A metà tra un rituale frenetico e una vigilia di distruzione, Transit porta sul palco danzatori di tutte le età che contribuiscono alla riuscita dello spettacolo, giovandosi della grinta dei più giovani e dell’esperienza dei più esperti.
Lo spettatore viene immediatamente risucchiato in un limbo, per effetto di suoni provenienti dallo spazio, che lasciano poi il posto ad un’alternanza di musica orchestrale ed elettronica.
La scenografia è un cerchio magico incombente sui danzatori, che a tratti diventa stargate di passaggio tra il qui e ora e la distruzione incombente. Una danza a tratti compulsiva che trasforma i danzatori in automi-marionette, che si plasmano quando il rituale si avvicina alla compiutezza, senza apparentemente mai raggiungerla.
Il limbo spaziale viene ritrovato alla fine, quando lo stargate sparisce e lascia il posto alla moltiplicazione cellulare, che in seguito genera piccoli frammenti di meteoriti che impercettibilmente sbocciano in piante fantastiche.
Un cerchio che inizia e finisce, e che ricorda all’uomo che la sua vita non è altro che un viaggio, che lui è solo in transito.
Con la loro padronanza del corpo, della tecnica e dell’esperienza, David Scarantino e Natasha Lommi si distinguono all’interno dell’ensemble e mantengono alte le aspettative del pubblico e il livello della compagnia.
Transit vede la luce nel 2020 con premiere all’Opera di Malmö data la co-produzione con Skånes Dansteatern, mentre Helsinki dovrà aspettare l’estate del 2021 con l’Helsinki Festival.
Coreografia & concetto: Tero Saarinen
Musica: Sebastian Fagerlund, trilogia Drift, Stonework, Water atlas
Sound design & musica elettronica: Tuomas Norvio
Video: IC-98 (Visa Suonpää & Patrik Söderlund)
Costumi: Teemu Muurimäki
Luci: Minna Tiikkainen
Trailer https://vimeo.com/649025432
(Foto del titolo: Kai Kuusisto 2021)