artisti Prisma, alfieri del modernismo, di cui facevano parte personalità come Yngve Bäck, Gösta Diehl, Ragnar Ekelund, Torger Enckell, Unto Pusa e Sam Vanni.
Poi, verso la fine degli anni ’60, problemi con la vista le impedirono di continuare a dipingere. Tuttavia anche un anno prima della sua morte, la Schauman partecipò a una retrospettiva per celebrare il suo centesimo compleanno al Museo Amos Anderson. Morì il 22 febbraio 1979 a Helsinki.

La mostra Sigrid Schauman – Arte come espressione dei sensi, si tiene nella bella casa museo della Fondazione Signe e Ane Gyllenberg, nella cui collezione troviamo opere significative di Akseli Gallen-Kallela, Helene Schjerfbeck, Magnus Enckell, e sculture di Wäinö Aaltonen. Una quarantina di dipinti, in gran parte da collezioni private, sono stati raccolti dalla curatrice Camilla Granbacka che alla pittrice ha dedicato un’appassionata biografia intitolata come la mostra, Taide ja Tunteet (Arte e sentimenti, Parvs, 2018). Le opere coprono gran parte della sua carriera, e comprendono paesaggi, nudi, autoritratti, insieme con documentazioni della sua attività di critico d’arte con articoli dedicati agli artisti più grandi del suo tempo.

Una esistenza lunga e poliedrica – sottolinea la sua biografa – in cui non sono mancate grandi tragedie. Anche per questo, e ciò nonostante, riuscì a dare il meglio di sé in età matura. Spero che oggi, si augura Camilla Granbacka, una nuova e matura attenzione restituisca valore alla sua attività di pittrice, e non solo di critica, come accade già da tempo negli altri Paesi nordici più che in Finlandia.

Chi va a vedere la mostra avrà la possibilità di apprezzare, soprattutto nelle opere della maturità, dopo gli anni ’40, l’interesse quasi maniacale per il colore, assorbito dai post-impressionisti francesi, e poi educato nel culto di Matisse, l’artista più amato. I paesaggi italiani e francesi di quegli anni sottolineano un interesse dominante per i verdi e gli azzurri, studiati nelle loro più profonde possibilità, messi a contrasto come rappresentanti di un alfa e un omega della luce. I suoi dipinti, tutti di piccolo formato, sembrano ancorati a una forma iniziale, che l’artista negli anni va come scavando, con un “togliere” costante, che svuota i visi dei tratti identitari, i paesaggi di quelli segnaletici, per approdare a una forma-luce che in fondo recupera certe illuminazioni giovanili, come nella Riva del 1900.

In questo senso, ho tradotto con “sensi” il titolo della mostra, che forse allude nelle intenzioni della curatrice piuttosto ai “sentimenti”, volendo sottolineare quanto la Schaumann mi sembri lontana dalla ricerca interiore dell’espressionismo contemporaneo, fermandosi (e non in senso negativo) a uno studio degli effetti della luce sulla superficie dei corpi e delle cose.

Un altro esempio di artista dell’epoca d’oro dell’arte “femminile” in Finlandia. In effetti, è straordinario pensare che nel 1981 potevano presentarsi insieme con la Schauman in una mostra al Museo Nazionale di Stoccolma, intitolata proprio Målarinnor från Finland, pittrici del calibro di Fanny Churberg, Ester Helenius, Helene Schjerfbeck, Beda Stjernschantz, Ellen Thesleff  e Maria Wiik.

Gli ultimi tempi segnalano proprio un ritorno di interesse per queste artiste. Insieme con la mostra di Villa Gyllenberg, segnaliamo quella della contemporanea Ellen Thesleff (1869–1954) che si inaugura  il 26 aprile al museo HAM di Helsinki, e quella di grande prestigio dedicata a Helene Schjerfbeck che si inaugura il prossimo giugno a Londra per la Royal Academy of Arts.

Sigrid Schauman – Taide tunteiden kuvana
Museo di Villa Gyllenberg – Helsinki
20.3 – 4.8.2019

https://gyllenbergs.fi/en/villa-gyllenberg/temporary-exhibitions/pagaende-utstaellning