Abbas Bahmanpour è Imam del centro culturale islamico Resalat di Mellunmäki. Un quartiere all’estrema periferia nord-orientale di Helsinki, circa 9.000 abitanti, bassi condomini costruiti in gran parte negli anni ’70 del secolo scorso, qualche casetta isolata con giardino, il capolinea della metro cittadina che ha però un record: è la stazione della metropolitana più settentrionale del mondo. L’abbiamo incontrato insieme con suo padre Madjid Bahmanpour, curatore per il Resalat di mostre ed eventi culturali di origine persiana.
Abbas, nato a Tehran nel 1986 da madre finlandese e padre iraniano, è il primo Imam in Finlandia di origini finniche. Perfettamente bilingue, parla anche un ottimo inglese e l’arabo classico. Ogni giovedì sera e venerdì mattina, è possibile assistere alle sue lezioni sulla religione islamica in lingua finlandese. Madjid Bahmanpour, famoso cinematografo in patria e curatore dell’aspetto culturale del centro Resalat, organizza costantemente incontri, mostre, aste di tappeti e presentazioni di ospiti di origini persiane da tutto il mondo.
Imam Abbas, ci racconta come è nato il centro Resalat?
Il centro Resalat (“profezia” in lingua persiana ) è nato come risposta alla richiesta di un luogo di preghiera per la comunità musulmana sciita in Finlandia. La confraternita, composta principalmente da fedeli di origini iraniane e provenienti da territori appartenenti all’antica Persia come l’Afghanistan, ha personalmente contribuito economicamente alla costruzione del centro Resalat. Prima della sua fondazione, i fedeli si riunivano in varie abitazioni private, con ovvi problemi logistici.
Fu quindi fondata 20 anni fa la prima sede in una sala di preghiera nel centro commerciale di Lajasaalo. Nel 2010 si decise, in conseguenza del’aumento continuo dei suoi adepti, l’acquisto della sala odierna, assai più capiente, a Mellunmäki.
Al momento la comunità conta centinaia di iscritti e moltissimi visitatori musulmani o semplicemente interessati alla cultura persiana. Il numero più alto di visitatori si registra durante il periodo dell’Ashura, la più grande e sentita festività del calendario islamico sciita. In questo periodo la comunità ricorda il doloroso martirio dell’ Imam Hussein, nipote del profeta Maometto ed Imam sciita. Questo lutto è diventato simbolo della lotta contro l’oppressione e del coraggio della richiesta per i propri diritti, anche in inferiorità numerica contro il nemico.
Quali titoli ha conseguito?
Ho conseguito la laurea triennale in teologia tra Londra e Damasco, tramite un progetto di collaborazione tra la International Mustafa University e quella del Middlesex. Il programma era un progetto multi-modulare di teologia e di hawza, ossia un seminario in cui si studiano argomenti di tipo religioso, storico, legale e culturale legati all’Islam sciita. Al momento sto completando il mio dottorato di ricerca in storia del Corano presso l’università di Helsinki.
Quando ha cominciato a studiare per diventare Imam?
Dopo la fine della scuola superiore, ero indeciso su cosa studiare. Ero molto interessato al programma di letteratura dell’Università di Cambridge, dove erano previsti molti percorsi monografici o comunque concentrati su una sola opera alla volta. In quell momento capii che non c era nessun altro libro a cui avrei voluto dedicare tanti anni della mia vita, se non il Corano. Questa riflessione mi ha quindi spinto ad iscrivermi all’università islamica di cui abbiamo parlato precedentemente.
Una volta completati gli studi e tornato in Finlandia, sono diventato l’Imam del centro Resalat. Questa scelta è stata molto ponderata, ed èstata dettata oltre che dai miei studi anche dalla necessità della comunità di avere un leader religioso musulmano ma finlandese.
Quali sono i lati positivi e negativi di essere un Imam metà finlandese e metà iraniano?
Sicuramente è un vantaggio poter interagire con entrambe le culture: Sono abituato a lavorare in collaborazione con finlandesi e con fedeli di altre religioni, con enti ed organizzazioni finlandesi, ed allo stesso sono essere sicuro di me nel relazionarmi con persone con background culturali diversi da quello finnico.
