I diritti dei bambini, non solo un giorno all’anno

Alcune restrizioni colpiscono i più piccoli senza motivi evidenti

Il vostro frontaliero lappone di recente si è preso un periodo sabbatico, per diversi motivi. Il primo è che non c’è nulla di nuovo sul fronte occidentale: le guardie di frontiera continuano a rallentare il nostro quotidiano viavai, oramai tornato a livelli pre-pandemia, tra Tornio e Haaparanta.

 I Rajavartiolaiset hanno abbassato il livello (e il tono) dei controlli così tanto che ormai sono poco più che una occasione per fare due chiacchiere con qualcuno durante il viaggio di ritorno dal lavoro.
Altro fatto degno di nota, risalente ormai a settembre, è stato che il governo finlandese ci ha finalmente esentato dalla quarantena, dopo oltre sei mesi in cui noi frontalieri venivamo equiparati più o meno a degli untori.

I maligni dicono che ci sono volute le dimissioni del ministro torniese Kulmuni per smuovere questo nodo fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni.

Di recente Tornio, nel suo sonnacchioso e grigio autunno, è passata alla ribalta nazionale per essere la città più contagiata dal corona virus. Il municipio e le autorità sanitarie hanno reagito con zelo, vietando le riunioni e incoraggiando le persone a non prendere parte a feste e cene di pikkujoulu, l’ennesima tegola sulla testa di noi imprenditori del turismo e della ristorazione. Restiamo fiduciosi in attesa (vana?) dei sussidi promessi ormai una stagione fa dai ministri Lintilä e Vanhanen.

Ma soprattutto, le misure prese dai comuni della zona riguardano la chiusura di biblioteche, impianti sportivi, musei, spazi per giovani e di tutte le attività di gruppo che coinvolgono sia adulti che bambini.

E qui non va bene, cari signori del comune di Tornio. Avete tenuto le scuole aperte (sacrosanta decisione): per quale motivo vietate gli allenamenti di hockey su ghiaccio e nuoto, dove i genitori già non possono entrare? I bambini possono leggere tutti insieme a scuola, ma non possono andare a prendere libri in prestito dalla biblioteca: perché? Non c’è una spiegazione a queste scelte illogiche tranne la accidia, peccato capitale. Chiudere, come ci ha insegnato la scorsa primavera, è facilissimo. Più difficile, ma sempre ampiamente fattibile ed estremamente sicuro (come confermato da tutti gli studi) è tenere aperto. Ci sono, certo, delle minime regole da rispettare, ma se lo riusciamo a fare, con assoluto successo, nelle scuole, non vediamo perché non ci si possa riuscire durante un corso di pianoforte o una sessione di danza.

Foto da lapsenoikeudet.fi

In occasione della ricorrenza della giornata mondiale dei diritti dei bambini, per cui è stato promulgato anche l’innalzamento della bandiera finlandese, il comune di Tornio e il distretto sanitario di Länsi-Pohja hanno dato sicuramente un segnale nella direzione sbagliata. Confidiamo che certe decisioni non vengano più prese, per nessun motivo, e che si trovi invece un modo di far vivere almeno ai nostri figli una vita normale.

Vi lascio con un link al bellissimo video girato alla scuola materna frequentata da mia figlia in occasione della giornata mondiale dei diritti del bambino.