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Babbo Natale stressato a casa sua

Rovaniemi, capoluogo della Lapponia finlandese ma anche (tradizionalmente) del Natale turistico, vive un fenomeno che i media finlandesi hanno ormai definito “iperturismo”. Nel 2023 il Villaggio di Babbo Natale, attraversato dal Circolo Polare Artico, ha accolto nel 2023 circa 650.000 visitatori, mentre nel 2024 la cifra ha superato i 750.000, con un incremento di quasi il 15% in un solo anno. A spingere questa crescita sono state soprattutto le nuove rotte aeree: oltre una decina di collegamenti diretti hanno reso la Lapponia più accessibile, trasformando la città artica in una meta globale.  

Le immagini di code interminabili di autobus turistici in fila lungo le strade innevate per incontrare Joulupukki, e di residenti che denunciano l’aumento degli affitti hanno alimentato il dibattito sui media finlandesi. Alcuni giornali hanno scritto di “Rovaniemi come nuova Venezia del Nord”, citando il problema della città lagunare, con il rischio di perdere autenticità e qualità della vita.

Il quotidiano Lapin Kansa ha raccolto voci critiche:”gli affitti brevi stanno prendendo il sopravvento, e i residenti non trovano più casa a prezzi sostenibili”. Funzionari comunali hanno sottolineato che “prenotazioni obbligatorie e limiti giornalieri aiuterebbero a calmierare i prezzi”.  

Tra le proposte in discussione si ipotizzano prenotazioni obbligatorie con l’introduzione di fasce orarie per l’ingresso alla Casa di Babbo Natale, così da distribuire i flussi; limiti giornalieri come fissare un tetto massimo di visitatori ammessi ogni giorno; regolazione degli affitti brevi con norme più severe per contenere l’espansione delle locazioni turistiche. Ed ancora, promozione di un turismo sostenibile incentivando soggiorni più lunghi e attività diffuse sul territorio;  diversificazione stagionale con maggior promozione della Lapponia anche in primavera ed estate. 

G. Nitti e Joulupukki

L’Italia e la corsa al Natale artico

La destinazione è percepita dagli operatori italiani come un viaggio “da sogno”, soprattutto per famiglie e coppie. I pacchetti includono soggiorni di 4–6 giorni con escursioni tipiche: slitte trainate da cani husky e renne, caccia all’aurora boreale, pernottamenti in igloo di vetro. Per il Natale 2025 sono stati predisposti diversi programmi con voli charter e di linea, con partenze garantite da alcune città italiane. L’aumento dei voli diretti dall’Italia ha reso più semplice organizzare brevi soggiorni, accentuando la pressione sui giorni di punta.  Tuttavia, anche per i viaggiatori italiani il nodo rimane il costo: pacchetti completi oscillano tra i 1.400 e i 2.000 euro a persona, a seconda della tipologia di alloggio e delle attività incluse.  

Un equilibrio difficile

Gli operatori turistici difendono l’indotto economico: il Natale porta lavoro stagionale e visibilità internazionale. Ma i residenti chiedono regole chiare per evitare che la città diventi un parco a tema. La scarsità di neve, già percepita come effetto del cambiamento climatico, rende ancora più urgente un approccio sostenibile: senza paesaggio artico, la magia rischia di svanire.

Rovaniemi si trova così davanti a una scelta cruciale: continuare a cavalcare l’onda del successo globale o ripensare il modello di accoglienza. Perché anche Babbo Natale, simbolo di gioia e accoglienza, può sentirsi “stressato” se la sua residenza diventa troppo affollata.

(Foto del titolo da visitrovaniemi

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