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La sinagoga di Helsinki e la comunità ebraica in Finlandia

A Malminkatu, nel cuore di Kamppi, sorge la sinagoga di Helsinki. L’edificio, che rivela il suo carattere religioso per via delle finestrine sulla facciata con la stella di David e l’alta cupola, non è immediatamente visibile per chi arrivi da Runeberginkatu, coperta com’è dalla mole dell’Hotel Radisson. Abbiamo incontrato Yaron Nadbornik, presidente della comunità ebraica, e portavoce della comunità religiosa presso l’USKOT Foruumi, il forum nazionale finlandese per la cooperazione interreligiosa. Yaron Nadbornik è la persona più giovane che sia mai stata eletta presidente della comunità ebraica finlandese.

Quanti sono i membri della comunità ebraica finlandese? Dove risiedono principalmente?
Ci sono circa 1500 ebrei a Helsinki, 1100 dei quali sono membri della comunità, e altri 200 a Turku. In passato erano presentti anche altre due comunità, una a Tampere ed una a Viipuri, purtroppo ormai scomparse. Le comunità si riuniscono intorno alle due sinagoghe della nazione, entrambe Ashkenazi-Ortodosse, costruite rispettivamente nel 1906 e nel 1912.

A quando risale il primo insediamento ebraico in Finlandia?
È relativamente recente, risale al 1825. Tutto iniziò quando i militari ebrei (i cosiddetti cantonisti) che prestavano servizio nell’esercito russo in Finlandia, furono autorizzati a rimanere in Finlandia dalle autorità militari russe dopo il congedo.
Nel 1869 il governo emanò un decreto che regolamentava questa normativa, e nel 1889 un decreto amministrativo che limitava la presenza di ebrei in Finlandia, per cui solo un numero limitato di loro poteva rimanere nel paese fino a nuovo avviso, e con l’obbligo di risiedere in città loro assegnate. Furono rilasciati visti temporanei con un periodo di validità non superiore a sei mesi.
I lavori consentiti agli ebrei, essendo anche questi regolati dal decreto del 1869, li obbligavano a occuparsi principalmente del commercio di abiti usati. Era vietato frequentare fiere o svolgere le attività fuori dalla città di residenza. La minima violazione di queste limitazioni significava l’espulsione dal Paese. Ai loro figli era permesso di rimanere in Finlandia solo fino al matrimonio.
Alla fine del 1880 c’erano circa un migliaio di ebrei residenti in Finlandia. Fu solo nel 1917, quando la Finlandia divenne indipendente, che gli ebrei ricevettero maggiori diritti civili. Il 22 dicembre 1917 il Parlamento approvò una legge riguardante i “professanti della legge mosaica”, secondo la quale gli ebrei potevano per la prima volta diventare cittadini finlandesi.

Come cambiò la condizione degli ebrei con l’Indipendenza della Finlandia?
Tra le due guerre mondiali, la popolazione ebraica salì a circa 2.000 membri, a causa dell’immigrazione principalmente dalla Russia sovietica durante il primo periodo della Rivoluzione. Molti giovani ebrei erano studenti all’università, altri invece svolgevano libere professioni come medici, avvocati e ingegneri. Altri continuarono nel settore tessile e nell’abbigliamento.
Con poche eccezioni isolate, gli ebrei non presero parte alla politica interna dei partiti e non si unirono a nessun movimento politico.

Durante la Guerra d’Inverno del 1939-1940 gli ebrei finlandesi combatterono al fianco dei loro connazionali gentili. Durante la guerra tra Finlandia e Russia del 1941-44, a cui parteciparono anche ebrei finlandesi, la Finlandia e la Germania nazista erano alleati.

Nonostante le forti pressioni tedesche, il governo finlandese si rifiutò di agire contro i cittadini finlandesi di origine ebraica, i quali continuarono a godere di pieni diritti civili durante tutto il conflitto. E fecero la loro parte: ben 300 ebrei prestarono il loro servizio nell’esercito di Mannerheim. Il quale, nel novembre 1944, nel periodo terribile di conflitto con le truppe naziste che si ritiravano, distruggendo i villaggi della Lapponia, trovò il tempo di fare visita alla sinagoga per una cerimonia funebre di commemorazione di 23 ebrei dell’esercito finlandese morti combattendo.

