L’ Artico raccontato per immagini

Al Museo di Roma in Trastevere fino al 4 settembre

È aperta dal  27 maggio fino al 4 settembre al  Museo di Roma in Trastevere l’iniziativa Arctic Tales che propone due narrazioni fotografiche realizzate da Valentina Tamborra e un ciclo di eventi dedicati alla scoperta dell’Artico, dal punto di vista antropologico, culturale e sociale.

I due servizi fotografici di Valentina Tamborra, intitolati “Skrei – Il Viaggio” “Mi Tular – Io sono il confine”, sono nati dall’esigenza della fotografa di indagare i confini e la scoperta di territori del Nord della Norvegia. In questo suo percorso professionale Tamborra indaga il concetto di confine sotto diverse chiavi interpretative, analizzandolo come frontiera fisica, sociale e culturale.

I reportage toccano temi fondamentali quali cambiamento climatico, sostenibilità, inclusione, rispetto delle culture, preservazione della memoria, tradizione e linguaggio. “Skrei – Il Viaggio”, a cura di Roberto Mutti con la direzione artistica di Giuseppe Creti, prende il nome da un’antica espressione vichinga “å skrida” che significa “viaggiare, migrare, muoversi in avanti”, ma che è anche il nome di un particolare tipo di merluzzo norvegese. Dopo essere stato esposto durante la quinta edizione del Vogue Photo Festival del 2020, “Skrei – Il Viaggio” arriva a Roma per narrare le migrazioni di uomini e animali.

Il viaggio di Valentina Tamborra ha avuto inizio nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma e nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, dove sono conservate le testimonianze della vicenda avventurosa del navigatore Pietro Querini che, sopravvissuto al naufragio della sua nave, arrivò alle isole Lofoten nel 1432 e venne soccorso dai pescatori locali dai quali apprese i metodi di conservazione del merluzzo, che esportò a Venezia al suo ritorno. Questo viaggio legherà profondamente l’Italia e la Norvegia, segnando le sorti culinarie dello stoccafisso nella tradizione italiana.  Con questo progetto la fotografa rende omaggio a Roma e Venezia, arrivando alle isole norvegesi Lofoten, cuore del suo reportage di cui celebra le storie di uomini, volti, luoghi e tradizioni antiche e moderne, che diventano motivo di scambio e incrocio di mondi.

Con “Mi Tular – Io sono il confine”, a cura di Giuseppe Creti, Valentina Tamborra si sposta nelle Isole Svalbard, un lembo di terra ghiacciata incastonato nel Mar Glaciale Artico, dove orsi polari e persone si contendono un confine invisibile. La parola “Tular”, che in antico etrusco significa “Io sono il confine”, riporta alla mente il mito dell’Ultima Thule, l’ultima isola al di là del mondo conosciuto. Le Svalbard — isole dove in inverno la temperatura scende fino a -30°, la luce è un miraggio che dura poche ore al giorno e il numero di orsi polari è uguale al numero degli abitanti — sono da sempre note per essere un luogo inospitale per l’uomo. Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: le persone che decidono di rimanere sono sempre più numerose. Ad oggi, si contano circa 3000 abitanti e 3000 orsi polari, e sono 40 le nazionalità presenti sull’arcipelago.

L’autrice osserva più da vicino chi sono le persone che hanno deciso di stabilirsi in questo remoto angolo di mondo, da loro stesse definito una “bolla”. In questo avamposto umano ai confini del Polo Nord s’incrociano storie apparentemente lontanissime fra loro: uomini e donne provenienti da ogni angolo del mondo vivono qui, fianco a fianco, in un miscuglio pacifico di lingue, culture, etnie e religioni. Dove la natura è letale, l’essere umano deve trovare un nuovo equilibrio per sopravvivere. I soggetti ritratti sono scienziati; allevatori di cani da slitta; filosofi che fanno gli idraulici; cuochi che aprono ristoranti di classe con la più grande selezione di vini in Europa in un luogo dove l’alcol è razionato; un minatore, uno degli ultimi, che nel tempo libero scrive fiabe per bambini: uomini ambiziosi che, in questo luogo remoto provano a custodire una memoria universale avviando un progetto enorme, l’Arctic World Archive, la più grande “biblioteca/archivio” di tutto il sapere umano all’interno di una miniera dismessa.

Le Svalbard sono la sede di molte attività di ricerca, tra cui anche dell’università più a nord del mondo, il Norwegian Polar Institute, diretto fino al 2021 da un uomo appassionato e coraggioso, che ha deciso di raccontare e difendere la bellezza delicata e maestosa dell’Artico: Kim Holmén. Holmén ha ricoperto molti ruoli nella ricerca alle Svalbard negli ultimi trent’anni. Oggi è drofessore associato all’UIT, l’Università Artica della Norvegia, che si trova a Tromsø. Di seguito il programma di appuntamenti ospitati presso la Sala Multimediale del museo, che saranno comprensivi di visita alla mostra.

Valentina Tamborra, da twitter

È stato proprio Kim Holmén – insieme al Presidente SIOI Franco Frattini ed a Valentina Tamborra – uno dei protagonisti al primo evento di ARCTIC TALES, dal titolo Sustainable communities, che si è svolto venerdì 27 maggio. Gli appuntamenti con ARCTIC TALES proseguono martedì 7 giugno dalle ore 17 alle 19 con Global Ocean Panel,un incontro in lingua inglese con Henrik HarboeNorway’s Special Envoy Oceans, il direttore della divisione Pesca e Acquacoltura della FAO, e altri esperti in materia. L’evento è realizzato in occasione dell’Anno Internazionale della pesca artigianale e dell’acquacoltura.

Il 22 giugno il Museo di Roma in Trastevere ospiterà, dalle ore 17,30 alle 19,30, anche un importante incontro: An Introduction to Sámi Contemporary Art: from the Venice Biennale till the history behind con Kristoffer Dolmen, Direttore del Sámi Dáiddaguovddáš, Centro di Arte Contemporanea Sámi, che offrirà uno sguardo generale e presenterà al pubblico la scena e la storia dell’arte contemporanea Sámi, in occasione della realizzazione del Padiglione Sámi per la 59. Biennale di Venezia. In apertura di serata Valentina Tamborra proporrà il suo nuovo progetto fotografico “Ákhát – TerraMadre”, dedicato proprio a questa popolazione. Il percorso della fotografa culminerà in questo terzo capitolo Artico “Ákhát -TerraMadre”, che compone la trilogia dell’artista legata ai popoli che vivono oltre il Circolo Polare Artico, ossia il popolo nativo dei Sámi.

Roma: Museo di Roma in Trastevere – Piazza S. Egidio 1b

Orari: dal martedì alla domenica ore 10 – 20; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Per informazioni: +39 060608 

Sito ufficiale: http://www.museodiromaintrastevere.it

(Le foto utilizzate sono di Valentina Tamborra)

Gianfranco Nitti
Giornalista e membro italiano dell'Associazione della Stampa Estera, visita regolarmente la Finlandia, in particolare la Lapponia, di cui scrive da anni.