Erja Lyytinen a Parigi

Successo internazionale dell'artista finlandese

Chi ha detto che i finlandesi sono freddi? Non certo chi ha visto il concerto di Erja Lyytinen la settimana scorsa alle porte di Parigi. La chitarrista-cantante-compositrice finlandese si è esibita nella sala Paul B. di Massy. Con la sua energia e comunicatività ha acceso la serata ed entusiasmato gli spettatori accorsi numerosi.

Per chi non la conoscesse, quest’artista finlandese ha pubblicato il suo primo album nel 2002, riuscendo ad attirare l’attenzione di Carlos Santana, spingendolo a dichiarare che “Erja Lyytinen rappresenta il futuro”. Anche Robert Plant crede in lei, e le fa aprire un suo concerto nello stesso anno. A questo primo album ne seguono altri, e nel 2017 riceve il premio come miglior chitarrista blues (davanti a Joe Bonamassa!) agli European Blues Awards. Nel 2022 esce il suo nono album “Waiting for the daylight”. Il suo marchio di fabbrica è la sua tecnica slide, che rende la sua musica unica, ma anche la sua voce calda e potente.

Se si pensa al blues, possono venire in mente immagini di grandi cantanti come Billie Holiday. Ma quello di Erja Lyytinen è molto diverso, un electric blues contemporaneo, caratterizzato dall’uso della chitarra elettrica e in generale di strumenti amplificati, e da ritmi più veloci e rock.
Anche il suo look è decisamente rock: a Parigi si è presentata sul palco avvolta da una tuta nera aderente con strappi e pizzi trasparenti.

Nata nel 1976 a Kuopio, ha cominciato a suonare la chitarra e comporre canzoni quando aveva 15 anni, perfezionando la sua tecnica alla Malmö Musikhögskolan, alla Sibelius Academy, alla Kobenhavn Rytmisk Musikkonservatorium e infine alla Musician’s Institure of Technology di Los Angeles.
In patria si è fatta conoscere per le sue apparizioni su MTV3 nella serie Kulkuri ja Kaunottaret nel 1999. Qui la musica era soprattutto del genere schlager, pop e sentimentale, un genere non proprio nelle sue corde.
Nel 2005, dopo aver suonato con vari artisti blues, ebbe l’opportunità di incidere negli Stati Uniti il suo primo album internazionale, “Pilgrimage”.

Nel 2006, nel suo album successivo, “Dreamland Blues”, si evidenzia la sua tecnica slide, e lo show radiofonico Bluesministeri su YLE lo elegge album dell’anno.
Nel 2012 torna in televisione in Finalndia, nel programma Strictly come dancing su MT3.
Nel 2014 ottiene un importante riconoscimento internazionale: il suo album “The sky is crying” viene nominato Best European Blues Album of the Year, e la rivista britannica Blues Matters! le assegna il secondo posto della classifica International Solo Artists. L’anno seguente viene votata dalla stessa rivista International Solo Artist #1. Nello stesso anno in Finlandia riceve il titolo di Artista dell’Anno nei Finnish Blues Awards.

In questi anni ha fatto numerosissimi tours in Finlandia e all’estero, in cui ha l’occasione di suonare con i più grandi e conosciuti artisti della scena blues rock, fino al concerto a Kaisaniemi nel 2018 con Carlos Santana. (Qui un video dell’evento)

A Helsinki con Santana (2018)

Nel 2019 le è stato assegnato dal quotidiano Savon Sanomat il premio Savonmuan Hilima, assegnato annualmente ad artisti, ricercatori e altre figure di spicco del Savo. Erja Lyytinen è stata la prima artista rappresentante un genere musicale popolare come il blues rock ad averlo ottenuto.

Neanche la pausa forzata della pandemia ha fermato la sua creatività: l’album “Lockdown Live 2020” vede la luce e pubblica il libro “The Blues Queen”.

Il suo ultimo album “Waiting for the daylight” uscito l’anno scorso è stato registrato tra un concerto e l’altro, in un periodo artisticamente molto attivo per la chitarrista e cantante.
In questo album si ritrovano molti dei temi che le sono cari, come il tributo alla musica degli anni ’60-’70, il progressive rock delle band di quegli anni (Pink Floyd, Led Zeppelin, Jefferson Airplane etc.), ma anche temi più intimi, come quello dei lutti e della perdita dell’amore.

Con questo palmares non c’è da stupirsi quindi che la sala parigina fosse praticamente piena, e che alcuni fan sfoggiassero addirittura t-shirt con la sua immagine.

A Parigi, dopo aver scaldato il pubblico con i suoi pezzi, ha regalato un’interpretazione molto personale de “La vie en rose”, che non ha mancato di far piacere ai suoi ammiratori francesi.
Il pubblico, composto in parti uguali da uomini e donne, era in buona parte brizzolato. Oggi, infatti i più giovani seguono più rap e trap che rock e blues. Questo però non ha tolto nulla alla calorosissima accoglienza e all’entusiasmo manifestato per tutta l’ora e mezza di ottima musica che Erja ha regalato al suo pubblico. Entusiasmo che lei ha pienamente corrisposto, con grandi sorrisi, inviti a battere le mani a tempo per partecipare alla performance e una sessione di firma di dischi e CD nella hall della sala a fine concerto.

Con Iiro Laitinen (sinistra) e Tatu Back (a destra)

Nel concerto è stata accompagnata dal batterista Iiro Laitinen, il bassista Tatu Back, e il tastierista Harri Taittonen, gli stessi musicisti con cui ha inciso l’ultimo album.

Per chi volesse vederla prossimamente, le prossime date sono 23 luglio, a Oulu, poi in Germania, il 17 settembre a Bonn, il 19 a Erfurt e il 2 a Kellinghusen, seguite da Leister (UK) l’8 novembre.

(Per le foto utilizzate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)