Site icon La Rondine Finlandia

Statovci, la vittoria degli Invisibili

Lo scrittore finlandese di origine kosovara Pajtim Statovci con Gli invisibili (Sellerio, 2021) è il vincitore del Premio Lattes Grinzane 2022, intitolato all’artista torinese Mario Lattes, giunto alla dodicesima edizione, che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno.

A proclamare la sua vittoria sul palco del Teatro Sociale Busca di Alba sono stati i voti di 400 studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori (ventiquattro in Italia e una ad Atene).

Le cinque opere finaliste sono scelte da una Giuria Tecnica, in base al criterio del valore letterario e della rappresentatività delle tendenze più vive e originali della narrativa contemporanea. La giuria è presieduta dal linguista Gian Luigi Beccaria, ed è formata da noti critici e giornalisti, precisamente Valter Boggione, Vittorio Coletti, Giulio Ferroni, Loredana Lipperini, Alessandro Mari, Laura Pariani, Lara Ricci e Bruno Ventavoli.

Foto Yle

Intervistato dopo la vittoria, Pajtim Statovci, che sulla Rondine abbiamo seguito con attenzione negli anni precedenti, ha dichiarato che per lui l’incontro coi libri non è stato un’eredità, essendo nato in una casa, in Kosovo, dove libri non ce n’erano. Ma c’erano diversi valori, diverse culture e religioni. La lettura ha dovuto insegnarsela da solo, con fatica, cercando qualcuno come sé stesso dentro i libri. Col tempo la lettura è diventata un atto di desiderio, il desiderio di comprendere anche chi la pensava diversamente. Leggere, dice infine, è la costruzione di ciò che è invisibile.

Questa la motivazione della Giuria tecnica:

«Due voci temporalmente sfasate si alternano negli Invisibili di Pajtim Statovci: la prima, alterata, racconta lo sprofondare di un uomo nella violenza della guerra del Kosovo; la seconda, al contrario, inizia con la narrazione di un’ascensione, di un innamoramento. Sono quelle di Miloš, serbo, e Arsim, albanese: a Pristina, città divisa dall’odio razziale, religioso, omofobo (che non è estraneo neppure ai protagonisti), il loro è un amore tre volte proibito. Quando scoppia la guerra Arsim è costretto a scappare con moglie e figli. Miloš, disperato, trasforma il suo desiderio frustrato, negato, sminuito, in rabbia e disprezzo e si arruola nell’esercito serbo. A questo punto le due voci di questo romanzo ricchissimo di significati metaforici si allineano nel descrivere una catabasi, senza risalita. Miloš si perderà nelle tenebre del ricordo della sofferenza inflitta e subita. Arsim divenuto un violento, verrà espulso dal Paese dove era rifugiato e tornerà a cercare il compagno, che non ha mai dimenticato. Ma l’amore, per chi non lo sa coltivare, è uno specchio che non si può attraversare.»

Foto della premiazione di S. Muratore /La Stampa

Fa piacere che un premio così prestigioso sia assegnato a uno scrittore di origine kosovara proprio in Italia, paese che, nonostante la vicinanza ai Balcani, nonostante il suo coinvolgimento nelle guerre, nelle “invasioni di profughi”, di questa tragedia non mi risulta abbia tratto ispirazione per scriverci su opere significative. Per avere un segno di interesse del mondo intellettuale italiano bisogna risalire al 1994, a un bel film di Damelio (“Lamerica”), ma non ricordo in seguito opere letterarie significative ispirate dai genocidi, dalle tragedie, spesso consumate anche nel belpaese. Gli scrittori italiani, questo sì, hanno sistematicamente affollato sul tema gli studi televisivi e i talk-show, perché da noi un’opinione non la si nega a nessuno.

Grazie a Pajtim Statovci anche per questo.

Qui un video con la cerimonia e un’intervista a Statovci.

Gli invisibili

Editore Sellerio, 2021

Ediz. orig. Bolla, Otava 2019

Traduzione italiana di N. Rainò

Exit mobile version