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Lennart Meri, esploratore cinematografico

La mostra Waterfowl People. Lennart Meri’s Film Expeditions 1969−1988 (Il Popolo degli uccelli acquatici. Le spedizioni cinematografiche di Lennart Meri 1969-1988) è dedicata al lavoro del regista e scrittore ed anche presidente della Repubblica estone Lennart Meri, presentando il lavoro di un uomo che viaggiò in tutto il mondo per girare documentari sulla vita di popolazioni di aree remote, come i pastori di renne della Lapponia o i cacciatori di foche. La mostra include film, fotografie, oggetti e documenti provenienti dagli archivi di Meri, che offrono una visione unica sulla sua vita e il suo lavoro. Meri ottenne numerosi premi per i suoi documentari, che hanno esplorato la vita delle persone che vivono in aree spesso difficili da raggiungere. La mostra è stata presentata in diverse parti d’Europa, tra cui l’Estonia, la Finlandia e la Francia ed offre una visione affascinante sulla di popoli semisconosciuti e rappresenta una testimonianza importante del lavoro di uno dei più grandi registi e scrittori estoni.

Madis Arukask

Il 22 febbraio la mostra è stata inaugurata a Roma ove che rimarrà aperta al pubblico fino alla fine di giugno 2023, presso l’edificio Marco Polo della Sapienza (Circonvallazione Tiburtina 4, Roma).

Nello stesso giorno si era svolto alla Sapienza Università di Roma un interessante seminario sulle lingue e culture ugro finniche. Nei vari interventi  è stata fatta una panoramica sugli studi recenti, come la presentazione di Ülle Toode (Sapienza Università di Roma) dell’artista Lennart Meri, un discorso di Madis Arukask (Università di Tartu) sulle credenze animistiche dei popoli finnici di oggi, e un intervento di Sándor Szeverényi (Università di Szeged, Ungheria) sulle lingue e culture di Nganasani, un popolo samoiedo che abita in Siberia. 

Anne Tamm (Gáspár Károli University of the Reformed Church, Budapest) ha trattato delle attualità negli studi di estone, ungherese e altre lingue finno-ugriche, mentre Costanza Penna (Sapienza Università di Roma) ha messo a confronto l’alfabeto antico ungherese con l’alfabeto latino.

Il seminario e la mostra sono stati preceduti dai saluti istituzionali della Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, Prof.ssa Arianna Punzi, dalla Direttrice del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali della stessa Università, Prof.ssa Camilla Miglio, così come dai rappresentanti delle Ambasciate di Estonia, Finlandia e Ungheria con sede a Roma e dell’Accademia d’Ungheria a Roma.

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