L’economia finlandese sta lentamente uscendo da una recessione prolungata, ma le fragilità strutturali restano evidenti. Secondo le previsioni pubblicate dal Ministero delle Finanze il 22 settembre, e presentate in una conferenza stampa, il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo si stabilizzerà solo temporaneamente alla fine dell’attuale legislatura, per poi riprendere la sua traiettoria ascendente.
Famiglie prudenti, consumi stagnanti
Il rallentamento dell’inflazione e la riduzione dei tassi di interesse hanno migliorato il potere d’acquisto dei nuclei domestici. Tuttavia, la persistente instabilità economica e un mercato del lavoro ancora debole spingono i cittadini a privilegiare il risparmio rispetto alla spesa. Il reddito disponibile reale dovrebbe crescere nel 2026, grazie alla ripresa dell’occupazione e a una riduzione delle imposte sul lavoro, ma la fiducia resta fragile.
Il PIL è previsto in aumento dell’1,0% nel 2025, dell’1,4% nel 2026 e dell’1,7% nel 2027. “Ci vorrà tempo prima che le finanze pubbliche escano dalla crisi. Un consenso nazionale sulla gestione del bilancio sarebbe un traguardo storico”, ha dichiarato Mikko Spolander, Direttore Generale del Ministero.
Scenario globale incerto e dazi penalizzanti
La congiuntura internazionale mostra segnali contrastanti. Alcuni accordi doganali preliminari hanno attenuato le tensioni, ma i dazi statunitensi elevati e l’apprezzamento dell’euro continuano a frenare le esportazioni finlandesi. Le importazioni, invece, crescono più rapidamente, spinte da investimenti interni che richiedono componenti esteri.
Prezzi sotto controllo, ma inflazione di fondo persistente
Il calo dei costi energetici e dei prezzi immobiliari ha contribuito a contenere l’inflazione, che rimane moderata. Tuttavia, l’inflazione di base supera il 2%, collocandosi sopra la media dell’Eurozona. I salari in aumento hanno riportato in positivo i redditi reali, ma l’effetto è stato attenuato da una bassa occupazione, tagli alle prestazioni sociali e imposte sui consumi.
Investimenti strategici: energia, difesa e costruzioni
Dopo due anni di contrazione, gli investimenti tornano a crescere. Il settore edilizio resta fragile, soprattutto quello residenziale, ma si intravedono segnali di rilancio. Il numero di abitazioni in costruzione è ancora inferiore al fabbisogno strutturale.
Parallelamente, gli investimenti legati alla transizione energetica e all’adozione di tecnologie avanzate stanno accelerando. Anche la spesa militare contribuisce alla dinamica, con l’acquisto di nuovi aerei da combattimento che manterrà elevato il livello degli appalti per la difesa nei prossimi anni.
Mercato del lavoro: potenziale inespresso
L’occupazione non è cresciuta nella prima metà del 2025, e la disoccupazione si attesta al 9,4%. Tuttavia, si prevede un miglioramento nel 2026, con un tasso in calo al 9,0% e una crescita dell’impiego fino al 2027, quando il tasso di occupazione nella fascia 20–64 anni dovrebbe raggiungere il 77,3%.
La forza lavoro è in espansione, grazie a politiche attive e all’immigrazione, ma la domanda interna debole ha trasformato questa crescita in un aumento della disoccupazione.
Finanze pubbliche: squilibrio persistente e debito in aumento
Il disavanzo pubblico sarà del 4,3% del PIL nel 2025, con un deficit centrale al 4,2%. La spesa per interessi e difesa continua a crescere, aggravando l’esposizione fiscale. Nel 2026, il deficit dovrebbe scendere al 3,6%, e al 3,1% nel 2029.
Il divario di sostenibilità resta ampio: circa il 2% del PIL, pari a 7 miliardi di euro. Il deficit aggregato delle amministrazioni centrali e locali supererà i 14 miliardi nel 2029, generando una forte necessità di nuovo indebitamento. Nemmeno una crescita economica sostenuta sarà sufficiente a invertire la rotta. Il rapporto debito/PIL si stabilizzerà brevemente nel 2027, ma riprenderà a salire subito dopo. Senza un riequilibrio strutturale del finanziamento pubblico, il debito continuerà a crescere, lasciando aperte le sfide per le generazioni future.
Il rapporto qui: https://julkaisut.valtioneuvosto.fi/bitstream/handle/10024/166471/VM_2025_51.pdf
(Foto del titolo: Mikko Spolander – di Lauri Heikkinen / Prime Minister’s Office Finland– da wikipedia)