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Svezia | Finlandia: al confine della realtà

In questo periodo di pandemie mediatiche e virali, noi frontalieri ci chiediamo se il confine presso il quale abbiamo deciso di vivere, quello tra Finlandia e Svezia, non sia proprio il confine della realtà. L’erba del vicino, si sa, è sempre più verde, ma noi, che abbiamo fatto la scelta più o meno libera di lavorare nel lato oscuro di TornioHaparanda, riusciamo ad avere un punto di vista al di sopra delle parti.

Di là c’è la Svezia, che guidata dall’antipatico epidemiologo capo Anders Tegnell e dall’incolore primo ministro Stefan Löfven si ostina a non chiudere un bel nulla e a lasciare che questo virus si propaghi e faccia il suo corso. Di qua c’è la Finlandia, con il suo tanto osannato governo al femminile che sta manifestando tutti i segni di un cambiamento drastico rispetto alla strategia iniziale di chiusura, probabilmente dovuta a una generale inesperienza che da subito era sembrata il tallone di achille. Ecco i principali siparietti a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni.

Scusate, abbiamo scherzato

In un nostro precedente articolo abbiamo riportato che il distretto sanitario di Länsi-Pohja, che fa capo all’ospedale di Kemi (l’unico completamente privatizzato della Finlandia) ha cifre di contagio che sono seconde solo a quelle della regione di Uusimaa, dove ci sono stati indubbiamente molti contagi dovuti ai collegamenti internazionali aerei e marittimi. Verrebbe spontaneo incolpare i frontalieri, e invece pare che tutte le catene di infezione siano riconducibili a movimenti nazionali.

E in effetti un paio di settimane fa il capo medico del distretto, Jyri Taskila, espresse la sua profonda preoccupazione nientemeno che a YLE per la presenza di frontalieri che una volta entrati dalla Svezia non rispettano la quarantena di legge. Si disse preoccupato anche della riapertura della regione di Uusimaa, il Taskila. E invece oggi apprendiamo che si era scherzato: adesso il problema non è più il Corona, ma la paura di contrarlo nelle strutture sanitarie, che induce tanti pazienti a rimandare trattamenti e interventi non urgenti.

Per aumentare la confusione, dopo che il capo di THL ha detto ai media svedesi che l’epidemia in Finlandia è stata ostacolata troppo, Taskila compare anche sul Lapin Kansa del 30 aprile con una dichiarazione che esorta a non oltrepassare il confine senza una buona ragione. Evidentemente in questa zona ci ostiniamo a voler andare dall’altra parte – peccato che il confine sia aperto dai tempi di Kekkonen, e che di là dal muro quasi tutti noi abbiamo amici, conoscenti, parenti o magari una ex moglie o un ex marito che devono condividere con noi i figli in affidamento.

Lo stesso giorno, nello stesso giornale locale, il capo epidemiologo della regione di Norrbotten (così si chiama la Lapponia svedese) annuncia che in val di Tornio i nuovi contagi sono a zero da una settimana e mezzo, e che per qualche motivo in tutto il Norrbotten il capriccioso virus ha fatto meno contagi del previsto, e che l’ospedale di Kalix, appositamente attrezzato, ha in questo momento un solo paziente in terapia intensiva. Ora che la capacità di fare tamponi è aumentata notevolmente, si pongono seri dubbi sul fatto che vi siano ulteriori contagi nella zona, il che fa interrogare molte persone sull’utilità delle misure restrittive al confine tanto evocate da Taskila.

In mezzo a tutto questo marasma, avete anche voi qualche piccola difficoltà ad immaginare che il 13 maggio, alla fine dello stato di emergenza, torni proprio tutto come prima?

In cerca di spacciatori?

È di una settimana fa la pubblicazione su Facebook da parte di un abitante di Haaparanta di una foto che ha destato più di qualche sospetto: si vede infatti un furgone della polizia fermo davanti a uno dei più noti negozi di nuuska (tabacco da fiuto), sostanza molto ricercata in Finlandia e di cui i finlandesi si approvvigionavano in gran quantità, prima che il confine chiudesse, nei numerosi ed enormi negozi dai nomi pittoreschi (il mio preferito di gran lunga è Nuuskakenraali)

foto yle.fi

In questo periodo di confine chiuso, il prezzo al chilo al mercato nero finlandese è salito fino a toccare i cento euro nella zona di Oulu (il prezzo al dettaglio a Haparanda, dove la vendita è legale, è intorno a €15). A seguito delle illazioni sopraggiunte da più parti (la notizia ha fatto il giro dei quotidiani nazionali) la polizia ha ben pensato di avviare una inchiesta interna, senza ovviamente rilasciare altri commenti. Lo scarno comunicato Facebook della Polizia lappone dice sostanzialmente che non commenteranno la cosa ma che hanno avviato una inchiesta interna.

Link alla notizia sui principali media nazionali:

https://yle.fi/uutiset/3-11324707

https://www.mtvuutiset.fi/artikkeli/silminnakijan-raju-vaite-ja-kuva-suomalaispoliisit-kurvasivat-haaparannalle-nuuskan-ostoon-vaikka-raja-on-suljettu-toisella-kassillinen-nuuskaa/7802204#gs.557y32

https://www.hs.fi/kotimaa/art-2000006488504.html

Siamo assolutamente sicuri che la trasparenza delle istituzioni finlandesi farà sì che si sappia tutta la verità non appena l’inchiesta sarà conclusa.

Incontri al confine di TornioHaparanda tra “congiunti”

Nel frattempo da lunedì 4 maggio saranno vietati gli scambi di oggetti e merci da persona a persona nella zona del confine. Come già detto, noi frontalieri abbiamo questo difettaccio di avere amici, colleghi e parenti al di là del confine, e non è infrequente che membri della stessa famiglia si passino oggetti sopra la sgarrupata transenna che separa le due nazioni. I guardiani del confine fanno sapere che non sarà più tollerato lo scambio di oggetti che non si trovino facilmente da ambo le parti. Quindi avevano ragione i poliziotti: d’ora in poi solo la nuuska potrà essere scambiata.

Nel frattempo più a nord, a Kolari (sponda svedese), l’unico negozio del paese ha annunciato che se il confine il 14 non riapre chiuderanno i battenti.

Potremmo riassumere il tutto parafrasando il grande Orwell: le regole per attraversare il confine sono uguali per tutti, ma per alcuni sono più uguali che per gli altri. Da fedele sostenitore delle istituzioni finlandesi, mi permetto di dare un piccolo suggerimento alle autorità: piantiamola con questa manfrina, perché in parecchi si stanno arrabbiando, ed è probabile che poi al momento di votare se ne ricordino. Penso soprattutto alla torniese Kulmuni, vicepremier, e al suo partito, che qui ha una delle sue roccaforti.

(Foto del titolo di NinaSusi da lapinkansa.fi. Siamo pronti a pagare i diritti per la pubblicazione)

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