Il lato negativo della cosa invece è la difficoltà nel capire certi aspetti culturali che influenzano il modo di agire di alcuni gruppi di stranieri. In alcuni Paesi è quasi impossibile distinguere la cultura locale dalla religione islamica: le due cose si influenzano a vicenda. Essere cresciuto in FInlandia, Paese non islamico, mi ha permesso di studiare e comprendere meglio l’Islam senza interferenze culturali.
Spesso promuovete iniziative culturali e religiose anche fuori dalla sede del Resalat. La settimana scorsa c’è stato un evento a Kamppi organizzato dal vostro gruppo giovanile, i Mahdin Nuoret. Di cosa si tratta?
L´evento è stato organizzato dai nostri Mahdin Nuoret ( “i giovani di Mahdi”. Mahdi è un Imam identificato come il Messia che apparirà alla fine del mondo, e che precederà il ritorno di Cristo sulla Terra prima della sconfitta dell’Anticristo.). Questo fa parte di un progetto che si chiama Stand4Hussein. L’idea, nata in Norvegia, è quella di condividere una cioccolata calda insieme ad uno sconosciuto, di chiacchierare insieme e di creare un legame seppure momentaneo tra le persone di religioni e nazionalità diverse. Questo in onore dell Imam Hussein di cui abbiamo parlato precedentemente: sui bicchieri di cartone in cui è servita la cioccolata calda ci sono spiegazioni sulla sua vita e sugli eventi che l’hanno segnata.
Le tazze di cioccolata dello Stand4Hussein. Foto a Cura di Sara Salmani ©
Il concetto di condividere del cibo con gli sconosciuti è molto comune nelle culture dei Paesi islamici: nel Medioriente, durante il periodo dell’Ashura, è tradizione condividere dolci e cibo insieme agli altri membri della comunità, ed in Finlandia è anche un modo “dolce” di rompere il ghiaccio tra le persone di background culturali diversi.
A quali altre iniziative interreligiose ed interculturali avete partecipato?
Una volta all´ anno, partecipiamo al Kolmen uskonnon foruumi, in cui si discutono temi religiosi con i rappresentanti delle religioni abramitiche, ossia Cristianesimo, Islam ed Ebraismo. Siamo andati in Italia nel 2015 in un tour di dialogo interreligioso internazionale, e recentemente sono intervenuto personalmente al 70simo anniversario del Finnchurch aid, dove ho parlato delle similarità tra il coraggio avuto dal Cristo e dall’ Imam Hussein. Interveniamo anche spesso in televisione per parlare di temi attuali, come recentemente su YLE Areena per parlare dell’Islam in Finlandia.
Dottor Madjid, lei si occupa invece dell’aspetto culturale del luogo. Cosa è custodito nel centro culturale Resalat?
Nel centro Resalat ci sono oggetti di valore culturale sia temporanei che permanenti. Abbiamo una biblioteca privata dalla quale studenti di lingua e cultura persiana possono prendere in prestito volumi di poesie e storia, libri di religione islamica e letteratura di vario tipo.
Una sezione della biblioteca privata del Resalat
Sui muri si possono ammirare pagine decorate del Corano, ed immagini tematiche dell’Ashura. Sono affisse anche gigantografie dei luoghi principali di culto sciita.
Abbiamo anche ospitato la celebrazione del Nawroz ( il capodanno persiano ) dell’ Ambasciata Iraniana, invitando a festeggiare con noi anche personaggi politici finlandesi ed esponenti della Polizia.
Madjid Bahmanpour
Ogni settimana abbiamo attività culturali insieme ai Mahdin Nuoret, e offriamo corsi di lingua persiana per bambini ed adulti.
In passato abbiamo ospitato anche il MEFA – Middle East Film and Arts Festival, e dei musicisti di musica tradizionale persiana.
Abbiamo anche una rivista, Salam, che si può acquistare presso il nostro centro culturale.
Gli eventi sono in lingua farsi ed in finlandese, quindi aperti a tutti. Su richiesta, è possibile anche un’introduzione in inglese.
Per il 2018-2020, abbiamo in piano una serie di mostre ed esposizioni di artigianato e di arte.
Il centro Resalat si trova a Mellunmäki, Kaunispääntie 5.
La Rondine – 20.10.2017