“Tripla: World Wide Dance” all’Opera di Helsinki

Terza edizione dello spettacolo con tre coreografi in scena

Earthborn, chor. Fei Bo

Sembra proprio funzionare la proposta di tre spettacoli ideati da tre coreografi differenti che vanno a riempire la serata all’Opera Nazionale per due ore e mezza. La proposta Tripla è giunta alla sua terza edizione (la prima Tripla: McGregor, Balanchine, Robbins del 2019; la seconda: Made in Finland – Nuutinen, Kvarnström, Saarinen del 2022) e ha visto sulla scena Heatscape dell’americano Justin Peck, Earthborn del cinese Fei Bo e Dust del britannico Akhram Kahnin. Tutti insieme sul palcoscenico per Tripla: World Wide Dance fino al 22 ottobre prossimo.

Se applichiamo il paradosso della primogenitura dell’uovo o della gallina a Heathscape di Peck, possiamo dire che danza e musica sono nati insieme da una separazione di un’unica cellula. Principalmente tecnica classica sporcata con elementi del modern-contemporaneo, questa pièce cattura l’attenzione per la leggiadria e la bravura dei danzatori nel rispettare pause, accenti e musicalità, e per le geometrie precise, lineari e di effetto. Nella terza parte spicca la personalità sempre in crescita del giovane Atte Kilpinen, che lascia trasparire la bellezza, la spensieratezza e la quasi noncuranza con la quale i professionisti danzano. Forse è vero quello che si dice, che per fare tua la tecnica, la devi perdere. Così tanto tua, che è parte inscindibile di te e della tua personalità.

L’ispirazione per Heathscape è venuta a Justin Peck dai murales Miami life nel quartiere di Wynwood. Le musiche sono di inizio ‘900 del compositore ceco Bohuslav Martinůn del suo Concerto per piano e orchestra. Nonostante i suoi 32 anni, Peck ha già creato più di 40 spettacoli ed è coreografo principale al New York City Ballet dal 2014.

Un trailer alternativo è disponibile qui:

L’inizio di Earthborn promette un finale assolutamente differente rispetto a quello che lo spettatore vede sul palco a fine creazione.

Un uomo solo in una gabbia di luce che poco a poco si allarga, presentando un gruppo di uomini-automi. La danza dura, ritmica e incalzante fa pensare ad una prigione, dove il ruolo di prigioniero e guardie-carnefici si alterna fino a quasi fondersi. Il rigore con cui i movimenti vengono eseguiti ha un che di militaresco, sorta di Educazione siberiana che non lascia spazio al pensiero individuale, che tende a dileguarsi per poi finire in un oblio. Oblio? Forse no.

Una cantante d’opera accompagnata da una fisarmonica accompagna come Virgilio l’anima del Prigioniero in un altro mondo. La cantante, con la sua musica celtica che fa pensare ai cicli arturiani, fa danzare delle figure che ricordano delle ninfe. Il Prigioniero viene liberato dal suo oblio da una di loro, della quale si innamora proprio come succede nei balletti romantici, dove mondo terreno e mistico si incontrano.

A mano a mano che la danza procede, in realtà si regredisce alle origini. Così i carcerieri diventano lembi di terra che ricoprono il corpo senza vita della ninfa, riportando il Prigioniero agli antipodi. In fondo, le ninfe non sono creature nate dalla fantasia ?

Earthborn di Fei Bo è un lavoro su commissione del Balletto Nazionale Finlandese. Bo ha unito elementi del mondo globalizzato a elementi tratti da diverse culture, in una fusione di danza e realtà contemporanea. Le musiche del compositore cinese Alan Qi combinano la musica sámi in scena del Duo Vildá.

Una visione dall’interno qui:

Polvere eri, e polvere tornerai. Ma forse tutto inizia con il DNA in Dust, pièce con interessanti effetti visivi.

Avvolto dalla polvere, il corpo di Antti Keinänen assume forme che rispecchiano la pazzia e la difficoltà fisica di nascere. A questa “unica cellula” si attacca una catena di DNA che, con movimenti ondulati incalzanti, genera la Storia umana e ci porta ad un passato-presente. Sullo sfondo una trincea. Soldati che cadono al fronte, tranne uno che osservando pensa “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Donne che danzano su tamburi ritmici e riportano ad un immaginario di campi di concentramento, per poi diradarsi lentamente lasciando sul palco il soldato-foglia con una donna. Forse madre, forse moglie, o amica, compagna, figlia. Forse qualsiasi figura che rimane in contrapposizione con chi resta. Una danza molto intima, caratterizzata da sostegni, respingimenti, ricerca dell’altra persona in un abbandonarsi al destino delle proprie scelte – o di chi scelte purtroppo non ne ha. Immergendosi nella contemporaneità, forse sarebbe stato meglio annullare il “femminile” e il “maschile” della coppia con costumi neutri, e porre maggiormente l’enfasi sull’aspetto emotivo.

Bravissimi Salla Eerola e Michal Krčmář, che hanno dato vita scenica alla creazione di Kahn ispirata alla Prima guerra mondiale, accompagnati da una registrazione recuperata dalla compositrice inglese Jocelyn Pook con una intervista e una canzone di un soldato poco prima della sua caduta al fronte.

Akram Khan è un coreografo inglese di famiglia originaria del Bangladesh. Le sue creazioni uniscono danza contemporanea e danza bangladese kathak. La cooperazione con Pook è alla sua terza prova, mentre Dust è stata la prima creazioni per danzatori di balletto classico.

Dust trailer:

https://oopperabaletti.fi/stage24/dust-traileri/

Gli italiani sul palco:

Stefania Cardaci-Krčmář, Heathscape

Federico Bruccoleri, Heatscape

Francesca Loi, Earthborn

Alfio Drago, Earthborn e solista in Heathscape 20.10.2022

Martin Nudo solita in Heathscape 22.10.2022

Giuseppe Martino, solista in Dust 22.10.2022

Tripla – World Wide Dance è sul palco dell’Opera ancora giovedì 20 Ottobre ore 19:00 (Alfio Drago solista in Heathscape) e Sabato 22 Ottobre ore 14:00 (Martin Nudo solista in Heatscape e Giuseppe Martino solista in Dust).

La diretta di Heatscape e Earthborn di giovedì 20 ottobre inizia alle ore 18:40 su Stege24, non includendo Dust. https://oopperabaletti.fi/live/world-wide-dance-heatscape-earthborn/

(Foto del titolo da “Earthborn di Sakari Viika, rondo.fi. Per le immagini utilizzate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)