Incontro Ilaria Tucci in una mattina d’inverno a Tampere sulla terrazza all’aperto del circolo culturale Telakka, luogo che ha un profondo valore culturale, dove fare arte e ritrovarsi.
Ilaria Tucci è regista, autrice ed attrice di teatro. Il suo nuovo spettacolo sarà presentato a Helsinki in occasione del Festival “Who Belongs to Finland?” organizzato dal New Theatre Helsinki allo Svenska Teatern dal 18 febbraio all’11 marzo.
Per cominciare le chiedo di raccontarsi: da dove viene, e cosa l’ha portata a Tampere.
Sono diplomata al corso di recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dal 2012 vivo a Tampere e da diverso tempo partecipo alla scena culturale finlandese sia come attrice che come cantante.
Dopo il diploma, nel 2002, ho fondato con tre amiche e colleghe un’associazione culturale chiamata d’altrocanto, dando vita a molte esperienze teatrali, che potremmo definire di teatro off.
Negli anni ho scoperto le potenzialità del teatro come strumento per la gestione dei conflitti e di educazione alla pace, soprattutto grazie al lavoro coi bambini. Mi è tornata la voglia di studiare, e nel 2006 mi sono iscritta al corso di laurea “Scienze per la Pace” organizzato dall’Università di Pisa.
Dopo diverse esperienze di lavoro e studio in territori di confine, dove ho potuto sperimentare diverse modalità di gestione dei conflitti anche attraverso l’esperienza e la partecipazione diretta della cittadinanza – non solo con il teatro ma anche con l’organizzazione di eventi culturali per e con le comunità – ho deciso di finire i miei studi in Finlandia a Tampere presso il Tampere Peace Research Institute (TAPRI). Dopo dieci anni sono ancora al TAPRI, dove lavoro come ricercatrice e insegno un corso progettato da me, ispirato alle mie esperienze teatrali e di vita.
Quali sono state le maggiori difficoltà come artista per la tua integrazione culturale in Finlandia?
La più grande difficoltà è stata la lingua. Quando sei abituata ad esprimere pienamente te stessa in tutte le sfumature della tua (bellissima) lingua madre, è chiaro che per un’attrice il veicolo linguistico è importantissimo… Mi sentivo bloccata. Però per fortuna, ho incontrato la musica, e tramite la musica ho superato questa impasse. Mi sono lasciata coinvolgere in un progetto musicale che mi ha portato a scrivere le mie canzoni e poi ad inciderle in un disco pubblicato nel 2017. Tutto grazie a dei musicisti finlandesi talentuosi che mi hanno fatto tornare la voglia di esprimermi artisticamente e tornare sul palco.
Da dove nasce poi la voglia di confrontarsi e proporre un testo per il pubblico di lingua finlandese?
Nel 2019 ho partecipato ad un corso organizzato da Culture for All dove ho capito che le mie difficoltà erano comuni ad altri artisti internazionali residenti in Finlandia. Ho capito che non ero l’unica a non sentirsi “good enough” e che potevo permettermi il coraggio di partecipare a bandi per finanziare dei progetti miei, anche teatrali. A volte le cose arrivano proprio quando le chiami, quando sei pronta. E in questo momento di coraggio, in cui ero decisa ad aprirmi e tornare al teatro, mi offrirono un ruolo per uno spettacolo teatrale sulla vita degli stranieri in Finlandia, Suksitango.
Juliane Mikkonen, una produttrice teatrale tedesca che vive a Tampere come me, venne a vedere lo spettacolo. Subito dopo, mi contatta e mi propone di collaborare alla realizzazione di uno spettacolo per bambini. Da qui parte l’idea di “Sciamani – una storia di amicizia e di magia”.
Di cosa parla lo spettacolo che sarà proposto nella capitale all’interno del Festival organizzato dal New Theatre Helsinki ?
Lo spettacolo nasce dall’idea di mettere in scena dei fraintendimenti linguistici, in modo divertente e coinvolgente. Chiunque abbia un’esperienza di vita all’estero sa quante occasioni comiche si possono creare sia per una parola (o meglio dire fonema!) che significa cose diverse in lingue diverse. Per non parlare degli incidenti interculturali nella vita quotidiana…
Ma lo spettacolo è nato anche con il desiderio di raccontare i legami tra culture, le cose che ci accomunano. Dunque, nello scrivere lo spettacolo mi sono fatta ispirare dal “culto dell’orso” e ovviamente dallo sciamanesimo, come suggerisce il titolo. Durante la scrittura mi sono anche divertita a rendere omaggio a capolavori come “Il Segreto del Bosco Vecchio” di Dino Buzzati.
Lo spettacolo è adatto a tutte le fasce di età e grazie alla natura interattiva della drammaturgia e al multilinguismo (in scena abbiamo finlandese, arabo, brasiliano portoghese e inglese), è accessibile a tutti.
Shamans – A story about friendship and magic
Svenska Teatern – Nicken-scenen
Regia e sceneggiatura di Ilaria Tucci
9.-11.3.2023
• Giovedì 9 marzo ore 18.00
• Venerdì 10 marzo ore 18.00
• Sabato 11 marzo ore 14.00
https://www.newtheatrehelsinki.com/
https://www.newtheatrehelsinki.com/festival-artist-shamans
(Foto del titolo di Saara Partanen | Mimi & Nodè Photography)