Mauro Abbate nasce a Oristano il 26 dicembre 1987 con la voglia di esplorare.
Inizia da giovanissimo un primo viaggio in bici in Sardegna dormendo all’aperto fra le dune vive più alte d’ Europa, sotto una pioggia di stelle. In seguito, lascia il suo lavoro di programmatore a Milano per diventare a tutti gli effetti un viaggiatore estremo professionista. Nel 2016 effettua un giro della Corsica e una serie di viaggi in Italia settentrionale fino ad arrivare al più lungo viaggio, lungo ben dodicimila chilometri. Questo viaggio ha portato Mauro ad esplorare 10 Paesi percorrendo circa 9200 km, dal perdersi nei deserti spagnoli con una temperatura di 47 gradi all’ombra fino alle pedalate tra i ghiacciai in Norvegia.
Nel 2018 Mauro porta a compimento un incredibile viaggio dalla Sardegna alla Lapponia, suddividendo il lunghissimo percorso (oltre 6600 km) in tre parti da fare, rispettivamente, in bicicletta, a nuoto e a piedi: un triathlon estremo che gli è valso il record del mondo di lunghezza per questa disciplina.
Parlaci del progetto di viaggio che realizzasti la scorsa estate in Lapponia
Con questo viaggio ho realizzato il sogno di una vita: raggiungere Capo Nord. Partendo da casa mia, in Sardegna, in un mese ho percorso circa 5700 km in bicicletta fino ad arrivare all’altezza del Circolo Polare Artico, da dove ho nuotato per 230 km (un mese in tutto), per poi raggiungere a piedi in circa 700 km (ancora un altro mese) il punto più a Nord d’Europa.
Perché hai scelto proprio la Lapponia e Capo Nord?
Amo i posti remoti, mi rendono felice.
Quali sono stati gli attimi e i luoghi più belli che hai vissuto durante il viaggio?
Sicuramente il momento più emozionante è stato la partenza dalla mia città (Oristano) assieme ai miei amici, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi hanno supportato. Un altro momento topico fu l’arrivo in Norvegia, avvenuto dopo esser stato bloccato in Danimarca per alcuni giorni, dopo aver preso piogge torrenziali e dopo esser svenuto per la stanchezza.
Molto particolare è stato anche l’incontro con il mio amico Lorenzo Barone, che mi ha poi seguito a remi per un mese durante la frazione di nuoto alle isole Lofoten.
Il posto piu’ bello? indubbiamente la Norvegia intera, una terra di incredibili paesaggi ed emozionante varietà.
Ci sono stati momenti di difficoltà?
I primi giorni a nuoto sono stati un vero incubo. L’acqua aveva una temperatura inferiore a quanto stimato rispetto alle precedenti annate, ed ero costantemente circondato da branchi di meduse. Durante il tratto a piedi ho sofferto molto per il peso che ero costretto a portarmi dietro, la pioggia incessante e nell’ultimo tunnel di 7km prima di CapoNord che scende oltre 200m sotto il livello del mare ho rischiato il collasso perchè non si sono accesse le ventole di areazione e mancava l’ossigeno.
La Lapponia in particolare è stata attraversata da grandi viaggiatori fin dal Settecento (tra cui Maupertuis e il nostro Giuseppe Acerbi). Che impressione ti ha fatto attraversare questa sterminata terra durante la notte bianca?
Semplicemente meraviglioso. La vegetazione di montagna che man mano che sali diventa sempre piu’ rada ti da come l’impressione di scalare una cima. A un certo punto ero piu’ abituato a vedere renne che persone.
Hai incontrato qualche personaggio interessante durante il percorso?
100 km prima di arrivare a Capo Nord avevo finito le scorte di cibo. Vidi una sagoma in lontananza vicino a una piccola casa isolata. Era una vecchietta che viveva li da sola nel posto piu remoto d’Europa. Mi sono avvicinato e le ho chiesto dove potevo trovare cibo: troppo lontano fu la sua risposta. Ha finito per offrirmi pane, formaggio e caffè e farmi vedere tutte le sue opere d’arte. Ho poi scoperto che era un’artista molto conosciuta in Norvegia.
Cosa consigli a chi vuole intraprendere un viaggio estremo come il tuo?
Cautela. Chiedevi prima perché volete farlo: non è roba da tutti. Per me era la realizzazione di un sogno. Se avete passione per l’estremo e vi motiva un’impresa di questo tipo, serve tanta preparazione sia fisica ma soprattutto teorica e mentale: è importante conoscere ciò a cui si va incontro e arrivarci per gradi mettendosi prima alla prova in condizioni più sicure e familiari.
Puoi svelarci il tuo prossimo progetto?
Purtroppo ancora non posso, verrà pubblicato sui miei social. Seguite la mia pagina Facebook
e il mio profilo Instagram @mauro_abbate_adventures