Nordic Happiness e massimalismo finnico al Salone del Mobile

Come ogni anno a Milano, anche quest’aprile (17-22) il mondo del design si è riunito per il Salone del Mobile e per il Fuorisalone che si espande sempre più all’interno della città. Per l’edizione 2018 il sito ufficiale Fuorisalone.it elencava quasi 1400 eventi tra cui scegliere. Tra gli espositori c’erano anche quest’anno alcuni designer e aziende finlandesi, non sempre, va detto, in rappresentanza del tradizionale stile scandivano. Se in passato il minimalismo può essere stato il tratto distintivo di un certo trend nordico, oggi la tendenza sembra diversa. Vediamo come.

Ventura Projects, allestimenti curati che si concentrano su trend e talenti emergenti, nuovi marchi innovativi di alta qualità e su nuovi processi e metodi di produzione, si sono spostati dalla zona Lambrate a nuove destinazioni: Ventura Centrale alla stazione centrale e Ventura Future che si svolge in tre location nella zona di Loreto: Loft, FuturDome e l’ex facoltà di farmacia.

Nel FuturDome, l’ex luogo di incontro del movimento futurista, troviamo tre finlandesi, Hanna-Kaisa Korolainen, Juha Kivistö e Anna-Mari Leppisaari, in una sala dal titolo “Knit Divisions & Broken Flowers in the House of Beauty”.  Korolainen ha portato all’istallazione vasi in ceramica con fiori in rilievo e arazzi colorati in lana mohair spazzolata da peli lunghi. Kivistö e Leppisaari presentano grandi elementi in maglia tesa in una cornice in legno che possono essere usati come divisori di spazio oppure come istallazioni artistiche, nonché qualche capo di abbigliamento.

“Io mi definisco una massimalista scandinava. Sono sempre stata affascinata dalle cose del passato, per esempo dello stile Art Nouveau a cavallo tra l’ottocento e il novecento. La fonte d’ispirazione comunque cambia, gli arazzi fanno riferimento all’arte di Monet. La prossima volta potrei ispirarmi a Andy Warhol. Cerco sempre di imparare per i nuovi progetti anche una nuova tecnica. L’ultima è quella di fare ceramica, un processo molto affascinante”,  dice Korolainen, textile designer, artista, ricercatrice e docente all’università Aalto.

Il linguaggio visivo di Hanna-Kaisa Korolainen è in effetti lontano da quello semplice ed essenziale a cui siamo abituati quando si parla di design finlandese, ma poco comune è anche il suo percorso lavorativo. Inizialmente ha studiato fotografia alla Turun Taideakatemia dopodiché si è trasferita a Parigi. Il mondo artistico però non era facile, e Korolainen ha trovato la fotografia un mezzo troppo piatto e noioso,  per cui ha lavorato molto con istallazioni e performance, e alla fine si è lanciata nel mondo della moda. La nuova carriera l’ha portata nelle case di moda di Parigi e a Bruxelles e a disegnare motivi per Marimekko finché non ha avviato gli studi di dottorato presso l’università Aalto.

“Ho sempre l’occhio del fotografo. Parto dalla luce e delle immagini e faccio sketch con pastelli a olio.  I colori li uso in modo intuitivo. Gli elementi organici che si trovano nei miei lavori sono ispirati dalla natura, dove non trovi mai due volte esattamente la stessa cosa.”  La fiera Habitare ha selezionato Korolainen tra i quattro designer finlandesi più interessanti del momento quindi vedremo i suoi lavori colorati e esteticamente ricchi in autunno anche a Helsinki dove avrà un suo stand nel Talentshop della fiera.

La parte dell’istallazione creata da Kivistö e Leppisaari è visualmente più tradizionalmente finlandese anche se le fantasie della maglia dalla struttura tridimensionale e complessa hanno pure un qualcosa di etnico.  Kivistö lavora come architetto e Leppisaari è designer di tessuti e stilista che insegna all’università Aalto. “Siamo amici d’infanzia. Abbiamo sempre voluto lavorare insieme. L’architettura e il textile design hanno elementi comuni, la differenza è che Anna-Mari lavora su microscala, io invece su quella macro. Finora la maglia non è molto usata nel contesto di arredamento d’interni ma noi ne vediamo le potenzialità”, spiega Juha Kivistö.

Anna-Mari Leppisaari ha fatto uno stage presso TextielLab in Olanda, un centro unico specializzato nella tecnica dei tessuti che offre un open studio per designer, architetti, artisti e studenti che possono lavorare insieme ai product developers ed esperti tecnici per imparare tra l’altro tecniche a controllo numerico. Grazie a questo contatto, Leppisaari ha potuto sviluppare strutture e tecniche di maglia per i divisori presso TextielLab.

L’ispirazione per i divisori proviene dalla Chapelle du Rosaire in Vence, progettata e decorata da Henri Matisse, e più precisamente dalle ampie vetrate colorate. Ecco quindi la maglia dalla struttura trasparente progettata in modo digitale che crea giochi di luce con colori che variano a seconda dello spazio in cui i divisori sono posizionati. Questi divisori ovvero opere d’arte possono trovare un uso per esempio negli spazi pubblici, ristoranti o simili dove hanno anche una funzione insonorizzante.

