È tornato improvvisamente il freddo e i finlandesi, rintanati e guardinghi, sembrano spariti dalle strade in attesa di calde novità. Il vento ha spazzato via il bel tempo di ieri e la primavera di quest’anno continua ad essere intermittente come le luci di casa che rendevamo tali giocando con l’interruttore da piccoli. I finlandesi infreddoliti sono gli adulti annoiati che ci chiedevano di smettere.
Tengo la bottiglia per il collo, quasi ad impedirle di strillare e rompere il silenzio, e realizzo che praticamente sono solo su Föri, la chiatta arancione di metallo possente che è tra i simboli pop della città di Turku e che dal 1904 fa da spola instancabile da una sponda all’altra del fiume Aura, trasportando fino a un massimo di 75 concittadini da Est a Ovest e viceversa. Di concittadini in questo momento nemmeno l’ombra e intorno a me c’è solo il deserto, quello freddo. Io sono diretto ad Est, abito a Martti.