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Franco Battiato, se ne va un italiano serio

La morte di Franco Battiato non ha mancato di suscitare commozione anche in Finlandia. Subito dopo l’annuncio, è uscito un suo ricordo sulle pagine della cultura di Helsingin Sanomat. Il titolo dice della considerazione di cui godeva: “Franco Battiato, uno dei massimi cantautori italiani, è morto all’età di 76 anni.”

Battiato è morto, come hanno comunicato le agenzie, martedì 18 maggio nella sua casa di Milos, in Sicilia. Era da tempo gravemente ammalato, per cui si era ritirato  in un vecchio castello alle pendici dell’Etna. Della sua malattia si seppe soprattutto quando le condizioni peggiorarono in seguito a un incidente domestico nel 2017. All’epoca fu costretto a cancellare i tour già programmati.

Foto leggo.it

Tre anni fa, si era sparsa la notizia della sua morte, ma lo staff del cantante si era affrettato a smentire.

La giornalista finlandese aggiunge che Franco Battiato era un autentico “uomo universale”, un genio dell’arte. Era cantautore, compositore, musicista, regista e pittore. Nelle sue composizioni spaziava dal rock psichedelico al pop commerciale alla musica classica. Aveva anche composto opere liriche.

Adorato in Italia, con una forma di culto trangenerazionale, per il resto d’Europa (qui la giornalista avrebbe dovuto precisare “del Nord”)  Battiato era conosciuto soprattutto per  l’Eurovision Song Contest del 1984, in cui aveva eseguito il brano I treni di Tozeur, da lui composto, in duetto con Alice.

In Finlandia, la canzone divenne famosa nell’interpretazione di Seija Simola col titolo  Juna Turkuun (Il treno per Turku). (“Jossain pikkukylässä on teitä, Jotka ihmetellen junaa katsoo. Se kulkee kai Turkuun. Autiotalossa vanhus katsoo ja Muistaa pienet tapani mun. Hän on siellä, tunnen sen…)

La carriera di Franco Battiato era cominciata negli anni ’60 incanalandosi su un percorso decisamente sperimentale fino agli anni ’70. I generi praticati inizialmente includevano rock progressivo e psichedelico. Nel 1978 vinse il Premio Stockhausen con l’opera per pianoforte L’Egitto prima delle Sabbie.

Negli anni ’80, Battiato aveva allargato la sua produzione in una direzione più commerciale riscuotendo un grande successo con La voce del Padrone, pubblicato nel 1981 e di cui si vendette più di un milione di copie. Tra i brani della raccolta, celeberrimi Centro di gravità permanente e  Bandiera bianca. L’album è stato ripubblicato di recente a marzo, per il compleanno dell’artista.

La morte di Battiato è stata accolta in Italia con sgomento. Molti politici hanno sentito il bisogno di porgere le loro condoglianze sui social. Riporta la cronista finlandese che anche secondo il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, Battiato è stato uno dei più grandi artisti italiani. “Sei stato d’esempio e ispirazione per tanti. Addio maestro ”, così il ministro su Facebook.

Sul Corriere, si è sottolineato di Battiato che è stato un artista unico e sensibile, non solo un paroliere ma anche un poeta. Nei cui testi non erano assenti elementi filosofici e mistici.

Dico anch’io Addio Maestro. Siamo cresciuti tutti con le sue musiche e le sue parole, diverse generazioni, va detto, se è vero che anche oggi una sua canzone riesce a commuovere gente fin troppo scafata. Perché lui era un Italiano Serio.

Battiato e Alice all’Eurofestival 1984

(Foto del titolo da AdnKronos. Per le foto pubblicate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

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