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La Finlandia vuol mettere al bando burqa e niqab

La ministra della Sicurezza Sociale della Finlandia, Sanni Grahn-Laasonen (NCP, Partito di Coalizione Nazionale), ha sollevato una vivace discussione pubblica pronunciandosi contro l’uso del burka e del niqab (il velo che copre il volto) nelle strutture scolastiche finlandesi.

Attraverso un intervento sulla piattaforma X, la ministra ha affermato che “burka e niqab  non sono adatti alla scuola. I bambini devono poter essere bambini e vivere liberamente nella società finlandese”. 

La ministra ha collegato il divieto a principi fondamentali come uguaglianza, diritti dell’infanzia e sicurezza, definendolo anche una questione complessa di libertà religiosa. Ha sostenuto che “dobbiamo avere il coraggio di parlare anche di come proteggere le donne da culture religiose oppressive e lavorare affinché nessuno debba coprirsi il volto in Finlandia”. 

Sanni Grahn-Laasonen

La dichiarazione arriva poco dopo che la ministra delle Finanze, Riikka Purra, aveva invocato un divieto totale dell’uso di veli femminili nelle scuole. A differenza di Grahn-Laasonen, però, il titolare dell’Istruzione, Anders Adlercreutz, pur riconoscendo la possibilità di discussioni sull’uso di veli per ragioni di sicurezza o identificazione, si era dichiarato contrario a misure legislative vincolanti. 

L’intervento della ministra ha immediatamente polarizzato l’opinione pubblica e la classe politica. Da una parte, chi apprezza il richiamo alla parità dei diritti e alla protezione dei giovani; dall’altra, chi ritiene che la proposta rischi di stigmatizzare le comunità musulmane e ledere la libertà religiosa garantita dalla Costituzione. Non a caso, l’uso di tali veli è motivato da elementi culturali e religiosi in alcune comunità islamiche della Finlandia. 

Il dibattito non si ferma alla Finlandia: a livello europeo, numerosi Paesi hanno introdotto restrizioni simili. In Norvegia, per esempio, già dal 2018 è vietato l’uso di burka e niqab nelle scuole e nelle università, con l’obiettivo dichiarato di favorire la comunicazione diretta tra le persone.  In Germania, lo stato del Baden-Württemberg ha introdotto un divieto per gli alunni, citando l’importanza della comunicazione aperta e dell’integrazione tra pari. Anche la Danimarca ha approvato una legge nel 2018 che vieta totalmente i veli integrali in pubblico, con multe salate per chi trasgredisce. Divieti di vario tipo in vari altri paesi europei. Più recentemente, la Svizzera, in seguito ad un referendum nazionale, ha esteso il divieto di coprirsi il viso in pubblico (che include burqa e niqab) a livello nazionale, divieto entrato ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2025.

In Italia non esiste una norma nazionale che regolamenti la materia ma disposizioni locali o decisioni giudiziarie e si fa riferimento a leggi sulla sicurezza pubblica (es. legge 152/75) che vietano di coprirsi il viso senza giustificato motivo. All’ inizio del 2025 il deputato leghista Iezzi ha presentato una PdL per eliminare il criterio del ‘giustificato motivo’.

(Foto del titolo: burqa e niqab indossati da una tribù pashtun in Iran)

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