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Il pieno di benzina a costi bassi spinge al “bensaralli” in Russia

La guerra e le sanzioni non impediscono ai finlandesi sulla frontiera orientale di fare un salto in territorio russo per rifornirsi di carburante. Ora che la Russia ha annunciato che le restrizioni legate alla pandemia all’ingresso nel paese saranno revocate dal 15 luglio (la Finlandia lo ha già fatto del 1 luglio) la possibilità allettante di fare il pieno oltre frontiera è per molti irresistibile. E il motivo è evidente: i prezzi della benzina in Finlandia sono quasi tre volte più alti che in Russia. Un interessante servizio apparso sul sito della televisione YLE riporta il parere di cittadini finlandesi che vivono al confine, che da decenni condividono affari, rapporti di amicizia e persino la vita famigliare col vicino russo.

Per esempio Mirva Sukhanov, che vive a Imatra, proprio vicino al confine orientale, martedì scorso ha fatto il pieno alla sua auto in Russia a Svetogorsk per la prima volta in due anni. Mirva può attraversare il confine grazie al marito russo.

Imatra si trova a meno di dieci chilometri dal confine. Secondo Sukhanov, il carburante a Svetogorsk costava circa 90 centesimi al litro dall’inizio della settimana. In Finlandia, i prezzi sono quasi il triplo. A Imatra, la benzina a 95 ottani costava circa 2,47 euro al litro all’inizio della settimana e il diesel circa 2,42 euro.

Prima dell’era della pandemia, Mirva Sukhanov andava in Russia tre volte al mese. Ora ha in programma di continuare questi viaggi oltre confine con maggiore regolarità.

Mirva non è l’unica a guardare con entusiamo a questa prospettiva. Sui social media, ad esempio, nel gruppo Facebook chiamato Tankers in Russia, la discussione sui viaggi di rifornimento si è già accesa.

Più a sud Hanna Laurila di Kouvola ha in programma di andare in Russia non appena avrà ottenuto il visto.

“Mi manca davvero Vyborg, dove ero solita andare da un’estetista e per fare shopping. Ovviamente anche il rifornimento di benzina è importante. Vado a riempire le due macchine della nostra famiglia”.

Pieno a Svetogorsk – foto Kari Kosonen /Yle

Laurila andava in Russia circa tre volte al mese, a volte di più. “La mia ultima visita in Russia è stata il 3 marzo 2020. Quasi un anno e mezzo del visto di due anni è stato sprecato. Ora ho potuto avere un visto di un anno.”

Hanna è sicura che riceverà critiche da molti a causa della sua decisione. “ So che molti hanno un atteggiamento ostile nei confronti di chi va in Russia, ma non mi interessa! Era così anche prima, al tempo della pandemia. Ho alcuni conoscenti che vivono a Vyborg, se li incontro non dò fastidio a nessuno. Sono forse egoista perché  voglio fare il pieno alle mie auto a buon mercato e occuparmi della mia estetica personale a prezzi inferiori e qualità superiore a Vyborg? Può essere. Non riesco proprio a pensare a nessuna ragione razionale per non andarci. Questa situazione mondiale non si risolverà restando a casa.”

Petri Puustinen di Joensuu ha presentato in agenzia una domanda per un nuovo visto. Ha ottenuto dalla sua compagnia di assicurazioni la carta verde richiesta in Russia per la sua auto.

Foto Tommi Parkkinen /Yle

In effetti, per avere un visto in Russia bisogna soddisfare  alcune esigenze: è necessario un passaporto valido, una foto speciale per il visto e un’assicurazione di viaggio, valida anche in Russia.

Un visto una tantum ottenuto tramite un’agenzia di viaggi costa circa 80 euro. Ma un visto annuale costa circa 150 euro, un visto biennale 250 euro e un visto triennale circa 330 euro.

“È bello poter viaggiare di nuovo. Molti sono da sempre negativi nei confronti della Russia. L’invasione della Ucraina ha aumentato il loro numero. Qui a est, “l’odio per la Russia” è ancora forte. Ma anche loro sono persone, quelli che vivono in Russia” riflette Puustinen.

Petri ha molti conoscenti in Russia che vuole incontrare. Tuttavia, il carburante a basso costo è il motivo principale per i suoi viaggi.

Tutto questo nonostante il fatto che le transazioni internazionali di denaro siano diventate più complicate in Russia. Tra gli altri, l’Unione Europea, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno preso di mira un gran numero di banche russe con sanzioni economiche.

Visa, Amex e Mastercard hanno annunciato che, ad esempio, le carte emesse nell’UE non sono più valide in Russia.

Ma Petri ha ancora circa un po’ di rubli in tasca, e comunque pensa di poter scoprire facilmente dove si possono scambiare euro con rubli.

(Per le foto utilizzate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

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