La visita breve in Finlandia del presidente ucraino Zelensky (18-19 marzo) si è rivelata utile per verificare la posizione ucraina dopo la telefonata tra Trump e Putin coi suoi dubbi esiti. La Finlandia e il presidente Stubb sono tra i più vicini a Zelensky nella vicenda bellica in corso in un angolo di Europa, sostenendo la resistenza del paese aggredito in modo chiaro e senza ambiguità, il che discende anche dalla secolare storia dei rapporti finno-russi, rapporti geograficamente evidenziati dal lungo confine tra i due Stati.
Se il periodo della ‘finlandizzazione’ del dopoguerra fu contrassegnato da prudenza e neutralità, ben gestite dal presidente Uhro Kekkonen, la caduta del regime sovietico contrassegnò l’avvio del percorso di integrazione europea del Paese baltico, culminato un paio d’anni fa proprio nell’ingresso, insieme alla Svezia, nella Nato. Ingresso che però potrebbe non rassicurare troppo in questo momento storico in cui l’amministrazione Trump sembra insofferente agli impegni assunti nell’alleanza atlantica.
Kekkonen riassunse in una frase la politica da lui perseguita all’epoca: “l’unico modo per rimanere indipendenti accanto ad una grande potenza è conoscere i propri limiti”, frase che rifletteva il suo approccio pragmatico e realistico nei rapporti con Mosca, sottolineando la necessità di equilibrio tra indipendenza nazionale e cooperazione con l’allora URSS, per garantire la sicurezza della Finlandia. Questa ricetta sarebbe stata possibile per prevenire la guerra in corso tra due popoli che in comune hanno di certo più caratteristiche di quelle esistenti tra russi e finlandesi? Una ricetta valida per un’epoca specifica può essere obsoleta per una diversa e la storia, come si sa, non si fa con i ‘se’.
Nei numerosi incontri che Zelensky ha avuto a Helsinki, oltre che col presidente Alexander Stubb, anche con politici ed esponenti locali, culminati con la conferenza stampa tenuta nell’Università della capitale, ove ha risposto anche a domande di studenti, su un punto è stato assertivo, e cioè che la sovranità e l’integrità territoriale del suo paese sono fondamentali, aggiungendo che l’Ucraina non intende cedere alcun territorio occupato dalla Russia con la sua invasione poco più di tre anni fa. Affrontando una domanda analoga, Stubb ha fatto riferimento alle concessioni che la Finlandia fu costretta a fare in seguito alle guerre d’inverno e di continuazione negli anni ’40: “L’Ucraina non deve ritrovarsi nella stessa situazione della Finlandia dopo le guerre, perdendo la sua sovranità e i suoi territori”. Per Zelensky, “l’unica soluzione è che la Russia ponga fine alla sua guerra d’aggressione in Ucraina”.
Stando così le cose, sembrerebbe un dialogo tra sordi, e la telefonata Trump-Putin un inutile tassello su una scacchiera molto intricata. L’unico impegno di Putin di non bombardare per un mese infrastrutture civili è stata l’unica concessione, ma non il cessate il fuoco richiesto da Trump.
Zelensky ha ricordato che la Russia ha continuato a bombardare l’Ucraina nonostante i negoziati in corso, il che “dimostra che la Russia non è pronta a porre fine alla guerra. Le parole e le azioni della Russia non coincidono”.
Tuttavia, anche apparenti fallimenti di questo tipo di contatti diretti non devono essere ritenuti definitivi, pur nella scarsa fiducia di Zelensky (e Stubb) rispetto agli impegni di Putin. Il presidente finlandese ha anche ribadito il continuo supporto della Finlandia all’Ucraina: sottolineando come “l’Ucraina fa parte dell’Europa e l’Ucraina è europea”. Zelensky ha ringraziato la Finlandia per il continuo sostegno militare e umanitario fornito all’Ucraina dall’invasione della Russia nel febbraio 2022 aggiungendo che “stiamo lottando per la nostra sovranità e la nostra indipendenza: vinceremo questa guerra”. La notizia della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Helsinki ha dominato i giornali finlandesi mercoledì, con una copertura che spaziava dai dettagli del suo alloggio alle ampie misure di sicurezza e agli argomenti chiave in programma per la discussione. Un editoriale del quotidiano Iltalehti ha evidenziato il potente simbolismo della visita, sottolineando che la presenza di Zelensky in Finlandia non è solo un gesto diplomatico, ma una dichiarazione di valori condivisi e una “difesa della sovranità europea di fronte all’aggressione russa”.
Durante l’incontro nell’Università con studenti e giornalisti, Zelensky ha ribadito che “L’Ucraina non è sola. La Russia è sola” aggiungendo che ammira le decisioni della Finlandia di unirsi sia all’UE che alla NATO. Il presidente Stubb ha detto all’audience che l’Ucraina e il resto dell’Europa vogliono un cessate il fuoco e in definitiva la pace, ma la Russia deve ancora inviare un messaggio simile.
“Non siamo sicuri che lo vogliano”, ha detto Stubb. Nonostante la serietà dell’argomento, Zelensky ha sorriso e fatto battute durante l’evento, dicendo al pubblico composto principalmente da studenti che è importante essere positivi, soprattutto nei momenti difficili.
Con un 27° pacchetto di aiuti in termini di rifornimenti bellici approvato di recente, raggiungendo un totale dio 3,3 miliardi di euro, la Finlandia si colloca tra i principali sostenitori dell’Ucraina, l’Italia ha erogato circa 3 mdi.)
Foto del titolo: Matti Porre/Office of the President of the Republic of Finland