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Non si accettano più contanti

A Helsinki, seduto al tavolino del Fazer Café di Kluuvikatu, incastonato tra le vetrine eleganti dell’Esplanadi, l’intenzione era semplice: acquistare una confezione di caramelle al gusto toffee, prezzo: 3,60 euro. Contanti alla mano, il gesto istintivo di porgere una banconota da cinque euro si è però scontrato con una realtà sempre più diffusa nel Nord Europa: “Non si accettano pagamenti in contanti”.

Dal 15 settembre 2025, la storica catena Fazer, nata nel 1891, ha ufficializzato la transizione completa ai pagamenti elettronici in tutte le sue sedi. Una scelta che, seppur comunicata con chiarezza, lascia interdetti i visitatori non avvezzi alla cultura del pagamento digitale. Nessuna eccezione, nemmeno per importi minimi. Il contante, pur essendo moneta a corso legale, non trova più spazio nei registratori di cassa.

La scena, apparentemente banale, apre una finestra su una trasformazione profonda: nei Paesi nordici dell’Unione Europea – Finlandia, Svezia e Danimarca – il denaro fisico è ormai un residuo del passato. In Finlandia, la legge consente agli esercizi commerciali di rifiutare i contanti, purché il cliente ne sia informato prima della transazione. La Banca di Finlandia conferma: il pagamento elettronico può essere l’unico metodo accettato, anche per beni di prima necessità, se non si tratta di servizi pubblici essenziali.

In Svezia, la tendenza è ancora più marcata. Molti negozi, musei e persino chiese operano esclusivamente con carte o app di pagamento. Le banche sono tenute ad offrire servizi in contanti solo in zone rurali o per fasce vulnerabili. In Danimarca, dal 2016, gli esercenti possono rifiutare il contante fuori dagli orari standard, e il sistema MobilePay ha reso superfluo persino il portafoglio.
Questa evoluzione è sostenuta anche dal recente Regolamento UE 2024/1624, che riconosce il diritto degli Stati membri di limitare l’uso del contante per motivi di sicurezza, efficienza o prevenzione del riciclaggio. L’euro resta moneta legale, ma non obbliga gli esercenti ad accettarlo in ogni circostanza.

Per il viaggiatore italiano, abituato a un quadro normativo dove il contante è ancora tutelato dal Codice Civile, l’esperienza può risultare straniante. In Italia, il rifiuto del contante è generalmente illegittimo per importi inferiori ai 5.000 euro, e il pagamento in moneta fisica è considerato un diritto.

La domanda, allora, sorge spontanea: è davvero una libera scelta, quella di pagare con carta, o si sta creando una forma di obbligo occulto? In Finlandia, dove anche un caffè può essere acquistato solo con carta o smartphone, la sensazione è che il portafoglio tradizionale non sia più benvenuto. E che, per vivere pienamente la quotidianità urbana, una carta di credito non sia solo utile, ma necessaria od obbligata.
Un cambiamento che, sebbene già in atto da anni, ha trovato nella pandemia un potente alleato per rendere il pagamento digitale non solo preferibile, ma praticamente inevitabile.

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