Una recente azione d’interferenza durante un’esercitazione militare nei territori finlandesi e norvegesi ha destato l’interesse di molte riviste specializzate, ma anche di alcuni media generalisti italiani ed esteri. Per capire il contesto bisogna ricordare che la Finlandia storicamente non ha mai aderito alla NATO insieme alla vicina Svezia. Per scelta di neutralità verso l’altro eterno vicino, la Russia, la Finlandia non ha mai voluto ratificare il Patto Atlantico firmato a Washington il 4 aprile 1949 e di cui fanno parte 29 stati.
Non ci vuole molto per verificare sulla stampa e sui social che dalla crisi Ucraina in poi la Finlandia ha rivolto sempre più lo sguardo verso gli altri Stati membri fornendo spunto per titoli roboanti come “Finlandia quasi nella NATO”, “Finlandia sempre più verso la Nato”. In effetti sono stati compiuti passi concreti ma non definitivi in questa direzione, come la firma nel maggio scorso di un accordo tra Svezia, Finlandia e USA di un patto di maggiore collaborazione militare fra i tre Paesi. Durante la firma il ministro della difesa finlandese Ville Niinistö ha enfatizzato il ruolo della Finlandia e la sua volontà di inserirsi meglio nel tessuto dei partner della Nato e non ha fatto mistero del progressivo aumento di incursioni russe nei Paesi scandinavi. Ma lo stesso ministro subito dopo ha dovuto rassicurare la Russia che non vede di buon occhio questo avvicinamento alla NATO.
Altro passo importante verrà segnato nel 2021 quando la Finlandia sarà il teatro di un’importante esercitazione militare congiunta dove parteciperanno i paesi della Nato e la Svezia.
A complicare lo scenario internazionale è stata la creazione lo scorso anno di PESCO, l’organismo di difesa e sicurezza europeo di cui la Finlandia fa parte e presieduto dall’italiana Federica Mogherini. PESCO non ha il sostegno dagli americani, che si sentono esclusi e lo percepiscono come antagonista della stessa NATO. Insomma, anni dopo la caduta della cortina di ferro la Finlandia sembra ancora stretta nella morsa della Guerra Fredda.
Tornando all’attualità, tra il 25 Ottobre e il 7 Novembre le forze armate finlandesi hanno partecipato all’esercitazione internazionale Trident Juncture 18 ospitata dalla Norvegia, che ha visto le truppe operare in Norvegia, così come in Finlandia e Svezia.
Contemporaneamente si è svolta l’esercitazione navale a guida finlandese Northern Coasts (NOCO) 18, con ben 2.400 militari finlandesi impegnati in entrambe le esercitazioni. Un vero e proprio dispiego di forze per una nazione che conta in totale 15.000 unità.
E proprio durante queste esercitazioni sono avvenute le interferenze che Finlandia e Norvegia attribuiscono alla Russia: i segnali GPS sono stati disturbati intenzionalmente nel nord dei due Paesi ma ovviamente il Cremlino smentisce ogni coinvolgimento.
Come detto precedentemente, la Russia non è nuova a questi sconfinamenti (chiamati in gergo “misure attive”) verso la NATO e gli stati membri, e la Finlandia ha commentato di non voler accettare simili azioni in futuro e inizierà discussioni diplomatiche anche se il Ministro della Difesa non ha rilasciato dichiarazioni.
La situazione della Finlandia in tema di difesa è quindi delicata e in continua evoluzione, vedremo se sarà sempre più orientata verso la NATO, o verso la neutralità russa, e che ruolo ricoprirà PESCO nel prossimo futuro.
La Rondine – 16.11.2028