L’idea di creare una sezione per la promozione di testi finlandesi, secondo noi non sufficientemente diffusi, trae ispirazione da varie fonti, come accade di solito per progetti del genere.
Prima di tutto si rifà ad iniziative promosse in passato da Biblit, quali Traduzioni in cerca di autore e successivamente Cercasi editore (in collaborazione con il non più esistente Zoom.it). E anche a progetti come Schwob, The world’s best unknown books.
Negli ultimi anni, la promozione della letteratura finlandese ha segnato un consistente incremento grazie soprattutto al ruolo di agenti e agenzie. Pur se felici per la maggior esposizione guadagnata dalla letteratura finlandese, dobbiamo constatare un cambiamento di approccio, da bottom-up, quando era di solito il traduttore a suggerire gli autori “adatti” al mercato nazionale, a quello generalmente top-down degli ultimi anni, con una conseguente omogeneità di autori e opere proposti nei vari Paesi, in un approccio one size fits all.
Naturalmente, avendo frequentato anche come addetti ai lavori le varie Fiere e Saloni del libro e conoscendo la filiera editoriale, siamo consci di come le opere scelte dalle case editrici italiane cerchino di soddisfare non soltanto dei principi estetici, ma anche, giustamente, quelli economici delle vendite, e che quindi sarebbe ingiusto e anche limitativo sostenere opere magari letterariamente valide ma che potrebbero avere ben poco impatto sui lettori italiani. I testi che presenteremo in questa sezione risponderanno, quanto più possibile, ad entrambi questi criteri.
Generalmente, riteniamo che le opere di qualsiasi paese possano essere divise fondamentalmente in tre categorie principali:
- Opere di grande importanza letteraria in ambito nazionale ma di poca o nessuna in ambito internazionale.
- Opere di scarso successo nazionale ma di grande appeal per uno o più paesi
- Opere di successo nazionale e, in diversa misura, internazionale
Altrove (A. Parente, Kritiikki, 4-5/2012 ; N. Rainò, Settentrione, 29/2017), abbiamo analizzato sia la ricezione dei testi finlandesi in Italia sia l’immaginario finlandese quasi imposto su queste opere); a questo punto, è forse interessante sottolineare brevemente le caratteristiche necessarie perché un’opera letteraria finlandese abbia successo (di vendite) in Patria. Questo perché magari confrontando queste caratteristiche si possa arrivare a determinare la loro possibile coincidenza con le aspettative del lettore italiano. Varie ricerche di Studi culturali hanno identificato i seguenti punti principali:
Facilità di lettura, buona tecnica narrativa, linguaggio non elitistico
Per quanto riguarda questo primo punto, è bene ricordare che storicamente la cultura finlandese, in un paese ad alta alfabetizzazione, è stata utilizzata per la creazione di un’identità nazionale, e quindi ha sempre privilegiato una forma ‘semplice’, capace di raggiungere la massima diffusione. Di contro, la cultura italiana, nata nel “palazzo”, non è mai scesa in mezzo al popolo “a compiervi quell’opera missionaria, di cui le è sempre mancato non solo la vocazione, ma anche il linguaggio.” (Montanelli)
Il protagonista (o la protagonista) deve essere un finlandese ordinario, e la narrazione ancorata alla vita quotidiana. La storia deve preferibilmente aver luogo nel recente passato, in un’area culturalmente lontana dalla Finlandia moderna.
Naturalmente, questa caratteristica è meno evidente in scrittori transculturali, quali Alexandra Salmela o Pajtim Statovci.
Con l’eccezione degli scrittori umoristici, per i lettori finlandesi è importante che l’autore dia una rappresentazione veritiera ed accurata della vita finlandese.
Questa caratteristica sembra essere particolarmente importante, come evidenziato anche nel caso del più popolare romanziere finlandese del XX secolo, Kalle Päätalo, oggetto di critiche per via di descrizioni ritenute non completamente conformi alla realtà finlandese.
Siamo consapevoli che, alla fine, gran parte delle nostre scelte si ridurranno al gusto personale. Speriamo, comunque, che esse siano capaci di suscitare l’interesse sia dei lettori sia degli eventuali editori.
Antonio Parente e Nicola Rainò.
(Nella foto del titolo, un murale a Utrecht)