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A Roma si gioca il “pesis”

Domenica 27 Ottobre, ore 17.00. Il cielo è sgombro di nuvole, la temperatura è ancora alta, si preannuncia una serata tiepida, di quelle che a Roma rientrano nella tradizione delle cosidette “ottobrate romane”.
Mi muovo nel traffico tenendo aperto il finestrino della mia Panda; cerco via Marica, in un quartiere che non conosco per niente, Pietralata. Non ho il navigatore, consulto lo stradario e continuo a chiedermi perché dei finlandesi abbiano scelto di incontrarsi in un quartiere così periferico, in mezzo al nulla. Me lo chiedo, a dirla tutta, con un misto di stupore e di ammirazione. In effetti sarebbe stato facile prenotare un campo sportivo più prestigioso, in una zona centrale della città. Sarebbe però costato molto di più, e poi via Marica è vicina alla fermata della Metro di Monti Tiburtini, e potersi muovere in metro a Roma è un gran vantaggio, soprattutto per chi la conosce poco. Insomma, l’approccio pragmatico ed egualitario della loro terra d’origine non li abbandona, anche se molti di loro vivono a Roma da anni.

Inoltre il Centro sportivo “Liberi Nantes”, riconosciuto dall’UNHCR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) è  una realtà importante in città. Quando entro sul campo di gioco sono già tutte lì, a scaldarsi: Anna, Sini, Hilla, Jenna, Aino, lida-Maria, Linda, Heljä. Come al solito tutte donne! Ah no, aspetta, un altro maschio c’è, e anche bello grosso, si chiama Martti.
Mi accolgono con calore, salutandomi chi in italiano, chi in finlandese. In fondo lo sanno bene che se sono lì, almeno la parola tervetuloa la conosco!

Con Sini e Anna ci conosciamo già. Sono loro due le ideatrici e promotrici di questa iniziativa, uno dei tanti progetti socializzanti della Rooman Suomi Seura (l’Associazione finlandese di Roma), presente e attiva nella capitale dal 1986. Sini Miinala e Anna Peltoniemi fanno parte del direttivo dell’associazione, insieme a Jenni Meronen, Valeria Paganelli, la vicepresidente Satu Sulkunen e la presidente, Jatta Pakkinen.

Da sinistra: Jatta Pakkinen, Sini Miinala, Anna Peltoniemi, Jenni Meronen, Valeria Paganelli, Satu Sulkunen

Una della attività stabili è il corso di finlandese coordinato da Sini Miinala. Il corso per adulti, che frequento, si svolge tutti i sabati pomeriggio in via di Santa Dorotea, accanto a Piazza Trilussa, in Trastevere. Il corso è divenuto via via più popolare, e si articola in tre livelli: base, intermedio e avanzato. Ogni due sabati si tiene inoltre il corso per i bambini, tutti figli di coppie miste oppure figli di coppie di finlandesi che si trovano a vivere a Roma per lavoro. L’esigenza comune è quella di far praticare la lingua ai bambini, nella consapevolezza che per loro sia molto più importante giocare, litigare, chiacchierare in finlandese che limitarsi a vivere la lingua solo in famiglia o ascoltando cartoni animati e film.

Oltre al corso di lingua, anche le altre attività di Rooman Suomi Seura sono cresciute negli ultimi anni, in quantità e qualità, prime fra tutte l’esperienza di Juttutupa, una serie di incontri a tema che si svolgono presso l’Ambasciata di via Lisbona, che gentilmente offre i suoi spazi. Ma non parliamo solo del pesäpallo o degli incontri di Juttutupa; le attività si snodano lungo tutto l’anno, fino all’attesissimo appuntamento del pikkujoulu (tradizione spiegata anche nel nostro vocabolario minimo). Questo incontro si tiene a volte presso i locali di Via Santa Dorotea, a volte presso il Circolo Scandinavo di via della Lungara, grazie all’ospitalità del direttore Ingo Arnason.

Insomma, tornando al mio ingresso in campo, mi sento accolto con calore e forse con un po’ di indulgenza per due motivi specifici: sono l’unico Italiano presente e… sono visibilmente il più vecchio del gruppo.
Sono emozionato e curiosissimo di conoscere meglio il pesäpallo, o meglio il pesis, come comunemente lo chiamano. Ho giocato qualche anno negli Juniores della Baseball Roma e non mi pare vero di ritrovarmi di nuovo a correre da base a base. Hilla apre una grossa scatola di cartone e tira fuori due mazze, alcune palle e una decina di guantoni, tutto nuovo fiammante, acquistato grazie a un piccolo finanziamento della sede centrale di Suomi Seura, a Helsinki. Cominciamo a familiarizzare con l’attrezzatura. Sini mi chiede, a voce alta: – Marco, tu hai giocato a baseball da piccolo, vero? Io sorrido e annuisco: – Sì, ma davvero tanti anni fa… Hilla mi sorride e commenta: – Tutti abbiamo giocato tanti anni fa! Martti nota la mia maglietta. L’ho comprata a Rauma qualche anno fa, è nera e davanti c’è scritto Muinaismuisto (“antico rudere”). Nasce un piccolo scambio: – I like your shirt! – yes, it’s good for me! – I’ll get one too!

Tutti chiacchierano. Poi Anna ci richiama all’ordine. Si fanno le squadre, si comincia! Segue un’ora intensa di gioco, con cambi di campo frequenti, punteggio in parità sostanziale, fino alla fine. I punti vengono segnati con la punta della mazza per terra, sulla pozzolana rossastra del campo. Un paio di mariti italiani ci raggiungono, guardano la partita, forse osservano le loro compagne sotto una nuova luce, fanno commenti, chiedono chiarimenti sulle regole.

Poi, tutti sudati e sfiniti, ci salutiamo e usciamo dal campo. Sono le 19.00, ora di tornare a casa. Il clima è alto, ci siamo divertiti molto, e nessuno si è fatto male. In serata e il giorno seguente cominciano a circolare, su Rooman Pesiskerho, il gruppo whatsapp creato alla bisogna, tante foto e commenti..tutti sono contenti e tutti doloranti! Ci diamo appuntamento per il 17 Novembre, e siamo certi che la prossima volta saremo più numerosi.
Il pesäpallo è sbarcato in Italia, ed è solo l’inizio.

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