Sotto il suolo della capitale ci sono 300 km di tunnel, spazi commerciali e centri sportivi. Al contrario di altri progetti come quello nella città albanese di Kukës, la città sotterranea qui è attiva e accessibile.
Questo enorme network si intravede nella vita di tutti giorni, ad esempio imboccando le lunghe scale mobili che portano a una stazione della metropolitana, o camminando in una giornata gelida da Kamppi fino alla stazione centrale senza mai uscire all’aria aperta.
Altri tunnel si percorrono prendendo un treno dall’aeroporto (la Kehärata) o in automobile imboccando una rotonda sotterranea mentre da Ruoholahti, nella periferia ovest, si accede ai parcheggi (ovviamente interrati) del centro città.
Questa storia d’amore con il sotterraneo non è una cosa del passato. Il nuovo consiglio comunale di Helsinki, dopo una lunga discussione e una spaccatura nei socialdemocratici, ha approvato nel novembre del 2021 il progetto di un tunnel che collegherà Kalasatama, quartiere in espansione nella parte est della città, con la zona di Sörnäinen.
A febbraio la precedente amministrazione aveva dato il via libera a un’altra galleria nella parte opposta della capitale, questa volta per collegare l’autostrada Länsyväylä con il porto occidentale, con lo scopo di ridurre il traffico nel quartiere di Jätkäsaari, anche questo uno dei nuovi centri dell’espansione cittadina.
Tutto questo mentre il Kaisatunneli, un tunnel ciclopedonale sotto la stazione centrale, è già in costruzione (apertura prevista nel 2023).
Helsinki è probabilmente l’unica città al mondo con un piano regolatore dedicato per il sotterraneo (e visualizzato anche in una mappa interattiva).
Tuttavia quando nel 2019 fu proposto un sistema di tunnel di 7 km che collegasse l’ovest e l’est della città con uscite nei principali quartieri del centro, il consiglio comunale lo respinse, con di nuovo i socialdemocratici ad essere l’ago della bilancia. Una delle motivazioni per l’opposizione al progetto era il fatto che incentivasse il trasporto privato in luogo di quello pubblico
Ma anche senza questo ambizioso progetto, gli spazi sotterranei a Helsinki non mancano.
Nel sottosuolo di Helsinki si cominciò a scavare negli anni ‘60, soprattutto tunnel tecnici per cavi e tubature. E molti di questi spazi sono nati da necessità pratiche, ma tanti altri sono figli della paranoia e della guerra fredda, esattamente come la città sotterranea pianificata in Albania. L’apice della costruzione sotterranea nella città fu infatti negli anni ‘80, e delle circa 400 strutture oggi presenti 90 ha una doppia funzione: in 72 ore possono essere convertite in rifugi per la popolazione.
Uno dei più evidenti di queste è la piscina di Itäkeskus, interamente scavata nella pietra e che può rapidamente essere convertita in un rifugio per 3800 persone.
Ci sono molti altri impianti sportivi senza finestre: una pista di go kart, un campo di hockey su ghiaccio sotto la Hartwall Arena, una pista di atletica sotto lo stadio nazionale, persino una “caverna giochi” per bambini. E sotto il parco dedicato a Katri Vala a Sörnäinen c’è persino un rifugio dove si può tirare con l’arco.
Anche la maggiore attrazione turistica della capitale fa parte di questo mondo: la Temppeliaukion Kirkko è anch’essa scavata nella roccia. Così come la Musiikkitalo o il nuovo museo Amos Rex sono per la maggior parte della loro metratura sottoterra (il tetto e i lucernari di quest’ultimo sono una piccola attrazione in sé). Dalla Musiikkitalo è anche possibile accedere alla vicina Finlandia Talo attraverso un altro passaggio sotterraneo. Poco distante, anche per entrare nella nuova espansione del museo nazionale si dovrà scendere sotto terra.
La maggior parte degli spazi sotterranei sono però accessibili solo agli addetti ai lavori. Nello stesso sistema di tunnel sotto Katri Vala si trova anche l’impianto di riscaldamento e raffreddamento più grande del mondo, di proprietà della municipalizzata Helen. La stessa azienda gestisce un lago artificiale di 260 milioni di litri (80×9 metri e 39 di profondità) 50 metri sotto la centralissima Esplanadi, usato per il riscaldamento e raffreddamento degli edifici nel quartiere. Un simile sistema a basso impatto ambientale è a 80 metri di profondità dietro l’isola di Mustikkamaa, e sfrutta tre caverne alte quasi 30 metri un tempo usate per lo stoccaggio di carburanti.
Esiste poi il Kehu, un tunnel di circa tre chilometri sotto il centro della città usato per la manutenzione di edifici e la consegna merci, costruito negli anni ‘80 come tunnel di servizio per Kluuvi ed espanso tra il 2005 e il 2010. Anche l’isola di Suomenlinna, patrimonio Unesco, è collegata con la terraferma tramite un altro tunnel usato solo dai veicoli di emergenza.
Sottoterra si trovano anche degli spazi abbandonati o mai usati, come una serie di “stazioni fantasma” per delle linee della metropolitana mai costruite o ancora in progetto. Ce ne sono a Kamppi, Munkkivuori, Hakaniemi. Recentemente una nuova è stata costruita a Pasila nel nuovo centro commerciale Tripla per la possibile espansione della metro in direzione nord.
Nel frattempo cinque nuove stazioni della Länsimetro, queste funzionanti, sono in apertura nel 2023 a Espoo.
Ma non è solo il pubblico a scavare nel sottosuolo, anche progetti privati come il nuovo centro multifunzionale Garden Helsinki saranno per lo più sotto terra. Senza dimenticare l’ambizioso FinEst, il tunnel ferroviario che dovrebbe collegare Helsinki con la capitale estone Tallinn, anche se il futuro di questo progetto sembra essere ancora incerto.
Per chi fosse interessato, il sito del comune offre una sorta di guida turistica agli spazi sotterranei aperti al pubblico. Non lontano da San Pietroburgo, qui si scrivono le “Mappe dal sottosuolo”.