Corpi funambolici alla Tanssin Talo

Precarietà dell’equilibrio e convenienza di superare i propri limiti

Lo scorso settembre alla Tanssin Talo la Compagnie de Chaillot ha tenuto il pubblico col fiato sospeso (letteralmente) con uno spettacolo dominato da rischio, vertigine e paura: Corps Extrêmes.

Un funambolo sospeso che attraversa diagonalmente il palco la cui sola scenografia è un muro da arrampicata, si presenta come il Deus-ex-machina dello spettacolo. L’incipit ci propone sensazioni a metà strada tra l’aspetto più fisico del movimento su una fune e quello più profondo collegato a emozioni e sensazioni provate durante quel pericoloso percorso: nell’uno e nell’altro caso a contare è l’equilibrio.

Una combinazione di Rischio, Vertigine e Paura che nonostante tutto spinge a sfidarsi ed esplorarsi continuamente, esternando le proprie paure e i pensieri più intimi. Ed è da questa altezza fisica e metaforica che il protagonista si mette comodo, ed inizia ad osservare il mondo al di sotto, fatto di persone più piccole che tentano, con i metodi a loro disposizione, di raggiungere quella triade, quasi ad elevarsi ad un livello superiore della coscienza umana.

Ed ecco allora acrobazie, salti nel vuoto, prese, scalate e tentativi di innalzarsi al Deus che li osserva, e che fa il minimo indispensabile allungando appena una mano, finendo poi per andarsene lasciando la fune sospesa come a ricordo di sfide ancora da affrontare. E così il piccolo mondo infero continua la sua scalata verso quell’altezza metaforica che sembra irraggiungibile, vedendo aumentare sempre più le difficoltà delle proprie acrobazie, fino ad interrogarsi: e se la paura prendesse il sopravvento, facendoci cadere? Ecco allora proiettato in scena il video di una scalatrice, mentre una donna reale scala la parete, a raddoppiare la potenza dell’immagine che racconta di una caduta.

Sarà proprio a causa di questo racconto-riflessione che il Deus ex-machina ricompare sulla fune scendendo poi fisicamente fino a raggiungere quel piccolo mondo di quaggiù, come abbassandosi al suo livello, quasi a chiedersi o chiederci cosa lega il triangolo Rischio, Vertigine e Paura e la consapevolezza di una probabile morte imminente, per caduta, causata dal desiderio di spingersi sempre oltre.

Rachid Ouramdane, foto Julien Benhamou

Chaillot – teatro nazionale della danza ha sede in un edificio Deco di Parigi a ridosso della Torre Eiffel. Sin dalla sua apertura nel 2021 per volere del coreografo ed attuale direttore Rachid Ouramdane, è stato luogo di incontro di diverse personalità artistiche che realizzano progetti con al centro la Persona, dando vita al cosiddetto Chaillot Spirit. Tra i progetti degni di nota rientrano il Chaillot Colos che accoglie giovani che non possono permettersi le vacanze estive e che vengono avvicinati alla danza, allo spettacolo e ai laboratori di acrobatica; e il Chaillot Olympiques per le Olimpiadi di Parigi 2024, un progetto interamente dedicato ad arte e sport. L’idea era quella di far dialogare tra loro atleti di alto livello, artisti ospiti e studenti di scuole secondarie e superiori su un tema al giorno. Le proposte includevano “Esplorare/superare i propri limiti attraverso il metodo Gaga” con i danzatori della Batsheva Dance Company di Ohad Naharin e “Calcio, giochi e implicazioni” con Pierre Rigal e la Compagnia Derniere Minute.

Tanssintalo https://www.tanssintalo.fi/ohjelma/rachid-ouramdane-corps-extremes

Programma di sala per approfondimenti : https://www.tanssintalo.fi/uploads/Kasiohjelma-4s-Chaillot.pdf

Teatro Chaillot https://theatre-chaillot.fr/en/corps-extremes

(Le foto sono riprese dalla pagina Fecebook di Tanssin talo. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)