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Huoltovarmuuskeskus: strategia dell’emergenza in Finlandia

L’epidemia di coronavirus ha portato la Finlandia a dichiarare lo stato di emergenza per la prima volta in tempo di pace. Per la prima volta una parte della nazione, la regione dell’Uusimaa, è stata isolata dal resto del Paese. Poi, mentre molti Paesi soffrivano di una carenza di mascherine, disinfettanti e altri materiali protettivi per il personale negli ospedali, in Finlandia la fornitura è stata assicurata mettendo a disposizione le scorte sanitarie di emergenza, anche qui per la prima volta. A salvare la situazione è stato lo Huoltovarmuuskeskus (HVK), un’agenzia dedicata a gestire il vasto spettro di risorse necessarie per garantire il funzionamento della nazione in caso di emergenza. Lo HVK non ha equivalenti negli altri stati UE, e grazie a loro la Finlandia è l’unico Paese europeo ad avere riserve di attrezzature mediche

Per quanto il concetto di huoltovarmuus, di “sicurezza degli approvvigionamenti”, potrebbe richiamare visioni di Guerra Fredda, la versione moderna dello HVK è stata creata solo nel 1993, come parte del Ministero del Lavoro, di fatto unendo sotto lo stesso tetto una serie di iniziative e progetti. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica altri Paesi, come la Svezia, avevano ridotto o eliminato le riserve di emergenza e gli enti che le gestivano, ma la Finlandia decise di andare controcorrente per via della posizione remota, del clima freddo e della grossa dipendenza dall’estero per le fonti energetiche (due terzi del fabbisogno nazionale). E, anche se mai detto esplicitamente, la presenza di un vicino imprevedibile come la Russia.

Bisogna anche ricordare che negli anni ‘90 la Finlandia era nel mezzo di una grave depressione economica e, con la situazione in Medio Oriente ancora più destabilizzata dalla prima guerra del Golfo, c’era il timore che una crisi energetica internazionale potesse mettere in ginocchio il Paese.

Secondo il direttore Tomi Lounema, le radici dello HVK e il concetto di huoltovarmuus sono comunque antiche, già 400 anni fa esistevano granai reali usati per assicurare gli approvvigionamenti in tempi di carestia (e controllare i prezzi). Simili riserve erano disponibili, anche durante la grave carestia del 1867-8 e, in un episodio poco ricordato dopo la sua glorificazione, l’allora senatore responsabile per l’economia  J.V. Snellman esitò a lungo prima di aprire i granai pubblici, con conseguenze tragiche per molte famiglie. 

Ancora oggi gli interventi più comuni dello Huoltovarmuuskeskus riguardano l’agricoltura, l’ultima volta nel 2018, quando furono aperte le riserve di sementi per una carenza causata dal maltempo l’anno precedente. Gli altri interventi comuni oggigiorno riguardano le scorte di carburante e il settore energetico.

Nella storia della Finlandia indipendente l’organizzazione delle riserve per le emergenze ha un andamento piuttosto discontinuo, soprattutto nei primi decenni del secolo scorso. Dopo la prima guerra mondiale vengono stabiliti dei comitati soprattutto per garantire il funzionamento dell’economia anche in caso di conflitti, ma molti dei piani restano però sulla carta e verranno trascurati duranti gli anni di Mannerheim, anche perché la Finlandia era ancora un Paese molto povero. E con lo scoppio della seconda guerra mondiale il Paese è costretto a razionare molti dei beni primari.

Nel dopoguerra e la ricostruzione, con gli ingenti debiti da ripagare (la Finlandia è l’unica nazione ad avere saldato interamente le riparazioni di guerra), la situazione non permise lo sviluppo di riserve nazionali. Fu solo nei decenni successivi, soprattutto con la crisi petroliferia degli anni ‘70, che venne istituito un organismo interministeriale per le riserve energetiche di emergenza. 

Oggi lo Huoltovarmuuskesus impiega circa 50 persone e ha una sede nel centro di Helsinki, in Aleksanterinkatu. L’ubicazione dei depositi, per motivi di sicurezza, non viene invece divulgata al pubblico. Così come l’esatta natura delle scorte che vengono stoccate; ogni cinque anni la lista viene rivista e aggiornata dal governo.
Lo Huoltovarmuuskeskus opera in molti settori, dalla logistica alla finanza, dalla sanità all’industria alimentare. Negli ultimi anni sono state incluse anche responsabilità per la sicurezza informatica. Per funzionare su una così vasta scala lo HVK opera in stretta collaborazione con il settore privato. 
Oltre ad aver rifornito protezioni agli ospedali in questi giorni lo HVK sta garantendo tramite supporti finanziari il funzionamento di alcuni collegamenti marittimi con l’Estonia e la Svezia per assicurare la circolazione delle merci.

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