Luci e suoni di Finlandia a Parigi

Nel marzo 2022 Parigi si è colorata di sfumature finniche: dopo lo splendido paesaggio di Gallen-Kallela esposto alla fondazione Vuitton nell’ambito della mostra di immenso successo della collezione Morozov, anche la scena musicale si tinge di bianco e azzurro (e blues).

La Finlandia infatti non produce solo band heavy metal, ma anche blues, e più precisamente quello melodico e jazz di Ina Forsman. La brava e bella cantante di Helsinki si è esibita al Jazz Club di Parigi davanti ad un pubblico caloroso ed entusiasta, alternando i suoi pezzi con altri notissimi, da Summertime a Feeling good, dimostrando la versatilità della sua voce.

Ina Forsman, foto facebook

Ma anche l’occhio vuole la sua parte, e i parigini che ancora non conoscono i paesaggi finlandesi possono andare al Museo Jacquemart-André per ammirare quelli dipinti da Akseli Gallen-Kallela. Questa però non è certo la sua prima apparizione parigina: il pittore infatti soggiornò nella capitale francese a varie riprese.

Una prima volta, dopo gli studi presso l’accademia privata di Adolf von Becker, si trasferisce a Parigi tra il 1884 e il 1889 per studiare presso l’Académie Julian, l’Atelier Cormon e altre scuole.

Durante questo soggiorno realizza disegni caricaturali e ritratti degli amici, per esempio dell’altro grande pittore finlandese Albert Edelfelt, che si trovava a Parigi già da qualche anno.
Presenta le sue opere all’Esposizione Universale del 1889, in particolare quelle dipinte a Ekola, ispirate alla vita rurale.
Trionfa poi all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 con gli affreschi monumentali che ornavano l’interno del padiglione finlandese, ed espone di nuovo a Parigi nel 1909.

Interno del padiglione finlandese, Parigi 1900

Nei suoi anni di studio a Parigi, Gallen-Kallela dipinge la vita bohémien, ma gradualmente la natura, i paesaggi selvaggi e la popolazione della sua Finlandia esercitano un richiamo a cui gli è impossibile resistere.

Anche se è soprattutto famoso per le illustrazioni del Kalevala, Gallen-Kallela ha saputo rappresentare la sua terra con un lirismo incomparabile. Ha ancorato il suo lavoro a una natura selvaggia di maestosa bellezza, seguendo il dispiegarsi delle stagioni, prendendo come motivo le foreste e gli innumerevoli laghi finlandesi. I suoi paesaggi vibrano di tutta la potenza degli elementi naturali in quanto abitati da forze ancestrali.

Lago Ruovesi, 1896

Se le opere di Gallen-Kalella erano già state presentate a Parigi in questi ultimi decenni in occasione di mostre tematiche, incentrate sull’arte finlandese o nordica, è stata la grande retrospettiva a lui dedicata dal Museo d’Orsay nel 2012 che ha permesso al pubblico parigino di scoprire tutta la sua carriera.

Adesso la mostra Miti e natura, attraverso quasi 70 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, inclusi prestiti eccezionali dal Museo Gallen-Kallela di Espoo, illustra un aspetto dominante del suo lavoro che attraversa l’intera sua carriera, ovvero il tema della natura e del paesaggio finlandesi.

Ed è proprio all’amico con cui Gallen-Kallela ha condiviso parte dell’avventura parigina che la capitale francese consacra il terzo capitolo di quest’omaggio alla Finlandia: la nuova mostra monografica Luci di Finlandia, organizzata con il museo Ateneum di Helsinki, è interamente dedicata ad Albert Edelfelt. Un centinaio di opere permettono di ripercorrere l’evoluzione della sua carriera e di mostrare come questo artista abbia largamente contribuito al riconoscimento dell’arte finlandese di fine Ottocento.

Edelfelt, come molti della sua generazione, va a Parigi per avviare la sua carriera, e lì frequenta la Scuola Nazionale di Belle Arti tra il 1874 e il 1878. Ci resterà per molti anni.

Il suo ritratto di Louis Pasteur fu particolarmente acclamato al Salon del 1886, e gli guadagnò la Legion d’Onore. Pur vivendo in Francia, continua a viaggiare in Finlandia ogni estate e dedica grandi composizioni sensibili ai suoi paesaggi e tradizioni.
Il suo stile che mescola impressionismo e realismo viene subito notato e ha un notevole successo a Parigi, inclusa una medaglia d’oro all’Esposizione Universale del 1889.

Funerale d’un bambino, 1879

Gli piace particolarmente dipingere le scene rurali e le tradizioni della sua terra natale, immagini che spesso ottengono successo nei salotti d’arte parigini. Le sue opere si distinguono in particolare per i colori e la maestria tecnica del pittore, che sa giocare con le luci per sublimare un paesaggio.
Questa retrospettiva parigina è la prima ad essere dedicata a questo maestro che ha lasciato un segno indelebile nella scena artistica nordica.

Non bisognerebbe dunque stupirsi se quest’estate un maggior numero di parigini visiterà la Finlandia: questi artisti sono sicuramente capaci di accendere nel cuore di chi visita le loro mostre la voglia di ammirare con i propri occhi la splendida natura finlandese (e per facilitarli da quest’inverno AirFrance propone non solo voli diretti per Helsinki ma anche per Rovaniemi!).

( Per le foto utilizzate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)