Ottantacinque anni fa l’Unione Sovietica attaccava la Finlandia lungo l’intera linea del suo fronte orientale. Durante la cosiddetta “Guerra d’Inverno”, il piccolo Paese nordico rispose all’attacco con un fronte unito difendendo eroicamente le proprie case e la propria libertà, resistendo alla potenza sovietica per 105 giorni. La cooperazione e la determinazione consentirono l’impossibile e la Finlandia mantenne la propria indipendenza.
Oggi, l’URSS non esiste più, ma chi governa la Russia non è meno pericoloso ed infido di chi aveva il timone sovietico e per questo motivo i finlandesi non hanno mai sottovalutato le operazioni e le azioni del loro ingombrante vicino.
A quasi tre anni dall’invasione dell’Ucraina, che ha rinfocolato un conflitto che si trascina da 10 anni, la Finlandia ha dovuto provvedere a sviluppare misure che non aveva intrapreso nemmeno dopo esser entrata nell’Unione Europea, nel 1995. Abbandonando il pluridecennale sistema di neutralità attiva, ben gestito dall’allora Presidente Kekkonen, nell’aprile 2023 è diventata a pieno titolo membro della NATO.
Il Presidente Sauli Niinistö aveva espresso preoccupazioni riguardo all’affidabilità di Vladimir Putin, soprattutto in relazione alla sicurezza e alla politica estera. In diverse occasioni, Niinistö ha sottolineato come le azioni della Russia, in particolare l’invasione dell’Ucraina, abbiano cambiato radicalmente la situazione della sicurezza in Europa e abbiano reso la Russia un partner meno prevedibile. Il Presidente finlandese ha anche evidenziato che la Finlandia ha dovuto riconsiderare la propria posizione di sicurezza a causa delle minacce e delle azioni aggressive della Russia. Sebbene non abbia dichiarato esplicitamente che Putin non fosse più affidabile, le sue dichiarazioni implicavano una forte sfiducia nelle intenzioni e nelle azioni del presidente russo. E questa atmosfera ha certamente causato la decisone di entrare nell’Alleanza Atlantica, seguita nel 2024 dalla Svezia, la cui neutralità era durata oltre due secoli.
A sua volta il successore di Niinistö, Alexander Stubb, è stato meno diplomatico nella valutazione di Putin, esprimendo una forte sfiducia nei suoi confronti: in diverse interviste, Stubb ha dichiarato di non fidarsi del leader russo, descrivendolo come esclusivamente interessato all’espansione territoriale di tipo imperialistico e ricordando le azioni aggressive della Russia, come l’invasione della Georgia nel 2008, l’annessione della Crimea nel 2014 e l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Stubb ha anche sottolineato che Putin utilizza la paura come arma, definendolo “inumano” per questo motivo. Queste valutazioni riflettono una visione molto critica e preoccupata delle intenzioni e delle azioni del presidente russo.
Alla luce di questo clima bellicista innescato in Europa da Putin, i Paesi Nordici, come gruppo abituato alla stretta cooperazione in molti settori, sta potenziando anche aspetti specificamente legati alla difesa ed alla sicurezza. Infatti, ministri dei vari governi e i loro vice responsabili della preparazione e dell’approvvigionamento civile nei paesi nordici si sono incontrati a Oslo il 28 novembre scorso. L’incontro si è svolto in circostanze nuove, con tutti i paesi nordici ora membri della NATO. La Finlandia era rappresentata all’incontro dalla ministra degli Interni Mari Rantanen, che ha dichiarato come “dobbiamo essere preparati a minacce di ogni tipo, con una pianificazione congiunta della preparazione civile e della cooperazione tra le autorità civili nordiche che corrisponda ad accordi già in atto per la difesa militare. Ciò include aspetti come la comunicazione reciproca e l’impegno in esercitazioni congiunte”.
Sono previsti anche piani per rafforzare la cooperazione civile-militare nordica in ogni circostanza.
La ministra Rantanen ha affrontato anche le questioni dell’influenza ibrida e della protezione delle infrastrutture critiche, sottolineando che i paesi nordici devono essere preparati a contrastare tale influenza e alle relative contromisure, spiegando che “i vantaggi di una stretta cooperazione nordica e internazionale includono la formulazione di uno scenario comune e la condivisione delle informazioni”. Fortunatamente, è stato precisato, l’impatto pratico dei recenti danni ai cavi delle telecomunicazioni tra Finlandia e Germania è stato minimo.
La Finlandia presiederà il Gruppo Haga nel 2025
Nell’aprile 2009, i ministri nordici responsabili della protezione civile e della preparazione si incontrarono nel Palazzo Haga a Stoccolma per discutere su come rafforzare la loro cooperazione con l’obiettivo di approfondire e ampliare la cooperazione nordica nell’ambito della protezione e della preparazione civili, e in quell’occasione venne adottata la prima dichiarazione “Haga” (Haga I). Quattro anni dopo, nel 2013, seguì la seconda dichiarazione “Haga” (Haga II) sotto la presidenza svedese. Da allora il Gruppo Haga per la cooperazione nordica nella preparazione alle crisi ha riunito i ministri responsabili della preparazione e della fornitura civile a intervalli regolari Questa cooperazione è sempre più importante nell’attuale situazione di politica di sicurezza, che è stata notevolmente esacerbata dall’invasione russa dell’Ucraina.
La Finlandia presiederà il Gruppo Haga nel 2025, con l’obiettivo di promuovere una collaborazione ancora più stretta tra le autorità pubbliche nordiche responsabili della preparazione e protezione civili. Cercherà inoltre di rafforzare la cooperazione civile-militare e interdipartimentale.
La preparazione civile si riferisce alle misure adottate da varie autorità pubbliche per garantire le funzioni vitali della società, le forniture di base per la popolazione e la capacità funzionale del governo in caso di crisi. Le responsabilità per la preparazione civile del Ministero dell’Interno includono i servizi di soccorso e la difesa civile. La Finlandia ha una notevole esperienza nella ideazione, preparazione e gestione di strutture e sistemi per la tutela civile in tempi di rischi di conflitti ed è diventata quasi una fonte preziosa di competenze in tali campi.
(Foto del titolo: soldato finlandese a Kemijärvi nel 1940. Wikimedia)