Oggi gli ebrei sono ben integrati nella società finlandese. I membri della vecchia generazione sono per lo più lavoratori autonomi, mentre la maggior parte dei giovani ha trovato un impiego in diversi settori. Non mancano nella comunità scienziati ed artisti, pittori, musicisti ed autori di notevole fama.

Qual è la storia della sinagoga di Helsinki?

Nel 1900, la città di Helsinki assegnò un lotto di terra alla comunità ebraica, sul quale costruire una sinagoga. L’area era la zona del mercatino ebraico, dove si vendevano abiti di seconda mano, che nel frattempo era stato trasferito a Simonkenttä. Il luogo è significativo, data la posizione centrale, a dimostrazione di come la minoranza ebraica fosse stata accettata dalla società finlandese.
La comunità si trovò però ad avere grandi difficoltà a raccogliere i fondi sufficienti. Fu solo nel 1904 che la congregazione fu in grado di assumere l’architetto Johan Jacob “Jac.” Ahrenberg per progettare la sinagoga, con a sè annessa una scuola ebraica. I lavori di costruzione iniziarono nella primavera del 1905 e l’edificio fu terminato nell’agosto del 1906. E l’anno scorso, nel settembre 2016, nella capitale finlandese si è riunito  il Congresso ebraico europeo, ente che riunisce le organizzazione ebraiche nazionali, per discutere delle sfide dell’ebraismo del Vecchio continente e per festeggiare i 110 anni della sinagoga della città.

All’interno, oltre agli spazi del culto, ci sono anche degli uffici ed una piccola sala di preghiera, la cosiddetta minyan, che viene usata anche come aula dalla scuola ebraica. All’interno dell’edificio c’è un bagno adibito per il mikveh, ossia l’ immersione rituale nell’acqua utilizzata allo scopo di purificazione religiosa. All’interno è presente una vasca di raccolta dell’acqua piovana, dove sia uomini che donne devono immergersi per riacquistare purezza rituale dopo vari eventi, secondo le regole della Torah.

In Finlandia, oltre a Helsinki, c’è un’altra sinagoga a Turku. La maggior parte delle sinagoghe europee continentali furono distrutte durante la seconda guerra mondiale, ma le sinagoghe in Finlandia sono eccezionalmente sopravvissute alle devastazioni della guerra.
Queste due sinagoghe hanno un ruolo importante per gli ebrei finlandesi, contribuendo a rafforzare la cultura: non funzionano solo come centri per la vita religiosa, ma anche come luogo di incontro per le attività sociali e come sede scolastica dove insegnare le proprie tradizioni alle generazioni future.

La comunità ebraica ha sollecitato una petizione per aumentare la sicurezza della sinagoga, con annessa una raccolta fondi. Perché?
La comunità ebraica di Helsinki vive nella paura di attacchi da parte di neonazisti ed antisemiti: L’edificio è costantemente sorvegliato in modo da prevenire possibili attacchi terroristici. La metà dei fondi della comunità viene spesa solo per la sicurezza dei suoi membri. C’è stata una campagna per raccogliere fondi a favore della comunità. Sono stati raccolti oltre 30.000€ da utilizzare per la sicurezza del luogo, ma nell’ultimo anno sono stati spesi oltre 200.000€ per sistemi di difesa, senza contare tutti i volontari che lavorano per proteggere le infrastrutture.
La comunità si prende cura 24 ore al giorno, ogni giorno, della sicurezza di bambini, adulti e anziani. Questo per permettergli di vivere la propria identità culturale e religiosa senza preoccuparsi della sicurezza personale.

Sinagoga di Helsinki

Malminkatu 26, Helsinki 00100

Per le visite, contattare: srk@jchelsinki.fi o tel. +358 9 586 0310

(Prima pubblicazione 12.12.2017)

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