Per la maglia vengono usati materiali come cotone, lurex, lenza, viscosa e poliestere.  La maglia tridimensionale è stata usata anche per gli abiti in mostra. Due abiti sono creati con la stessa struttura esatta utilizzata per i divisori e un abito ha una maglia un po’ modificata, tutti e tre realizzati con la tecnica di seamless knitting. “In futuro pensiamo di fare anche una versione ignifuga dei divisori. Questi primi prototipi ancora non lo sono. In questo progetto abbiamo potuto scambiare e sfruttare tutto il nostro knowhow su architettura, design spaziale e tessile, proprio come desideravamo. Durante il processo creativo ho sicuramente approfondito molto le mie conoscenze sui tessuti e tessile in generale”, dice Juha Kivistö.

Giù nel piano sotterraneo dello stesso palazzo troviamo ancora un giovane designer finlandese d’ adozione. Ekin Kayis è turco di nascita ma studia all’università Aalto. “Ho studiato un anno a Eindhoven durante gli studi per il bachelor. Ho visitato Helsinki un’estate e mi è piaciuta la città. Avevo inoltre sentito che gli studi presso l’università Aalto sono molto orientati sui metodi di produzione, non sono solo teorici, quindi ho fatto la domanda per entrare”, racconta Kayis.

Il suo stand nel FuturDome presenta la collezione Nordic Mood, ispirata dall’atmosfera, impressione e colori del cielo in Finlandia. La collezione è il risultato dello studio di Kayis per la sua tesi su come unire anche la ceramica nel processo di soffiatura del vetro. “Ho sviluppato un tipo di ceramica speciale che resiste allo shock termico causato dal vetro caldo e che può quindi essere unita in un pezzo unico con il vetro”, spiega il designer.

Il risultato si vede nei bei vasi con la parte inferiore in ceramica e la parte in alto in vetro colorato o bianco. Lo stesso materiale ceramico è usato anche per i ripiani dei tavolini con la struttura in metallo. “Per il momento faccio tutto io ma vorrei trovare collaboratori specialmente per le parti metalliche e in vetro.  Lavorando da solo il processo di produzione diventa molto lento.”

Una location tutta finlandese la troviamo in uno spazio molto antico e suggestivo, una chiesa sconsacrata in Via Cesare Correnti che dal 1978 funziona come la sede del Teatro Arsenale. La mostra si intitola Nordic Happiness ed è probabilmente l’istallazione più grande organizzata dalle aziende finlandesi a Milano dopo gli anni ’50 con la partecipazione di undici aziende: Finarte, Himmee, Raw Finnish di Hukka Design, Innofusor, Lovi, Made by Choice, Poiat, Saas Instruments, Secto Design, Soften e Viaminnet, e come partner Business Finland, Habitare Fair, Ambasciata della Finlandia a Roma, Korpimaan Kyynel distillery  e Asun magazine.

L’evento è stato ideato e curato da Made by Choice, azienda di design che produce mobili in legno. “Volevamo organizzare un evento grande nel Fuorisalone già l’anno scorso per l’anniversario dei 100 anni di indipendenza della Finlandia ma il progetto non è andato avanti. Quindi abbiamo esposto in uno spazio piccolo accanto al teatro che ci è piaciuto così tanto che abbiamo deciso di affittarlo per il 2018 e invitare altre aziende a partecipare”, racconta Lasse Laine, uno dei fondatori dell’azienda.

Il titolo della mostra fa riferimento al recente Rapporto Mondiale sulla Felicità dell’Onu in cui la Finlandia si è classificata come il paese più felice del mondo.  Piuttosto che presentare il repertorio di ogni azienda, l’idea portante è stata di creare un’esperienza moderna e memorabile di contatto con la natura, attraverso suoni, luci, gusti e realtà virtuale e raccontare in questo modo cosa c’è dietro la felicità dei finlandesi.

“Lo spazio nero è come il kaamos, il buio invernale finlandese, e tramite l’istallazione di luci ci abbiamo riprodotto il succedersi delle stagioni”, spiega Timo Salli, designer e professore all’università Aalto che ha coordinato il progetto e creato l’architettura dell’istallazione. “Una mostra comune è sempre difficile. Il design è un business grande e ci concentriamo spesso sulle cose sbagliate. Qui cerchiamo di ottenere visibilità internazionale creando una drammaturgia per un’esperienza esotica finlandese, perché il design finlandese è diverso da quello degli altri paesi. Ci sono per esempio dei “pini blu spaziali”, cioè barre di legno trattato in modo che sia sensibile ai raggi di luce ultravioletta. Abbiamo quindi reso visibile la luce che ha un ruolo importante nella crescita delle piante. Le piante si potranno poi degustare nel cibo selvatico preparato dallo chef Sami Tallberg.”

La preparazione delle strutture della mostra è stata fatta in Finlandia secondo i piani di Timo Salli e montata a Milano. “Il tutto è stato fatto in collaborazione”, dice Timo Niskanen, designer e fondatore dell’azienda di prodotti di illuminazione Himmee. “Lavorando insieme cerchiamo di ottenere più visibilità. Lo spazio poneva dei limiti quindi il numero di partecipanti non poteva crescere di più.”

Cosa c’è allora dietro la felicità dei finlandesi? La mostra accenna chiaramente al rapporto speciale con la natura, ma oltre quello? “Il significato che diamo alle cose, i nostri valori e le nostre scelte ci aiutano a vivere bene”, dice Timo Salli. In ogni caso il Nordic Happiness non finisce qui se dipende dagli uomini del Made by Choice. “Secondo noi abbiamo creato un concetto che possiamo portare avanti e usarlo anche per importare il design finlandese nel mondo. Questa è solo la prima fermata”, dice Lasse Laine.

La Rondine – 30.4.2018